Lettera N° 42
Torino, 1 gennaio 2017
Carissimi Amici e Collaboratori dei Cenacoli vi giunga il mio fraterno saluto.
All'inizio di questo nuovo anno, il Signore ci conceda di viverlo nella fraternità e nella pace e di esperimentare la sua misericordia in un cammino di santità.
" Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti" ( Dt 7,7 )
"Dio si è legato a noi e ci ha scelti e questo legame è per sempre, non tanto perché noi siamo fedeli, ma perché Lui è fedele e sopporta le nostre infedeltà, le nostre lentezze, le nostre cadute.
L'amore fedele di Dio per il suo popolo si è manifestato e realizzato pienamente in Gesù Cristo, il quale, per onorare il legame di Dio con il suo popolo, si è fatto nostro schiavo, si è spogliato della sua gloria e ha assunto la forma di schiavo.
Nel suo amore non si è arreso davanti alla nostra ingratitudine e nemmeno davanti al rifiuto.
Ce lo ricorda san Paolo: " se noi siamo infedeli, lui - Gesù - rimane fedele, perché non può ingannare se stesso" ( 2 Tm 2,13 ).
Gesù rimane fedele, non tradisce mai, anche quando abbiamo sbagliato Egli è il volto misericordioso del Padre, ci aspetta sempre per perdonarci e donarci il suo amore.
Questo amore, questa fedeltà del Signore, manifesta l'umiltà del suo cuore: Gesù non è venuto a conquistare gli uomini come i re e i potenti di questo mondo, ma è venuto ad offrire amore con mitezza.
Così si è definito lui stesso quando disse: " Imparate da me che sono mite ed umile di cuore" ( Mt 11,29 )
E il senso della festa del Sacro Cuore di Gesù, che oggi, è quello di scoprire sempre più e di farci avvolgere dalla fedeltà umile e dalla mitezza dell'amore di Cristo, rivelazione della misericordia del Padre.
Noi possiamo sperimentare e assaporare la tenerezza di questo amore in ogni stagione della vita: nel tempo della gioia e in quello della tristezza, nel tempo della salute e in quello dell'infermità e della malattia.
La fedeltà di Dio ci insegna ad accogliere la vita come avvenimento del suo amore e ci permette di testimoniare questo amore ai fratelli in un servizio umile e mite.
Cari fratelli, in Cristo noi contempliamo la fedeltà di Dio.
Ogni gesto, ogni parola di Gesù lascia traspirare l'amore misericordioso e fedele del Padre …" ( Omelia di Papa Francesco di venerdì 27 giugno 2014 )
"Se mi fosse richiesto, da qualcuno che non conosco molto profondamente, il segno migliore per sapere quanto potrebbe andare lontano nella vita spirituale e quante grandi cose potrebbe compiere per il Signore, penso che cercherei di capire fino a che punto possiede la virtù della speranza.
E per speranza intendo la convinzione pratica che Dio non soltanto è molto buono, ma che è molto buono con me.
Quello che ci trattiene nella vita spirituale è la mancanza della confidenza.
Ognuno potrebbe diventare santo, se volesse soltanto credere che Dio vuole farne un santo.
Siamo così terribilmente incoerenti!
Crediamo che Gesù ogni mattina ci dà il suo Corpo e il suo Sangue, e che se, più tardi, andiamo a chiedergli una grazia Egli ce la rifiuti! " ( Daniel Considine )
La prima motivazione per evangelizzare è l'amore di Cristo che abbiamo ricevuto.
É l'esperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di più.
Chi non sente infatti la necessità di parlare della persona amata, presentarla e di farla conoscere?
Se non proviamo l'intenso desiderio di comunicare l'amore di Dio, abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad affascinarci.
Abbiamo bisogno d'implorare ogni giorno, di chiedere la sua grazia perché apra il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e superficiale.
Posti davanti a Lui con il cuore aperto, lasciando che Lui ci contempli, riconosciamo questo sguardo d'amore che scoprì Natanaele il giorno in cui Gesù si fece presente e gli disse: "Io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi" ( Gv 1,48 )
Che dolcezza è lo stare davanti a Gesù Crocifisso, o in ginocchio davanti al Santissimo, o semplicemente essere davanti ai suoi occhi.
Quanto bene ci fa lasciare che Egli tocchi interiormente i nostri cuori e la nostra esistenza e ci lanci a comunicare la sua nuova vita!
Dunque, in definitiva, succederà " che quello che abbiamo veduto e udito noi lo annunciamo" ( 1 Gv 1,3 ).
La migliore motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore.
Se lo mediteremo in questo modo, la sua bellezza ci stupirà e tornerà ogni volta ad affascinarci.
É perciò urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova.
Non c'è niente di meglio da trasmettere agli altri.
Rivelazione di Gesù a una sua serva
" Mia povera piccola, così paurosa e così sensibile.
Io ho creato la tua anima " serva ".
"Guardami sempre sulla Croce.
Imitiamo il suo esempio in questa ora d'amore".
"Glorificami così nell'umiltà e nell'abbandono, nella fiducia e nell'annullamento.
Va fino all'umiliazione".
Che ogni ora della nostra vita sia un'ora d'amore, che ogni istante sia amore e umiltà!
"É questo l'insegnamento della Croce e del Vangelo".
Vi giungano, carissimi, con fraterno affetto, i migliori auguri di un buon anno, vissuto in una crescente intimità con l''amabilissimo nostro Signore e in fraterna amicizia con tutti i nostri fratelli.
Vi ricordo che Il Cenacolo serale del mese di Gennaio lo faremo venerdì 6 gennaio, alle ore 19, dopo la S. Messa vespetina della festa dell'Epifaiia al quale sarebbe bello che invitaste a partecipare anche le persone che avvicinate attraverso i Cenacoli da voi guidati.
Leandro Pierbattisti