Discorso commemorativo al funerale di fr. Egidio |
( tenuto da fr. Gabriele Dalle Nogare ).
Ognuno di noi coltiva una sua peculiare immagine di fr. Egidio in base ai rapporti di collaborazione e, molto più, di amicizia intessuti con lui.
Vi è però una visione del nostro Fratello che accomuna il sentire di tutti noi: fr. Egidio è ed è stato un uomo libero, un uomo di tanta onestà intellettuale e morale da rifuggire i compromessi.
Non parlava in funzione di chi aveva davanti, né piegava secondo il soffiar dei venti; diceva "pane al pane e vino al vino".
È stato un Fratello dal volto perennemente giovane che comunicava simpatia senza finzioni; dal sorriso tanto contagioso da venir configurato come "il sorriso di Dio".
Il suo essere educatore era secondo il cuore di san G. B. de La Salle capace di creare amicizie costruttive e durature oltre il tempo finito.
Per molti giovani, e per tanti di noi, è stato una guida spirituale capace di evangelizzare le menti imbevendole di Parola di Dio.
Anche l'amore che nutriva per la Congregazione è sempre stato un riflesso della sua ricerca sincera di fedeltà al Fondatore, senza mai sconti né compromessi.
Lui, religioso di grande spiritualità e di una disponibilità inverosimile, faceva sentire privilegiato chi dal mondo veniva scartato.
Da anni il fisico, sofferente nei movimenti, stentava a star dietro al desiderio di bene e di dedizione che lui richiedeva a se stesso.
Ma la mente no, quella è rimasta lucida fino agli ultimi giorni quando il Signore l'ha chiamato a cogliere il premio del tanto bene da lui profuso.
L'ultima "obbedienza" gli è giunta mentre era ancora in prima linea.
Nella notte di domenica 27 gennaio, a ottant'anni compiuti, è stato avvolto dall'abbraccio del Padre dei cieli.
La cura che Dio gli ha riservato nel chiamarlo a sé è comprova certa che grande era la misericordia verso questo suo servo fedele.
Oggi lo consegniamo al Padre e, nello stesso tempo, rendiamo grazie per quanto fr. Egidio è stato e ha operato in mezzo a noi.
Più che pregare per lui, ci torna spontaneo pregare lui perché il suo sacrificio, generosamente offerto nel tempo della malattia, sia seme fecondo di presenze educative capaci di dare continuità, nella scuola e nella vita, alla cura delle nuove generazioni e al servizio dei poveri che fr. Egidio ha coltivato per l'intero arco della sua vita in forma convinta, intraprendente, incondizionata.
È vissuto tra Toscana, Emilia e Piemonte, ma le sue origini sono lombarde.
È nato il 3 novembre 1938 a Rivoltella, sulla riva bresciana del Garda, non lontano dalla Madonna del Frassino a lui cara.
La sua famiglia era proprietaria del mulino del paese che assicurava il pane a tanta gente.
E pane donato era quello che sfamava molti poveri che ricorrevano alla carità di quel mulino, perché sacra era l'ospitalità in casa di fr Egidio.
Per il resto della vita continuò a distribuire pane: quello profuso alla "messa del povero", diventata un'eccellenza di umanità per usare un termine in voga oggi.
In quella mensa, eucaristica anzitutto ma non solo, su suo esempio il dovere cede il posto al volontariato, le convenzioni all'amicizia, la collaborazione alla generosità profusa con gioia.
E ancora pane, quello della Parola di Dio, sminuzzò abbondante ai ragazzi dei gruppi di preghiera, ai volontari della messa del povero, ai giovani dei campi scuola in Val Clarea, a chiunque tendesse la mano verso lui.
Non c'era bisogno di domandare, lui anticipava le richieste perché a pane e fede fu nutrito fin dalla tenera età.
Un giorno ebbe a dire: "Il gusto del « sacro » era insito in me fin dalle classi elementari: alzarmi presto alla mattina per servire la messa mi dava gioia; raccontare ai più piccoli i miracoli di Gesù del Vangelo ( fare catechismo a otto anni ) e organizzare la partita di calcio con i compagni di 4ª e 5ª elementare mi rendeva felice.
Fin da piccolo captavo la sincera fede delle persone che mi circondavano".
Inizialmente venne a contatto con don Giovanni Calabria ( ora santo ) poi, tramite un incontro occasionale tenuto in parrocchia per la festa di San Luigi Gonzaga ( patrono dei giovani ), conobbe i Fratelli delle Scuole Cristiane.
Il suo cammino di consegna al Signore inizia quel giorno con la risposta all'invito di raggiungere Castel San Rocco, in quel di Thiene, preceduto e seguito da altri due suoi compaesani, ora Fratelli.
Da allora le tappe seguono il percorso formativo che lo porta al noviziato di Rivalta ( 1955-56 ), ai primi voti emessi il 30 settembre del '56, alla consacrazione definitiva al Signore resa a Villa San Giuseppe di Torino il 10 agosto 1963.
Le primizie apostoliche le offre nel Collegio San Vincenzo di Piacenza ( dal 1959 al '69 ).
Tutti sappiamo, e ancor meglio lo sanno i Superiori di allora, con quale determinazione si è battuto perché il San Vincenzo non venisse alienato.
Lo sanno pure gli Ex Allievi che ai loro incontri annuali hanno sempre preteso la sua presenza: ininterrotta fino allo scorso anno.
Nel 1969 raggiunge la scuola San Filippo di Massa dove viene nominato direttore l'anno successivo 1970.
Lì, costruttore intrepido di comunità, ha infuso argento vivo al gruppo di giovani Fratelli che in lui hanno trovato un trascinatore infaticabile, mai schiavo delle forme.
Le sue doti catechistiche le ha espanse, oltre gli orizzonti ristretti dell'istituzione scolastica, a servizio della Diocesi e dei seminaristi.
Tanti non hanno mai smesso di portargli riconoscenza e molti ascrivono a suo merito la continuità che la scuola San Filippo ha conosciuto nel tempo.
Lasciato il direttorato di Massa, approda al Centro La Salle come direttore del noviziato: ruolo che riveste dal '76 al '94; viene anche dirottato per un anno ( 1989/90 ) al noviziato che aveva sede a Castel Gandolfo.
Non son tempi facili, i giovani in formazione proclamano: "Con Egidio Mura la vita si fa dura", ma la sua dinamica apostolica - unita a quella dei novizi da lui diretti - investe tutti gli ordini di scuola della città di Torino e varie istituzioni lasalliane fuori dai confini del Piemonte.
Numerosi i gruppi settimanali di preghiera, affollati i ritiri mensili per ragazzi, in successione continua i campi scuola estivi in Val Clarea.
Al termine di questo mandato ricopre ancora la carica di direttore per i primi nove anni dei quattordici trascorsi all'Istituto La Salle ( dal '94 al 2008 ).
Sono tempi di trasformazioni e di inventiva alla rincorsa di un futuro di novità.
Fr. Egidio, sostenuto da collaboratori dalle facciole stampigliate nel cuore, profonde energie, con alterne vicende, senza mai che il tormento sfoci in amarezza o in tristezza, fino all'epilogo.
Dal 2008 lo troviamo in pianta stabile al Centro La Salle dove continua a spendersi, con mente fervida, per i Fratelli che più stanno a cuore alla Provincia religiosa.
L'augurio che oggi, qui alla sua presenza, rivolgiamo a noi che lo abbiamo goduto come confratello, alla sorella Maria e al fratello Roberto, alle zie novantenni da lui tanto amate, ai nipoti e parenti tutti, alla schiera di amici qui convenuti, è che il Signore ci conceda di cogliere almeno una scintilla della cospicua eredità che ci lascia fr. Egidio.
Lui ha vissuto in simbiosi indissolubile l'annuncio esplicito di Gesù e il servizio dei poveri.
Fede e servizio attraverso la Parola di Dio: questo il patrimonio inestimabile che ci consegna questo Fratello di prima grandezza che un giorno sintetizzò in quattro parole l'intero suo esistere: "infanzia serena, vita realizzata".
Siamo grati al Signore e alla sua famiglia di averci fatto dono di un Fratello testimone radicale di orazione ardente e di servizio divorante.
Viva Gesù nei nostri cuori!
La Sorella e il Fratello a fianco della bara