Vergine Madre, Figlia del Tuo Figlio |
Il 25 marzo si è aperto l'Anno di Dante, a 7 secoli dall'esistenza del sommo Poeta, con manifestazioni e studi non solo in Italia, ma con ripercussioni mondiali.
Riteniamo che anche il nostro modesto Bollettino possa unirsi al coro di tali celebrazioni, con la pubblicazione di qualche riferimento a Dante, in modo adatto e comprensibile per i nostri carissimi frequentatori ed ospiti della Messa del Povero, tanto più che ci riferiamo a scritti e detti religiosi, come in questo primo articolo, a onore della Santissima Vergine, nel mese di maggio a Lei particolarmente dedicato.
Il commento che segue ci consente di compiere una breve, ma autentica catechesi.
Un accenno di sintesi della Divina Commedia è riportato al termine dell'articolo.
Con questa invocazione a Maria inizia l'ultimo dei cento canti della Divina Commedia, il conclusivo, dato che il poema termina con Dante che ha la visione di Dio, per l'intercessione della Vergine.
Da notare nel verso sopra riportato la bellezza letteraria dell'apparente contrasto delle lodi a Maria, "vergine/madre" e "figlia/del tuo figlio", ma che in effetti esprimono la stupefacente, miracolosa, gloriosa e unica condizione personale della Madonna, per grazia di Dio, ma con sua responsabile accettazione, dato che anche Lei ha provato il dolore e la sofferenza, in particolare ai piedi della Croce.
Maria era sposata con Giuseppe, di un amore reciproco e sublime, ma verginale, perché nel suo seno purissimo Gesù è stato concepito di Spirito Santo.
A S. Giuseppe spetta comunque a pieno titolo la paternità sull'umanità di Gesù, non solo putativa ( come per chiarezza si usa dire ), ma assistenziale ed educativa.
La maternità di Maria riguarda la natura umana di Gesù.
Ma poiché Gesù è Dio ( è la seconda persona della SS. Trinità, il Figlio, o Verbo, che ha assunto anche la nostra natura di uomo nella sua unica persona divina ), ne consegue che a ragione spetta a Maria la qualifica di "Madre di Dio".
Di conseguenza la Madonna è Figlia di Dio in quanto è creatura umana, come lo siamo tutti noi, donne e uomini.
Ma a Lei sola, unica creatura spetta anche la qualifica di "Madre di Dio", poiché ( come detto sopra, ma giova ripetere per chiarezza ) il suo grembo ha partorito la natura umana che il Verbo ha assunto come sua personale, cioè Gesù.
In altri termini, il corpo assunto dal Verbo non è un semplice rivestimento, ma è suo personale, è proprio Lui, per cui Maria è proprio sua madre.
Questi pensieri, anche se di non semplice lettura, sono fondamentali nel Cristianesimo.
Per cui vanno meditati e tenuti presente nella preghiera, e nella vita, a gloria di Dio, e per sentirci sotto la protezione della santa Madre di Dio, che essendo Madre di Gesù è anche Madre nostra.
È un poema compilato in versi, che descrive un viaggio immaginario di Dante nell' "Al di là", cioè nell'Oltretomba, attraverso l'Inferno, raffigurato come una voragine che si inabissa sino al centro della terra, poi salendo al Purgatorio, rappresentato come una alta montagna, e infine ascendendo nei Cieli, al cui culmine il poeta, per l'intercessione della Santa Vergine Maria, ha la visione beatifica della SS.Trinità.
Se l'opera nella sua sostanza ha un carattere religioso, quale lode a Dio, ed esortazione a una vita virtuosa, essa ha un valore enciclopedico, per gli innumerevoli personaggi che Dante incontra nel viaggio, e i conseguenti argomenti che tratta con essi: di storia, di politica, di arte, di filosofia, di scienze naturali, di cosmologia, di astronomia ( queste ultime secondo le concezioni del Medio Evo, pur sempre interessanti ).
Ma l'eccellenza dell'opera è soprattutto riposta negli insegnamenti e nelle esortazioni religiose e morali per il bene e la virtù, che la rendono tuttora attuale.