Sintesi storica
agosto 2019
Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane durante il II secondo noviziato presso la Casa Generalizia di Lembecq-lez-Hall ( 1906 ) sulla spinta dei Superiori di provvedere a suscitare presso le proprie case adeguate opere di perseveranza concepì l'idea di formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico, per aiutarli a praticare nel mondo una vita intensamente cristiana; un'opera di perseveranza che avesse come unica attrattiva il Vangelo e come impegno base quello della personale santificazione e dell'apostolato.
Questi pensieri trovarono la spinta propulsiva per la realizzazione nel decennio successivo grazie all'incontro con Fra Leopoldo Maria Musso O.F.M. propagatore della pia pratica di adorazione a Gesù Crocifisso nella città di Torino.
Nacque una amicizia spirituale tra Fratel Teodoreto e Fra Leopoldo che portò a realizzare l'idea concepita dal Fratello delle Scuole Cristiane che insieme ad alcuni confratelli riunì allievi ed ex allievi tra i più ferventi proponendo loro di unirsi in un'associazione basata su un profondo spirito di pietà ed ove la pratica della Divozione a Gesù Crocifisso fu da subito come l'anima e l'insegna.
Si diede vita a ritiri mensili ed esercizi spirituali annuali nonché ad una adunanza settimanale che divenne il centro propulsore dell'Associazione, ricca di scambi di esperienze anche per l'apostolato, sempre con l'intento di aiutarsi ad essere nel mondo cristiani ferventi e zelanti.
L'Associazione fu denominata "Pia Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata" e venne canonicamente eretta da Sua Eminenza il Cardinale Agostino Richelmy, Arcivescovo di Torino, il 9 maggio 1914.
Insieme alla diffusione della Divozione e del Crocifisso nelle famiglie, il catechismo fu subito la forma di apostolato dell'Unione.
Il catechismo parrocchiale fu la prima forma di attività catechistica espletata dai membri dell'Unione; l'intento fu anche di assistere i piccoli, di seguire i ragazzi all'oratorio e durante la Messa.
La conquista degli adolescenti che, come è noto, tendono ad abbandonare le attività parrocchiali stimolò i Catechisti ad occuparsi del dopo scuola, tenendo loro regolari corsi di istruzione e di formazione religiosa.
I Fratelli delle Scuole Cristiane aiutarono i Catechisti a conseguire il regolare diploma di catechista e quando nel 1917 Fratel Teodoreto si accinse a rivedere il regolamento dell'Unione la qualificazione di catechistica vi apparve come peculiare.
Ne fa fede l'insegna programmatica che allora venne così completata "Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata"
Occorre l'obbligo di ricordare l'aggregazione nel 1916 dell'Unione alla Società della Gioventù Cattolica Italiana, aggregazione che voleva dimostrare essere l'Unione la forma di Azione Cattolica lasalliana per eccellenza.
La crisi conseguente alla prima guerra mondiale fu tutto un susseguirsi di scioperi e serrate, di tumulti continui e talora sanguinosi che sconvolgevano le città e dividevano sempre più gli animi seminando l'odio e il rancore.
I Catechisti di cui alcuni erano reduci dalla guerra, pur non trascurando il loro impegno nel sostenere il Partito Popolare, speranza politica dei cattolici italiani, invece di schierarsi dall'uno o dall'altro lato della barricata, preferirono rivolgersi agli operai, ai lavoratori per aiutarli a formarsi professionalmente ed elevarsi culturalmente e cristianamente, sollecitando in loro favore l'aiuto dei ceti abbienti.
I Catechisti mossero in questa direzione i loro primi passi venendo in aiuto ai Fratelli che da quasi un secolo svolgevano corsi serali per i lavoratori dell'industria e del commercio.
In pochi anni i Catechisti furono in grado di alleggerire i Fratelli delle responsabilità di tali iniziative.
L'insegnamento fu e rimase completamente gratuito.
Questi corsi serali a cui altri si aggiunsero in alcuni comuni dell'allora provincia di Torino diedero sempre buoni e anche ottimi risultati non solo sul piano professionale ma anche su quello educativo.
Ciò grazie all'istruzione religiosa impartita, a un orientamento di fondo dei maestri, al loro atteggiamento sereno e impegnato al tempo stesso, che poco alla volta conquistava l'anima degli allievi, giovani o maturi che fossero.
Queste iniziative offrirono altresì a molti studenti universitari e ai giovani professionisti di avere rapporti con tanti loro fratelli operai meno fortunati forse, ma seri e volonterosi che, mentre apprendevano le materie del programma, insegnavano loro la pazienza e l'impegno tenace, l'umiltà di una vita senza ambizioni ma unicamente spesa per la soluzione di quotidiani e pressanti problemi di vita.
L'amicizia di Fratel Teodoreto e Fra Leopoldo fu portatrice di un altro frutto: una nuova importate opera scolastica e formativa da proporre e trasmettere ai Fratelli delle Scuole Cristiane.
Nel novembre del 1919 ( siamo nel Centenario ) Leopoldo disse a Teodoreto: "Per salvare le anime e formare nuove generazioni si devono aprire Case di Carità per insegnare ai giovani arti e mestieri."
Altre intuizioni e suggerimenti giunsero da Fra Leopoldo attraverso Fratel Teodoreto ai Superiori dei Fratelli del distretto di Torino e l'iniziative prese piede con l'unica "pecca" che discordie maturate in seno al comitato promotore composto da benefattori borghesi portarono a far cadere l'insegna programmatica di "Casa di Carità Arti e Mestieri" e la gratuità dell'insegnamento.
Fra Leopoldo morì il 27 gennaio 1922.
Nel 1925 i Catechisti aprirono in Torino una scuola professionale loro propria in principio dedicata a Nostra Signora della Pace e poi nel 1929 divenne Casa di Carità Arti e Mestieri.
Qualche anno dopo nel 1933 alcuni Catechisti si inserirono gradualmente nell'Opera Messa del Povero fino ad assumerne la responsabilità diretta della conduzione sia organizzativa che economica.
L'obiettivo iniziale propostosi dalle Figlie della Carità di facilitare l'osservanza del precetto festivo ai poverissimi e dopo le funzioni di distribuire loro pane e minestra diventò ben presto grazie ai Catechisti dell'Unione quello di nobilitare il povero mediante l'educazione al lavoro e al senso cristiano della sofferenza e della vita.
Le due opere di Carità continuarono e continuano nel tempo la loro azione con ampliamento delle attività e con successive riduzioni dovute alle necessità storiche ed anche al numero dei Catechisti e delle persone che hanno condiviso i progetti sviluppati.
Ritornando all'Unione nel 1925 venne modificato il regolamento inserendo nelle norme una regola di vita per gli aderenti con esplicito invito alla pratica dei consigli evangelici; esso fu sottoposto a Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Gamba, Arcivescovo di Torino, che invitò il Fratello Teodoreto a scegliere i migliori tra i Catechisti e a proporre loro lo stato votale proprio nella condizione di laici.
Lo stesso Arcivescovo in persona riuniti i dodici Catechisti che avevano aderito volle loro impartire le prime istruzioni, i primi ammaestramenti circa la pratica nel mondo della castità, povertà e ubbidienza evangeliche, esortandoli infine a perseverare con coraggio, promettendo loro in nome di Dio la santità della vita e una grande fecondità nell'apostolato.
La nuova forma di vita sostanzialmente religiosa sembrò a molti come un compromesso e uno strano connubio di sacro e profano.
L'opinione corrente non si persuadeva della possibilità, anzi della necessità e dell'eccellenza di una terza via come quella che si apriva con il nuovo sviluppo dell'Unione.
Anche tra gli stessi Fratelli ci fu una certa perplessità; ci fu pure qualche polemica e qualcuno disorientato e scoraggiato cessò di collaborare.
La costituzione del gruppo di Catechisti congregati come poteva rappresentare un autentico sviluppo di un'opera di perseveranza?
Come mantenere compresenti l'ideale del Catechista associato che segue la via ordinaria dei fedeli e perciò contrae matrimonio e costituisce la sua famiglia e l'ideale di Catechista congregato che nella sostanza si palesa come un vero e proprio stato religioso?
Nel 1926 si ebbero le professioni dei primi Catechisti congregati.
Oltre a quanto sopra segnalato esisteva altresì l'impossibilità di un congruo riconoscimento canonico della Pia Unione.
Morto il Card. Gamba, il suo successore Sua Eminenza Mons. Maurilio Fossati dopo aver concesso un'approvazione ad esperimento si recò a Roma per sollecitare dalla S. Sede una soluzione.
I canoni furono modificati dal Papa Pio XII con la "Constitutio Apostolica Provida Mater Ecclesia" del 2 febbraio 1947 ( ben 21 anni dopo le professione dei primi Catechisti congregati ) e nel 1948 l'Unione fu approvata tra i primi cinque Istituti Secolari e l'anno successivo il Card. Fossati ne approvò le Regole e le Costituzioni definitive.
Con questi riconoscimenti e con la sua forma matura e stabile si poteva ritenere per l'Unione una crescita, un'espansione e una sua perennità.
Sessantanni di storia che si possono ripercorrere accedendo al sito dell'Unione Catechisti ( http://www.unionecatechisti.it ) e "curiosando" nei bollettini, strumento di comunicazione, memoria e formazione, che con costanza registrano gli avvenimenti sia dell'Unione che delle altre Opere di Carità.
Sono inoltre consultabili i siti di riferimento per ciascuna Opera:
Messa del Povero http://www.messadelpovero.it/
e Casa di Carità Arti e Mestieri https://www.casadicarita.org/it.
Il 5 giugno 2018 La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata ha emanato il Decreto di soppressione dell'Istituto Secolare.
Si lascia alla storia il giudizio su tale decisione e atto conseguente che pare aver risolto un problema gestionale di "disunione" all'interno dell'Istituto Secolare e non potendo derogare al Diritto Canonico non sono state prese in considerazione nè la presenza degli Associati ( laici sposati! ) nè le diverse consacrazioni femminili, non previste in effetti ai fini statutari e quindi senza voce e dignità canonica.
Su impulso di Vito Moccia, laico sposato e Associato dell'Unione, un piccolo gruppo di persone appartenenti ad Opere della Casa di Carità e della Messa del Povero hanno manifestato una disponibilità personale ad incontrarsi, a mettersi in ascolto della Parola per mantenere vivo il patrimonio spirituale dell'Unione.
A partire dal giugno 2017 questo gruppo di persone si è messo in gioco per tentare di raccogliere l'eredità spirituale dell'Istituto Secolare, eredità fatta dal Suo carisma e dall'esempio dei suoi santi Catechisti e Religiosi che hanno accompagnato ed ispirato i Presidenti dell'Unione ( in particolare il Dott. Domenico Conti ).
Un primo frutto che la PFU offre ora a tutti coloro che si sentono chiamati ad unirsi per continuare l'intuizione spirituale iniziale e perenne della Pia Unione del SS. Crocifisso è rappresentato dal documento Vino nuovo in otri nuovi, tracce e semi di carità per uno svilppo dell'Unione
Nel primo paragrafo, ripercorrendo l'origine dell'Unione, ci si sofferma sulla centralità dell'Adorazione, nel secondo paragrato si spiegano la nascita e le sue caratteristiche, mentre nel terzo paragrafo, sono presentati alcuni possibili "semi di carità" per le esigenze sociali di oggi.
Il piccolo gruppo comprende cristiani ( christi fidelis ) provenienti da esperienze diverse ma aventi un'affinità comune: l'insegnamento e la testimonianza dei Catechisti dell'Istituto Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. e dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Queste persone operano in qualità di Volontari e di Docenti nelle due Opere di Carità sviluppatesi grazie ai Catechisti: la Messa del Povero e le Case di Carità.
Le persone che in questi due anni hanno assunto il ruolo di coordinatori si sono impegnati a conoscere gli aspetti ispiratori dell'Unione, dell'Adorazione a Gesù Crocifisso e Risorto ( affidata prevalentemente ai Fratelli delle Scuole Cristiane ), del Movimento degli Adoratori, della Casa di Carità, della Messa del Povero, dei Cenacoli, del Bollettino Amore a Gesù Crocifisso, della Sorgente.
Si sono incontrati, messi in ascolto della Parola, hanno insieme realizzato servizi di Carità, coinvolgendo anche i volontari delle Opere ed hanno vissuto alcuni momenti di sincero dialogo coi i Catechisti Consacrati ed Associati.
In linea con i suggerimenti della Santa Sede e dopo essersi interpellati sulle motivazioni necessarie per continuare l'Opera dell'Unione le persone partecipanti al Piccolo Gruppo hanno deciso di proporre la costituzione di un'Associazione Privata di Fedeli denominata Piccola Fraternità dell'Unione che associ le persone che hanno creduto nel messaggio di Fra Leopoldo sviluppato da Fratel Teodoreto e continuato dai Suoi Catechisti, in particolare: i Catechisti Consacrati, gli Associati, le Sorelle consacrate, i partecipanti al Movimento degli Adoratori delle Piaghe, i Volontari/e della Messa del Povero e i Docenti, allievi ed ex allievi della Casa di Carità … ed altre persone che per svariati motivi sono vicini ai principi ispiratori dell'Unione, in particolare ai Detti di Fra Leopoldo Maria Musso.
La Piccola Fraternità dell'Unione fondamentalmente mossa dallo spirito evangelico, interpretato dal Magistero della Chiesa, in particolare nei documenti riguardanti la carità e il dialogo interreligioso, trae ulteriore ispirazione dall'eredità spirituale dell'Unione, intendendo attuare concretamente una carità individuale e sociale.
Si rende in tal modo necessaria, almeno nella fase iniziale, una sede di preciso richiamo storico, individuata nei locali in Torino, al terzo piano di corso Brin, con la possibilità di utilizzo della cappella.
Per quanto riguarda alcune specifiche attività, proprie della Piccola Fraternità, l'associazione erigenda ha individuato La Sorgente come luogo di ripartenza, nella speranza della concessione del suo utilizzo da parte della Diocesi.
Tale luogo è stato infatti voluto dal Dott. Domenico Conti e dal compianto Sig. Brusa, per realizzarvi il centro spirituale di irradiazione dell'adorazione e contemplazione delle Sante Piaghe, quale luogo di risurrezione per i nuovi crocefissi della Storia, dove ci si disseta e si rinasce, rinnovati, adoratori del Padre in Spirito e Verità.
La erezione della Piccola Fraternità dell'Unione a Torino, è inoltre di incoraggiamento per persone consacrate e viventi in altri luoghi, si pensi al Perù e ad Asmara, quasi modello di nuove e feconde Fraternità con le quali avere continui rapporti di "gemellaggio".
Dai detti di Fra Leopoldo Maria Musso, "La Pia Unione diverrà tanto rigogliosa, durerà fino alla fine del mondo!", Maria SS.ma.
La Piccola Fraternità dell'Unione è costituita da cristiani battezzati, che si impegnano in un percorso di interiorizzazione e approfondimento spirituali ed in un progetto di continua evangelizzazione, ispirato dalla permanente Adorazione del Crocifisso Risorto.
Con spirito di semplicità, di gioia, di profondo rispetto della coscienza di ciascuno, gli associati si uniscono in una piccola fraternità per aiutarsi a vivere concretamente il Vangelo, accogliendo specialmente le persone bisognose.
La Fraternità intende riconoscere come regola prevalente lo spirito di unità proclamato del Signore Gesù per tutti i suoi ( ut unum sunt ), che ha nelle opere di carità l'espressione più alta e concreta per la gloria di Dio.
Essa si apre ad ogni persona che, comunque orientata, da qualunque fede o ideale sospinta, cerchi un momento di pace presso il cuore di Gesù: Crocifisso, Risorto e Glorificato, perché, nella solitudine e nella semplicità operosa, possa rinnovare le forze e attingere luce per il proprio cammino.
Desidera offrire uno spazio aperto alla ricerca, al dialogo, alla riflessione religiosa, a singole persone o a piccoli gruppi.
La Piccola Fraternità dell'Unione nelle proprie opere di carità guarda specialmente ai privati della dignità di un lavoro, della possibilità di farsi una famiglia, e a quanti non hanno più una casa o sono impossibilitati di condurre una vita ordinaria.
Essa si propone come una lampada alla finestra, il cuore e la porta aperti, quale sorgente dove Gesù dona l'acqua viva, perché Dio lo si adori in Spirito e Verità.
Non rischia la PFU di essere un'Associazione che si sovrappone a decine di altre analoghe e a molti ordini terziari bisognosi di persone laiche dedicate?
Possono le persone della PFU contare su un'essenza carismatica, considerando il carisma come une valore personale proprio come quello che certamente ebbero i fondatori dell'Unione, e proporsi in modo spiritualmente attraente?
È evidente che solo vocazioni forti possono essere degne per proporre linee spirituali per uomini e donne adulti di oggi.
Le persone vive, vissute e morte nei santi carismi dell'Unione sono Santi che ci assistono.
Occorre star bene attenti a non fare delle apologie religiose o delle riforme che sono poco utili alla nostra ecclesialità.
Potrebbe inoltre essere inutile appoggiarsi a dei luoghi come il terzo piano di c.so Brin e la Sorgente, in quanto solo la sede dell'Istituto Secolare con la camera di Fr. Teodoreto, la Tomba e la Cappella devono essere vera radice di sostegno per allievi/insegnanti della CdC e per tentare di rinnovare la vocazione di aiuto alle anime.
Occorre radicarsi nell'Adorazione e lasciare che il Crocifisso raggiunga il nostro cuore e lo nutra.
In un opuscolo del 1964, trovato alla Sorgente, dal titolo "Una provvidenziale e singolare opera di perseveranza: l'istituto secolare Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata" si legge: I Catechisti congregati sono in grado di offrire una completa disponibilità di energie umane e spirituali tale da assicurare all'opera la perennità.
Composta di membri impegnati da una sostanziale professione religiosa e da membri orientati al matrimonio rispettosamente sulla base di un proprio regolamento di vita e di apostolato intensamente cristiano e di specifica azione apostolica; nel solco di secolari tradizioni spirituali particolarmente impegnate in una visione e sintesi cristiana di tutta la realtà naturale e umana, l'Unione veniva delineandosi come "ordine", un "ordine catechistico" dinamicamente proteso a cooperare al ritorno a Dio del mondo e della vita secolare nel Cristo e in vista di Lui.
Cominciava così a rendersi palese il senso di antiche e misteriose predizioni fatta da Gesù Crocifisso e dalla Vergine a Fra Leopoldo in tempi lontani quando lui e il Fratel Teodoreto si ignoravano ancora, e parimenti si manifestava il significato di altre predizioni successive al loro incontro.
Tra le predizioni si ricordano le seguenti:
"L'Ordine che sorgerà, sia coltivato prima di tutto con la pietà, con la reciproca assistenza e umiltà, con l'attività e la modestia e con grande carità fraterna; in unione a Gesù Crocifisso portando la Croce con guadio". ( 1908 )
"Io sono la potente Patrona del Grande Ordine; il tuo spirito e il mio saranno in continuo lavoro per dimostrare a tutto il mondo la Grande Misericordia del mio Signore e la gloria di Dio Altissimo" ( 1908 )
"Da questa pianta dell'Ordine darò molti santi". ( 1909 )
"Riguardo alla Pia Unione del SS. Crocifisso, il titolo non cambia, è il nome che prenderà l'Ordine che verrà". ( 1920 )
"Dalla Pia Unione verranno santi padri di famiglia e molte vocazioni". ( 1915 )
La Parola di Dio agisce nei cuori molto prima che le menti siano pronte e capaci di accogliere e comprendere.
Ed è una Parola che si realizza.
Siamo chiamati a fare i conti con questo, senza possibilità di sottrarci: Dio saprà come raggiungerci.
Nei detti di Fra Leopoldo è scritto chiaramente che perché le Opere di Dio si realizzino secondo la sua volontà è necessario il contributo di tutti.
Ai Fratelli in particolare affida la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, il cuore del messaggio, del progetto spirituale, del significato più profondo delle Opere che da esso scaturiscono.
Queste Opere e il gruppo della PFU, proprio perché nel cammino e nel portare frutto siano fedeli alla storia e alle loro origini, hanno bisogno che rimangano legami, riferimenti, comunione di intenti e di progettualità in particolare con i Fratelli delle Scuole Cristiane.
Occorre continuare ad interrogarsi e trovare il modo di rispondere a come perseverare, oggi, nel carisma dell'Unione e delle Opere, Opere che senza la continuità del messaggio salvifico che si realizza per gli uomini attraverso di esse, rischiano di perdere oltre che il loro fine, l'essenza e l'identità.