XI stazione |
Dal Vangelo secondo Luca 23,39a.40a.42
Uno dei malfattori appesi alla croce insultava Gesù.
Ma l'altro lo rimproverava: " Neanche tu hai timore di Dio? ".
E aggiunse: " Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno ".
Bestemmie, scherni, ingiurie dei passanti: " Salva te stesso! ".
Perché questo gusto perverso di divertirsi alle spalle del debole senza difesa?
Perfino uno dei condannati si abbandona a questo piacere con le poche forze che gli rimangono.
Le forze del regno delle tenebre sono all'opera, in piena luce, e si accaniscono a salvare ciò che possono del loro potere.
Ma tu, l'Agnello di Dio, con il cuore ferito da un dolore immenso, rimani completamente nella volontà del Padre.
Interrompi la spirale della violenza rifiutando di lasciarti coinvolgere in essa e di mantenere gli altri nel loro accecamento.
" Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno ".
Sì, tu perdoni, e oggi accogli nel tuo Regno, solo per tua grazia e per sempre, il buon ladrone, l'omicida che si apre alla fede; e il centurione, il pagano, rimane stupito.
Nel tuo regno senza frontiere, ricordati anche di noi, Signore!