Presentazione |
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Primo Venerdì Santo del Terzo Millennio.
È calata la sera.
Alta nel cielo splende la luna.
I fedeli di Roma e innumerevoli pellegrini si sono riuniti per percorrere con Gesù il cammino della Croce: il Colosseo, insigne monumento dell'Impero Romano, è ora Statio Urbis et Orbis.
Gesù, il Figlio di Dio, nato da Donna, è solidale con i suoi fratelli - umanità sofferente e smarrita -: nel suo passo, il passo dell'esule e del deportato, dell'uomo deluso che vaga incerto, il passo malfermo del bambino, del malato, dell'anziano, del condannato che si avvia al patibolo.
Ma Gesù, camminando verso il luogo del Cranio, trascina l'umanità verso lo splendore della Gloria.
Gesù, il solo Maestro, ha detto: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" ( Mt 16,24 ).
Mi segua sempre. Mi segua al Calvario.
Presso la Croce, quindi, sono la Madre, la prima discepola, e il Discepolo amato.
Salendo il Calvario, Gesù sa di avviarsi verso la cattedra suprema, per confermare con il dono di Sé il suo insegnamento: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" ( Gv 15,13 ).
Gesù, consacrato dallo Spirito, è Re e Sacerdote.
Sulla via del Calvario tuttavia non porta alcuna insegna regale, né indossa alcuna veste sacerdotale.
Eppure sa che inizia il suo Regno.
Nella sola forma a lui possibile: Egli regna con la forza dell'amore.
Ora inizia il suo Sacerdozio: Agnello mite e innocente offre se stesso, vittima di espiazione per il peccato del mondo.
Nel tramonto è già la sicurezza dell'alba.
Al vespro della vita, Gesù è certo dell'amore del Padre, spera contro l'evidenza della disfatta; è sicuro che dal grembo oscuro della terra risorgerà quale "stella radiosa del mattino" ( Ap 22,16 ).
Gesù sa che, camminando verso la morte, affretta il passo verso la risurrezione.
di dolore e di amore senza limiti, di totale abbassamento e di suprema esaltazione;
pienezza dello Spirito, che sgorga dal costato aperto del Salvatore, qual fiume di vita e di grazia;
pienezza di perdono e di misericordia, di riconciliazione e di pace.
Ora dell'"alto grido" ( Mc 15,37 ) e del silenzio del cosmo, che piange morto il suo Creatore.
Ora dell'amore obbediente: "Padre, tutto è compiuto" ( Gv 19,30 ).
Ora del capo chino e dell'operante riposo.
E, nel cuore della Madre, ora della pietà immensa e della trepida attesa.
Dio onnipotente, fortificami con la tua forza, consolami con la tua pace, rischiarami con la bellezza del tuo Volto, illuminami con la luce che scaturisce dal tuo increato splendore, purificami con il profumo della tua ineffabile santità, immergimi in te perché io beva all'acqua viva che fluisce da te, Padre Santo, e dal Figlio tuo e dal tuo coeterno Amore.
O mio Signore, tu sei tutto per me, tu solo mi basti.
O mio Signore Gesù, il tuo Sangue basta per il mondo intero.
Tu basti per me e per l'intera stirpe di Adamo.
O mio Signore Gesù, fa' che la tua Croce sia sufficiente per tutta l'umanità.
Fa' che sia efficace.
Fa' che sia efficace per me più di tutti, per evitare che io abbia tutto in abbondanza senza portar nessun frutto a perfezione.
Amen.