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VII stazione | ![]() |
Dal Vangelo secondo Mc 15,20
Dopo averlo schernito, spogliarono Gesù della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Nei cortili del palazzo imperiale è finita la festa macabra; cadono le spoglie di quel ridicolo abbigliamento regale, si spalanca il portale.
Ecco avanzare Gesù coi suoi vestiti abituali, con la sua tunica « senza cuciture, tessuta d'un pezzo da cima a fondo ».( Gv 19,23 )
Sulle sue spalle poggia la trave orizzontale, destinata ad accogliere le sue braccia, quando essa sarà stata fissata sul palo della crocifissione.
La sua è una presenza muta, le sue orme sanguinano su quella strada che ancor oggi a Gerusalemme reca il nome di « Via dolorosa ».
Ha ora inizio in senso stretto la Via Crucis, quel percorso che anche stasera si ripete e che tende verso il colle delle esecuzioni capitali, fuori le mura della città santa.
Gesù avanza e vacilla sotto quel peso e per la debolezza del suo corpo ferito.
La tradizione ha voluto simbolicamente costellare quell'itinerario di tre cadute.
In esse si ha la vicenda infinita di tante donne e uomini prostrati nella miseria o nella fame: sono bambini gracili, vecchi sfiniti, poveri debilitati dalle cui vene è stata succhiata ogni energia.
In quelle cadute c'è anche la storia di tutte le persone desolate nell'anima e infelici, ignorate dalla frenesia e dalla distrazione di chi passa accanto.
In Cristo piegato sotto la croce c'è l'umanità malata e debole che, come affermava il profeta Isaia,( Is 29,4 ) « prostrata parla da terra e dalla polvere salgono fioche le sue parole; sembra di un fantasma la sua voce dalla terra, e dalla polvere la sua parola risuona come un bisbiglio ».
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Anche oggi, come allora, attorno a Gesù che si alza e avanza reggendo il legno della croce, si svolge la vita quotidiana della strada, segnata dagli affari, dalle vetrine scintillanti, dalla ricerca del piacere.
Eppure attorno a lui non c'è solo ostilità o indifferenza.
Sui suoi passi si muovono oggi anche coloro che hanno scelto di seguirlo.
Essi hanno ascoltato l'appello che un giorno egli aveva lanciato passando tra i campi della Galilea: « Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua ».( Lc 9,23 )
« Usciamo, allora, anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui portando il suo obbrobrio ».( Eb 13,13 )
Al termine della Via dolorosa non c'è solo il colle della morte o il baratro del sepolcro ma anche il monte dell'ascensione gloriosa e della luce.