V stazione |
Gesù impara l'obbedienza d'amore lungo la via della passione
Dal Vangelo secondo Luca 23,26
Mentre conducevano via Gesù, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
Simone di Cirene è un uomo ritratto dagli evangelisti con particolare precisione di nome e provenienza, parentela e attività; è un uomo fotografato in un luogo e in un tempo determinati, in qualche modo costretto a portare una croce non sua.
In realtà Simone di Cirene è ciascuno di noi.
Riceve il legno della Croce di Gesù, come noi un giorno ne abbiamo ricevuto e accolto il segno nel santo Battesimo.
La vita del discepolo di Gesù è quest'obbedienza al segno della Croce, in un gesto sempre più segnato dalla libertà dell'amore.
É il riflesso dell'obbedienza del suo Maestro.
É il pieno abbandono a lasciarsi istruire come lui dalla geometria dell'amore,( Ef 3,18 ) dalle stesse dimensioni della Croce: « la larghezza delle opere di bontà; la lunghezza della perseveranza nelle avversità; l'altezza dell'aspettativa che spera e guarda alto; la profondità della radice della grazia che affonda nella gratuità ».
Umile Gesù, quando la vita ci porge un calice amaro e difficile da bere, la nostra natura si chiude, recalcitra, non osa lasciarsi attirare dalla follia di quell'amore più grande che rende la rinuncia gioia, l'obbedienza libertà, il sacrificio dilatazione del cuore!
Vieni, Spirito di Verità, rendici obbedienti alla visita della Croce, docili al suo segno che tutto abbraccia di noi: « corpo e anima, pensieri e volontà, senso e sentimento, agire e patire », e tutto dilata a misura dell'amore!