IV stazione |
Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Dal Vangelo secondo Luca 2,34-35
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: « Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori ».
Ti vedo, Gesù, quando incontri tua madre.
Maria è lì, cammina per la strada affollata, ci sono molte persone accanto a lei.
L'unica cosa che la distingue dagli altri è il fatto che lei è lì per accompagnare suo figlio.
Una situazione che si verifica quotidianamente: le mamme accompagnano i figli a scuola, o dal medico, o li portano con sé al lavoro.
Maria però si distingue dalle altre mamme: lei sta accompagnando suo figlio a morire.
Vedere il proprio figlio morire è la sorte peggiore che si possa augurare ad una persona, la più innaturale; ancora più atroce se il figlio, innocente, sta morendo per mano della giustizia.
Che scena innaturale e ingiusta davanti ai miei occhi!
Mia madre mi ha educato al senso della giustizia e ad avere fiducia nella vita, ma quello che oggi i miei occhi vedono non ha nulla di questo, è privo di senso, ed è pieno di dolore.
Ti vedo, Maria, mentre guardi il tuo povero ragazzo: ha i segni della flagellazione sulla schiena ed è costretto a sopportare il peso della croce, probabilmente presto cadrà sotto di essa per la fatica.
Eppure sapevi che, prima o poi, sarebbe successo, ti era stato profetizzato, ma ora che è accaduto è tutto diverso; ed è sempre così, siamo sempre impreparati di fronte alla vita, alla sua crudezza.
Maria, ora sei triste, come lo sarebbe qualunque donna al tuo posto, ma non sei disperata.
I tuoi occhi non sono spenti, non guardano nel vuoto, tu non cammini a testa bassa.
Sei splendente anche nella tua tristezza, perché hai speranza, sai che quello di tuo figlio non sarà un viaggio di sola andata e sai, lo senti, come solo le mamme lo sentono, che lo rivedrai presto.
Ti prego, Signore: aiutaci a tenere sempre presente l'esempio di Maria, che ha accettato la morte di suo figlio come mistero grande di salvezza.
Aiutaci ad agire con lo sguardo orientato al bene degli altri e a morire nella speranza della risurrezione e con la consapevolezza di non essere mai soli, né abbandonati da Dio, né da Maria, madre buona che ha sempre a cuore i suoi figli.
Quæ mærebat et dolebat
pia Mater, dum videbat
Nati pœnas incliti.