VI stazione |
Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
I giusti risponderanno [ al re ]: « Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato, straniero o nudo, malato o in carcere? ».
E il re risponderà loro: « In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me » ( Cf. Mt 25,37-40 ).
Quel giorno dovevo giocare la partita più importante del campionato, era l'occasione per dimostrare tutte le mie capacità.
Negli spogliatoi ero agitato e spaventato, ma entrando in campo vidi tra gli spettatori Marco, il mio migliore amico che, nonostante non amasse il calcio, era venuto lì per sostenermi.
Era la prima volta che veniva a vedermi giocare, e purtroppo abbiamo perso.
Mentre facevo la doccia ero triste e scoraggiato, ma, uscito dagli spogliatoi, ho trovato il mio amico: mi aveva aspettato con un'aranciata in mano.
Abbiamo passato un po' di tempo insieme, e così quell'ora e quell'aranciata hanno reso tutto più sopportabile, la sconfitta subita è diventata un ricordo meno amaro.
Un incontro, uno sguardo, un gesto possono cambiare la nostra giornata e riempire il nostro cuore.
Nel volto sofferente di un amico, o anche di un estraneo, c'è il volto di Gesù che passa sulla mia stessa strada …
Avrò il coraggio di avvicinarmi?
Gesù, fammi incrociare il tuo sguardo nei momenti di difficoltà, così che possa trovare conforto nel tuo amore.
Signore, fa' che la luce del tuo Volto, pieno di misericordia, lenisca le ferite dell'abbandono e del peccato che ci affliggono.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Quis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio?