Questo versetto contiene diversi titoli che furono dati profeticamente a Gesù Cristo, il bambino che ci è nato.
Alcuni dei titoli vanno approfonditi per capire bene il loro significato ( per esempio il tipo di pace di cui lui è il Principe - vedi il commento su Mt 10,34-36 ), ma ci sono due titoli in modo particolare che a volte creano qualche difficoltà: Dio potente e Padre eterno.
Esattamente lo stesso termine è usato di Dio nel capitolo successivo ( Is 10,21 ), e nel Sal 24,8 leggiamo di YHWH potente.
È un titolo dato solamente a Dio stesso, per cui dobbiamo concludere che questo bambino sarebbe stato Dio nato come umano.
Quando noi leggiamo questo titolo, è difficile non pensare di "Padre" nel senso trinitario.
Ma è molto improbabile che Isaia abbia pensato a questo senso.
Nell'Antico Testamento Dio era visto raramente come Padre, e mai come Padre del Figlio.
Quindi non dobbiamo interpretare questo versetto per dire che Gesù era l'incarnazione di Dio Padre, o che il Figlio e il Padre sono la stessa persona.
Invece è meglio tradurre questo titolo letteralmente come la versione Diodati, cioè "Padre dell'eternità", dove "padre" ha il senso di "possessore" ( un modo di dire comune nell'ebraico ) oppure "origine" ( come è il consigliere, Dio e pace per noi, così pure è per noi la fonte della vita eterna ).