Malachia

Indice

Introduzione

Contenuti

I temi che emergono nella predicazione di Malachia sono soprattutto tre:

la necessità che il culto a Dio sia puro e celebrato con il cuore;

l'importanza della famiglia;

la certezza dell'intervento di Dio per giudicare e salvare.

Il libro contiene sei oracoli e una conclusione: la conclusione annuncia il ritorno del profeta Elia prima della venuta del giorno del Signore.

Da qui l'idea, diffusa anche all'epoca di Gesù, che l'arrivo del messia sarebbe stato preparato da Elia.

Nei vangeli Elia redivivo è identificato in Giovanni il Battista ( Mt 11,13-14 ).

Schema

L'amore di Dio ( 1,1-5 )

Contro i sacerdoti ( 1,6-2,9 )

Matrimoni misti e ripudio ( 2,10-16 )

Intervento del Signore per il giudizio ( 2,17-3,5 )

Infedeltà del popolo e castigo divino ( 3,6-12 )

Giusti ed empi nel giorno del Signore ( 3,13-21 )

Conclusione: il ritorno di Elia ( 3,22-24 ).

Caratteristiche

Gli oracoli del libro di Malachia si presentano come dispute che il profeta intavola con i suoi interlocutori: determinate azioni o convinzioni del popolo vengono messe in questione dal profeta e confrontate con la volontà del Signore.

Malachia si dimostra rigoroso ed esigente nelle questioni del culto e dei matrimoni misti ( unioni di Ebrei con donne straniere ).

Questo atteggiamento è motivato dalla necessità di preservare la fede nel popolo.

Privo di indipendenza politica, Israele poteva mantenere la sua identità di popolo di Dio solo rimanendo fedele alle proprie tradizioni religiose, e poiché nel culto e nella famiglia si formava il credente, su questi aspetti non era possibile scendere a compromessi.

Origine

La composizione del libro di Malachia va probabilmente collocata nella prima metà del V sec. a.C.; in genere si pensa che l'opera di Malachia preceda le riforme operate da Esdra e Neemia.

Un'antica tradizione ebraica, conservata dal Targum, identifica l'autore del libro con Esdra, ma tale ipotesi non sembra plausibile.

È probabile che Malachia non sia nome di persona: la parola ebraica, infatti, significa "messaggero del Signore".

Dato il suo interesse per il culto, si è pensato fosse un sacerdote.

Destinatari delle parole di Malachia furono gli Ebrei del periodo successivo all'esilio, quando il tempio era già ricostruito e la comunità iniziava a riorganizzarsi.

Ci sono però segnali di crisi di fiducia nel Signore.

Malachia cerca di scuotere i suoi connazionali richiamandoli alle loro responsabilità e riaffermando la grandezza dell'amore di Dio per Israele.

Commento di G. Rinaldi

Il nome dell'A. di questo libro è desunto dal primo v.: Parole di Jahve a Israele per mezzo di Malachia.

La parola Malachia vuoi dire il mio messaggero : la si ritrova in 3,1, dove si riferisce al precursore del Messia.

Il traduttore greco nel titolo 1,1 tradusse il suo messaggero, avendo nel testo una piccola differenza.

Essendo impossibile che il titolo sia formato, come vorrebbero alcuni studiosi moderni, con una frase detta da Dio, Parole… per mezzo del mio messaggero, ed essendo improbabile che la forma greca, per mezzo del sito messaggero, sia quella originaria perché l'intestazione è per sua natura l'indicazione dell'A. per nome proprio, bisogna ammettere che Malachia nell'intenzione di chi scrisse la frase è un nome proprio: se a ragione o per aver a torto creduto che così fosse il profeta designato in 3,1, è discutibile.

L'opera fu composta all'epoca di Esdra e Neemia, come mostrano molti indizi, per es. la questione dei matrimoni di Giudei con donne straniere, e dei ripudi ( nota a 2,10 ).

Si occupa di problemi religioso-morali molto importanti per la comunità giudaica ricostituita dopo l'esilio, generalmente in forma di correzioni o rimproveri per certi abusi: matrimoni misti ( 2,10-16 ), decime ( 3,6-12 ) e specialmente a proposito di certi sacrifici ( 1,6-2,9 ), che offrono occasione al profeta di annunciare un sacrificio nuovo, in cambio di quelli levitici ( 1,11 ).

Alla fine ci sono anche passi di contenuto escatologico: preannuncio del giorno di Jahve, in quanto giorno di dolore ( 2,11-3,5 ) e di gaudiose vittorie ( 3,13-21 ).

Stilisticamente il breve scritto è assai originale: ricorre spesso a un procedimento che potremmo chiamare di « correzione » ( diverso da quello del « rimprovero » degli antichi profeti ), nel senso che impartisce i suoi insegnamenti come correzioni a detti riprovevoli, che vengono citati, rinfacciati, rifiutati, siano reali o siano formulati dal profeta stesso, come indicazione della convinzione che si rivela nella condotta degli avversari.

Dal punto di vista dottrinale, oltre ciò che riguarda i sacrifici e i matrimoni misti, è importante il senso diffuso dell'immutabile giustizia di Dio e dell'universalismo della vera religione.

Conferenze

Don Federico Tartaglia

Libro di Malachia

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