Giobbe |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
2. Secondo ciclo di discorsi |
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Giobbe si condanna con le sue stesse parole |
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1 Elifaz il Temanita prese a dire: | |||||
2 Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria e riempirsi il ventre di vento d'oriente? | |||||
3 Si difende egli con parole senza costrutto e con discorsi inutili? | |||||
4 Tu anzi distruggi la religione e abolisci la preghiera innanzi a Dio. | |||||
5 Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca e scegli il linguaggio degli astuti. | |||||
6 Non io, ma la tua bocca ti condanna e le tue labbra attestano contro di te. | |||||
7 Sei forse tu il primo uomo che è nato, o, prima dei monti, sei venuto al mondo? |
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8 Hai tu avuto accesso ai segreti consigli di Dio e ti sei appropriata tu solo la sapienza? |
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9 Che cosa sai tu che noi non sappiamo? Che cosa capisci che da noi non si comprenda? | |||||
10 Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto più di tuo padre, carico d'anni. | |||||
11 Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio e una parola moderata a te rivolta? | |||||
12 Perché il tuo cuore ti trasporta e perché fanno cenni i tuoi occhi, | |||||
13 quando volgi contro Dio il tuo animo e fai uscire parole dalla tua bocca? | |||||
14 Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro, perché si dica giusto un nato di donna? |
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15 Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia e i cieli non sono puri ai suoi occhi; | |||||
16 quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua. |
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17 Voglio spiegartelo, ascoltami, ti racconterò quel che ho visto, | |||||
18 quello che i saggi riferiscono, non celato ad essi dai loro padri; |
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19 a essi soli fu concessa questa terra, né straniero alcuno era passato in mezzo a loro. | |||||
20 Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta; sono contati gli anni riservati al violento. |
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21 Voci di spavento gli risuonano agli orecchi e in piena pace si vede assalito dal predone. |
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22 Non crede di potersi sottrarre alle tenebre, egli si sente destinato alla spada. | |||||
23 Destinato in pasto agli avvoltoi, sa che gli è preparata la rovina. | |||||
24 Un giorno tenebroso lo spaventa, la miseria e l'angoscia l'assalgono come un re pronto all'attacco, | |||||
25 perché ha steso contro Dio la sua mano, ha osato farsi forte contro l'Onnipotente; | |||||
26 correva contro di lui a testa alta, al riparo del curvo spessore del suo scudo; | |||||
27 poiché aveva la faccia coperta di grasso e pinguedine intorno ai suoi fianchi. | |||||
28 Avrà dimora in città diroccate, in case dove non si abita più, destinate a diventare macerie. | |||||
29 Non arricchirà, non durerà la sua fortuna, non metterà radici sulla terra. | |||||
30 Alle tenebre non sfuggirà, la vampa seccherà i suoi germogli e dal vento sarà involato il suo frutto. | |||||
31 Non confidi in una vanità fallace, perché sarà una rovina. |
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32 La sua fronda sarà tagliata prima del tempo e i suoi rami non rinverdiranno più. | |||||
33 Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor acerba e getterà via come ulivo i suoi fiori, | |||||
34 poiché la stirpe dell'empio è sterile e il fuoco divora le tende dell'uomo venale. | |||||
35 Concepisce malizia e genera sventura e nel suo seno alleva delusione. |
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Indice |
15,1-35 | Secondo discorso di Elifaz |
15,2-16 | Le accuse di Elifaz a Giobbe |
15,4 | l'effondersi: BJ ha: « trattenimenti devoti ». Si traduce così un termine che indica l'applicazione dello spirito alle realtà religiose, pur conservando la nozione di parola: la meditazione e lo studio della legge prendevano spesso una forma orale. |
15,6 | Giobbe si tradisce con il suo linguaggio: le sue proteste di innocenza tradiscono l'assillo di dissimulare una colpa. |
15,7 | La prima domanda contrappone a Giobbe il primo uomo: lui sì che avrebbe potuto porsi come maestro di saggezza. La seconda, in forma di a fortioiri, sembra contrapporre a Giobbe la sapienza in persona, generata prima delle colline ( Pr 8,25 ) e da allora sempre presente nel consiglio di Dio ( Pr 8,22-31; cf. Gb 28,23-27; Sap 8,3-4 ). |
15,14 | Elifaz riprende la sua precedente affermazione (
Gb 4,17 ) e quella di Giobbe ( Gb 14,4 ) ma in un senso diverso. La impurità radicale dell'uomo non è più vista come la ragione della sua instabilità ( Gb 4,17-19 ), né come scusa di inevitabili colpe ( Gb 14,1-4 ), ma come la radice dei gravi peccati che sfociano nell'« iniquità ». |
15,17-35 | La sorte del malvagio |
15,22 | destinato: papûn, conget.; il TM ha: « spiato » (?) çapû |
15,23 | destinato: mô'ad, conget.; il TM ha: « egli va errando », noded. - avvoltoi: con il greco; la vocalizzazione dell'ebr. è incompleta. - la rovina: con il greco; il TM ha: « la sua mano ». |
15,29 | non metterà radici sulla terra: traduzione congetturale; BJ traduce: « non coprirà più il paese con la sua ombra », « ombra » con i LXX; il TM ha una parola sconosciuta. |
15,30 | Il primo stico, parziale ripetizione del
v 22a, deve essere una glossa o la corruzione di un altro testo. - il suo frutto o « il suo fiore »: con i LXX; il TM ha: « la sua bocca ». - sarà involato: wiso`ar, conget.; il TM ha: « sparirà », wejasûr. |
15,31 | vanità: shaw del TM; BJ congettura: « statura », si'ô ( cf.
Gb 20,6 ). Si sopprime nite`ah, alla lettera « è perduto ». |
15,32 | La sua fronda o « le sue palme », timoratô invece di temûratô del v precedente. - sarà tagliata: il TM ha: « sarà riempita »; BJ con le versioni traduce: « appassirà ». |
15,35 | alleva: alla lettera « prepara », con il TM; BJ con i LXX e sir. traduce: « porta ». Lo stesso principio viene formulato in forma identica in Is 59,4, e in forma quasi identica in Sal 7,15; è enunciato con un'immagine diversa in Gb 4,8; Gb 5,6; Pr 22,8. Cf. anche, ma con un allargamento escatologico, Gal 6,8. |