Catechista Nicoara Ing. Giustino

B49-A2

( Biografia )

Oh! indimenticabile Giustino, Tu vivi in noi, tuoi compagni Catechisti, come fiamma che vento gagliardo alimenta sempre più.

E oggi, Festa di Cristo Re, nel solo intento di portare anime all'Apostolato Catechistico, passione della tua vita, affidiamo a poche pagine i tratti più luminosi della tua breve dimora quaggiù, auguriamoci che in un tempo non lontano, qualche anima pia e, maestra nel tempo stesso, nell'arte dello scrivere, li unisca con fili d'oro e petali di giglio.

La sua Rumenia lontana. Il suo paesello natio.

Giustino, con noi suoi compagni Catechisti, parlava sovente della sua Rumenia lontana.

E mentre l'elogiava, pareva che tutta si proiettasse nel suo viso luminoso.

Luna Ariese, iI suo paesello natio, era tutto negli occhi grandi e limpidi, come l'acqua che ripida scende dai monti.

Luna Aries - diceva - è un paesello eminentemente agricolo: le messi sono abbondanti, le praterie ricche d'erbe e di fiori - e aggiungeva con tono d'avvocato che perora Ia santa causa del debole oppresso - la detta prosperità lo si deve sì alla ricchezza del nostro terreno, ma specialmente agli abitanti lavoratori tenaci, onesti e religiosi.

Giustino pronunciava gli ultimi due aggettivi con voce viva, ardente, scandendo le sillabe, come se una voce arcana glielo imponesse.

Egli non ammetteva che un popolo senza religione potesse essere laborioso.

La sua chiesa.

Giustino chiamava la chiesa parrocchiale della sua Luna Aries, semplicemente « la sua chiesa ».

Rammentava a noi, tanti aneddoti, con la schiettezza di fanciulli, tutti encomianti la fede viva, la religiosità pratica dei suoi cari genitori e la bellezza dell'anima sua nell'età prima.

Fu là che la sua intelligenza s'illuminò, si fortificò la sua volontà e il suo cuore apprese a conoscere la preziosità della purezza e della carità.

Ai genitori che vogliono dare ai loro figlioli, luce, calore e forza, noi vorremmo dir loro, con tutta l'energia e la convinzione: Portateli sovente alla Chiesa, ed esponeteli quali fiori olezzanti al sole Divino.

Il suo primo desiderio.

- Giustino, se continuerai ad essere saggio ti procurerò un bel soprabito per l'inverno, gli disse un giorno il babbo.

- Grazie … ma …

- Come non sei contento?

- Molto, moltissimo, babbo, però desiderei fosse nero, lungo e reso bello da una grande croce rossa come i Missionari.

- Che dici? a sei anni un soprabito da Missionario? Può darsi più tardi … se il buon Dio ti vorrà tra i suoi privilegiati … e negli occhi sofferenti del babbo, guizzava furtivo un raggio di gioia.

Giustino ebbe sempre nell'animo una voce persistente: Tu devi essere un apostolo.

La lotta contro i propri difetti.

Se potessimo chiedere ad alcuni nostri cari scomparsi, le cui virtù meritarono una biografia, che ne pensano delle pagine e pagine scritte in loro onore, penso che ci risponderebbero che vedono in un con le loro virtù, i loro difetti, compagni indivisibili di tutti in questo mondo di tante miserie.

Ed è proprio così; si vuole vedere solo luce e fiori nelle biografie, e, senza volerlo, si travisa il ritratto che si cerca di mettere in evidenza perché se ne muta la sua vera fisionomia.

Ed ecco perché i pochi fogli che hanno scopo d'illustrare alcuni tratti edificanti della vita di Giustino, affermano che egli aveva i difetti dei fanciulli e dei giovani della sua età; però è doveroso aggiungersi che egli si studiava di correggerli e nello stesso tempo si umiliava innanzi a Dio per la sua inclinazione al male.

Amore per i poveri.

Nella famiglia di Giustino vi era un culto per i poveri.

Si faceva loro l'elemosina, proprio come dice il S. Vangelo: « Chi dà al povero dà a me stesso ».

« Chi dà anche un bicchiere d'acqua in mio nome, dico la verità, avrà la sua ricompensa ».

Giustino, formato a questi santi esempi, provava una gioia immensa a deporre tra le mani del poveri qualche moneta o un pane.

Molte volte attestano i suoi famigliari versava anche i suoi piccoli risparmi nelle mani dei grandi amici di Gesù; e provava più consolazione che se avesse, con essi, acquistato i più bei giocattoli.

( Continua )