Amore generoso |
B57-A8
Il Divin Redentore non cessò mai dal ripetere la legge della carità ed il precetto dell'elemosina spirituale e temporale, chiamandolo la caratteristica del suo Vangelo.
Difatti Egli dice: « Fate elemosina di quel che vi avanza ».
In molti altri luoghi della Sacra Scrittura troviamo accenni alla carità che il Maestro afferma come fatta a se stesso, quando la rettitudine del cuore accompagna la nostra beneficenza.
Sublime concetto, quello inteso dai Santi di Dio, quello di intravedere nella persona del povero le divine sembianze di Gesù.
È Lui che allunga la mano, Lui, il Re del Cielo, che affamato, assetato, ignudo, pellegrino e carcerato domanda il nostro obolo, la nostra elemosina: Quod superest.
Oh! di quante cose potremmo forse fare a meno, se l'animo nostro fosse più penetrato di Vangelo!
« Quod superest », il superfluo ci chiede Gesù, non il necessario che ci concede molte volte abbondante, sempre, in proporzione della nostra fiducia in Lui.
« Quod superest », dopo di aver pensato alla tranquillità del domani, senza affanni … senza preoccupazioni.
Ma il Divino Mendicante, che nello strazio della Sua agonia, emise il grido: « Sitio! » non è qualche volta soccorso, e forse molte volte viene dissetato con una beneficenza pagana che rasenta il dispregio.
Le briciole di certi conviti e di certe serate danzanti gridano vendetta al cospetto di Dio.
Non sia così la nostra carità; ma, illuminata dalla fede, sappia discernere la parte migliore, nel molto bene che possiamo compiere, e ricordiamoci che se grande è la carità che soccorre il corpo, sublime, è quella che ha per oggetto, lo spirito.
Non per niente l'opera dei Catechisti s'intitola « Casa di Carità! ».
Eppure non si da pane, non si danno vesti, ne combustibili … Ma con la diuturna loro fatica i Catechisti accendono nel cuore dei cinquecento loro allievi la fiaccola della Fede unitamente a quella del sapere, indispensabili entrambe, per l'elevazione morale e culturale del popolo che ha fame e sete di giustizia e di verità.
Non sia perciò discaro a voi, benevoli lettori de « L'Amore di Gesù Crocifisso » concorrere col vostro obolo allo sviluppo della « Casa di carità » che solo così potrà sostenersi.
L'elenco dei Sostenitori dell'Opera è ancora troppo esiguo, malgrado che la quota annuale ( non impegnativa per gli anni successivi ) sia soltanto di …
Nessuno rifiuti di dare « quod superest » agli allievi nostri, che accolti fraternamente dai nostri Catechisti, saranno le perle preziose della vostra corona celeste.
Allora i « Sostenitori » benediranno la carità da loro fatta e benediranno il Signore che diede loro la grazia di convertire le ricchezze terrene in quelle immarcescibili ed eterne del Cielo.
Per tanto tempo la tristizia degli uomini mi ha flagellato, ma la Fede mi diede forza a resistere e a lottare.
Poi Dio mi concesse che giustizia trionfasse e mi fu generoso di conforti e di aiuti.
Quale tributo di riconoscenza mando la modesta offerta di …
Avv. E. M.
Colla comodità del conto corrente invio subito …, offerta di me poveretta, .che a 76 anni debbo ancora guadagnarmi il pane come professoressa di francese, inglese e spagnolo.
Con ossequio mi raccomando alle loro preci.
L. P.
Mando … per la « Casa di Carità » con tanti auguri di santo ed efficace apostolato.
Comm. Francesco Fano.