Centenario della Consolata |
B66-A1
1835 - 1935
La nostra cara Torino quest'anno ricorda una data, la quale se attesta la sua fede nella Grande Protettrice « la Consolata », rammenta pure un altissimo favore ottenuto, per sua intercessione, cioè la cessazione miracolosa del « cholera morbus » che faceva strage spaventosa in città.
Municipio e cittadinanza ebbero un solo grido: « Maria SS. Consolatrice, aiutateci ».
Ed essa ascoltò, come buona mamma, la voce dei figli afflitti, e fece cessare il terrificante morbo.
Il Municipio, come aveva promesso, fece erigere la colonna, votiva che presentemente adorna la piazzetta del Santuario, che di Torino è difesa e gloria.
Noi, Piccoli Ascritti, Aspiranti Catechisti, Effettivi, Anziani, Zelatori e Zelatrici, Ascritti e Ascritte, dobbiamo avere per la « Consolata » un amore immenso, poiché la nostra Unione Catechista si è temprata e si tempra ai piedi della Grande Consolatrice.
Infatti fin dal suo fausto inizio nel 1914, immancabilmente tutti i mesi, essa ha condotto ai piedi della Regina delle Consolazioni i suoi cari aspiranti di Torino, i fiori più olezzanti e più promettenti della Sede principale.
E su questa pratica Gesù Crocifisso stesso, nei prodigiosi colloqui con Fra Leopoldo di santa memoria, ritornò sovente, e con parole che dicono quanto essa sia gradita al suo Cuore Divino e al Cuore della sua SS. Madre.
E sfogliando la biografia di Fra Leopoldo troviamo che al Santuario della Consolata egli sentì possente la voce di farsi religioso.
E quando fu colpito dalla polmonite, che certamente, per attestazione del medico curante, doveva portarlo alla tomba, fu pure la SS. Vergine Consolatrice che gli disse chiaramente: « Ti ridono la salute, alzati ».
Egli si alzò guarito il giorno dopo, destando lo stupore nel dottore curante e in coloro che conoscevano la gravità del male da lui sofferto.
E poi, carissimi, consideriamo un poco le necessità della nostra anima: quante tristezze, quante oscurità essa ha ogni giorno! e andiamo quindi alla luce, alla fonte delle consolazioni, a Colei che è chiamata con il grande titolo di « Consolata » e avremo da Lei la parola che fa per noi, la parola che formerà l'anima nostra alla bella missione di « Apostoli del Catechismo ».