La Pasqua delle tre encicliche

B81-A2

( Continuazione )

II - La genuina fede cattolica

Ma questa prima parte è solo una premessa storica, non è lo scopo del documento.

La sua finalità precipua consiste nel presentare un quadro nitido dei dogmi cattolici contro la contraddizione e deformazione del neo - paganesimo.

Dio - Gesù Cristo - La Chiesa - Il Primato - sono i quattro capisaldi del Cattolicesimo, riesaminati dal Pontefice, con una rigorosa sintesi di tutta la dottrina teologica.

1 ) Genuina fede in Dio

Non si può considerare come credente in Dio colui che usa il nome di Dio retoricamente ( cioè impropriamente battezzando col nome di Dio qualunque altra cosa che non è Lui ).

Il nome di Dio è così ridotto ad un'etichetta vuota di senso, è un'aberrazione, una bestemmia.

« Il nostro Dio è il Dio personale, trascendente, onnipotente, infinitamente perfetto, uno nella trinità delle persone, trino nella unità dell'essenza divina, creatore dell'universo, signore, re, e ultimo fine della storia del mondo, il quale non ammette, né può ammettere altre divinità accanto a sé ».

« Solamente spiriti superficiali possono cadere nell'errore di parlare di un Dio nazionale, di una religione nazionale, e intraprendere il folle tentativo d'imprigionare nei limiti di un solo popolo, nella strettezza etnica di una sola razza, Dio creatore del mondo, re e legislatore dei popoli, davanti alla cui grandezza « le nazioni sono piccole come gocce in un catino d'acqua ». ( Is 40,15 )

2 ) Genuina fede in Gesù Cristo

« La fede in Dio non si manterrà a lungo andare pura e incontaminata se non si appoggia alla fede in Gesù Cristo …

Questa è la vita eterna, che conoscano te, unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.

Il S. Padre qui ha di mira gli errori colossali e blasfemi di Rosemberg, il falso profeta della Germania, diffusi dalla sua enciclopedia anticristiana: Il mito del XX secolo - ebollizione di tutte le calunnie contro il Vangelo e la Chiesa di cui si fece una propaganda sfrenata in Germania, specialmente in mezzo alla gioventù.

Questo partito neo - pagano ripudia l'Antico Testamento, ma il Papa difende questa parte della S. Scrittura che è divina come l'altra.

I neo - pagani o mezzo - cristiani di Germania hanno la pretesa di far nascere Cristo da antica razza germanica e di dargli come missione di combattere l'ebraismo!

E costoro pretendono di essere dei credenti in Gesù Cristo!

No - dice il Papa - costoro rinnegano la fede in Gesù Cristo, apparso nella realtà della sua carne, il quale prese natura umana da un popolo che doveva poi configgerlo in croce.

Come? - dice il neo-pagano - il misfatto degli Ebrei che crocifissero il Messia innocente ha potuto essere causa della nostra redenzione?

Ma già rispondeva all'obiezione S. Leone Magno: I Giudei non pensavano che al loro delitto, ma Iddio non pensava che alla nostra salvazione.

Egli, che trae il male dal bene, e fa servire le stesse azioni degl'iniqui al bene dei giusti, accettò l'olocausto del suo Divin Figlio, che si sacrificava anche per i suoi crocifissori.

3 ) Genuina fede nella Chiesa

« La fede in Gesù Cristo non resterà pura e incontaminata se non sarà sostenuta e difesa dalla fede nella Chiesa, colonna e fondamento della verità. ( 1 Tm 3,15 )

Sotto la sua volta che s'inarca come il firmamento sull'universo intero, trovano posto tutti i popoli e tutte le lingue, e possono svolgersi tutte le proprietà, qualità, missioni e compiti assegnati da Dio agl'individui e alle società umane ».

Qui il Papa ha di mira l'errore che vuol fare di ogni nazione una chiesa, ricadendo così nel particolarismo pagano.

Un cristianesimo tedesco a uso e consumo del III Reich sarebbe un assurdo; l'aggettivo distruggerebbe il sostantivo.

Nella Chiesa vi sono due elementi: l'elemento umano e l'elemento divino.

Nessuno deve stupirsi oltremodo se anche nella Chiesa, talora anche nel suo clero, ci sono debolezze e scandali, ma che triste fariseismo è quello che va solo accattando queste foglie avvizzite e fangose, pretendendo che siano lì tutto il giardino e tutta la foresta!

Il Papa risponde con sdegnosa e vigorosa eloquenza: « Chi, fondandosi su questi lamentevoli contrasti tra fede e vita, pone in oblio o coscientemente passa sotto silenzio l'immenso capitale di generoso sforzo verso la virtù, lo spirito di sacrificio, l'amore fraterno, l'eroismo di santità in tanti membri della Chiesa, manifesta una cecità ingiusta e riprovevole ».

« Vengano pure i santi riformatori infiammati e mossi dall'amor di Dio e del prossimo, i quali, vegliando anzitutto quotidianamente su se stessi, hanno illuminato e rinnovato i tempi ».

Attraverso a questa designazione di Pio XI vediamo sfilare i grandi alfieri della cattolica riforma: S. Gaetano Thiene - San Carlo Borromeo - S. Pio V - S. Filippo Neri - S. Ignazio - S. Teresa - S. Vincenzo de' Paoli.

Ma ecco ciò che dice il Papa dei falsi riformatori passati e presenti: « Dove lo zelo di riforma non maturò dalla pura sorgente dell'integrità personale, ma fu effetto dell'esplosione di impulsi passionali, invece di illuminare ottenebrò, invece di costruire distrusse, e fu sovente punto di partenza di errori ancora più funesti dei danni a cui si volle, o si pretese, portar rimedio ».

4 ) Genuina fede nel primato

Non c'è Cristo senza Chiesa, non c'è Chiesa senza il Papa, cioè senza il capo legittimo che il Divino Artefice ha posto come chiave di volta o meglio, e insieme, come pietra fondamentale della sua Chiesa.

Senza un'autorità genuina e legittima nessuna società perdura, ma si disgrega e scompare.

E il Papa conchiude con questo solenne ammonimento: Se taluni vi adescano e vi lusingano col fantasma di una « chiesa tedesca nazionale » sappiate ciò non essere altro che un rinnegamento dell'unica Chiesa di Cristo, un'apostasia manifesta ».

La Enciclica pontificia, terminata questa parte che è una sintesi generale della teologia cattolica, imparte nella seconda ammonimenti e conforti ai cattolici perseguitati.

« Come altre epoche della Chiesa, anche questa sarà preannunciatrice di nuovi progressi e di purificazione interiore … ».

« Allora i nemici di Cristo - di ciò siamo sicuri - che vaneggiano sulla scomparsa della Chiesa, riconosceranno che troppo presto hanno giubilato e troppo presto hanno voluto seppellirla.

Allora verrà il giorno in cui, invece dei prematuri inni di trionfo dei nemici di Cristo, si eleverà al cielo dai cuori e dalle labbra dei fedeli, il Te - Deum della liberazione, e del ringraziamento … ».

III - Le esortazioni finali

Il momento che attraversa la Chiesa in Germania è gravissimo.

Non si può immaginare altra lotta più grave, dice il Papa.

La Chiesa di Cristo non può cominciare a gemere e a deplorare solo quando gli altari vengono spogliati e mani sacrileghe mandano in fiamme i santuari.

Quando si cerca di profanare il tabernacolo dell'anima del fanciullo, santificata dal battesimo, con un'educazione anticristiana, quando viene strappata da questo vivo tempio di Dio la fiaccola della fede, e viene posta in suo luogo la falsa luce d'un succedaneo della fede, che non ha più nulla in comune con la fede della croce, allora è dovere d'ogni credente di scindere chiaramente la sua responsabilità da quelle della parte contraria ».

Queste forti parole pontificie vibrano con una fiera eloquenza nell'allocuzione tenuta dal rev. Kraus nel Duomo di Eichstat.

È un ex maggiore dell'esercito tedesco, più volte decorato di guerra, ed entrato nel sacerdozio negli anni successivi alla sconfitta tedesca.

« Mi mancano le parole e mi vengono le lacrime, agli occhi, quando vedo e ascolto come la Chiesa e i sacerdoti vengono ogni giorno tra noi calunniati, umiliati, trascinati nel fango da immondi periodici e dalle pubblicazioni anti - cristiane e anti - scientifiche di Ludendorf …

L'appello alla santa crociata di difesa della fede cattolica è suggellato da questo motto: « Tutte le nostre energie per la Germania, ma la Germania per Cristo! ».

Vi può essere per un tedesco una migliore divisa di questa?

Venite, pronunciate in un grido comune al Signore nascosto nel Sacramento, la promessa solenne: Tutto per la Germania, e la Germania per Cristo!

Noi facciamo eco alla parola del Pontefice e al grido di dolore di eroica resistenza dei nostri fratelli tedeschi, per la profonda solidarietà che lega tra di loro tutti i cattolici del mondo, membra vive del mistico Corpo di Cristo.

Cessi il dissidio, che continuato si risolverebbe nello sfacelo morale di una grande nazione, amica nostra, in cui vediamo un baluardo dell'Occidente contro la barbarie comunista delle steppe russe.

I suoi reggitori sappiano imitare l'esempio della nostra Italia, che con una leale collaborazione con la Chiesa, ha assicurata la sua compagine, ha accresciuto la sua autorità e la sua prosperità.

La nostra simpatia per i perseguitati, la nostra preghiera per i cattolici tutti di Germania, il nostro augurio di ravvedimento per i persecutori, la nostra riconoscenza per le luminose e possenti parole del Successore di Pietro, il nostro cuore per Gesù Cristo, Re dei secoli e vincitore di tutti i suoi nemici,.

Anche noi vogliamo lavorare per la grandezza vera della nostra Patria, per il trionfo della giustizia, dell'amore e della pace nella nostra nazione: Tutto per l'Italia e l'Italia per Cristo!

Attilio Vaudagnotti

( Dal Discorso tenuto nella Chiesa della SS. Trinità la Domenica 18 Aprile ).