Le glorie della Croce |
B106-A8
E te ne vai, o Signore, o Maestro, portando la tua croce!
Ma tutto quello che hai toccato con le tue mani si è trasformato.
Hai toccato il paralitico ed egli sano si è levato in piedi;
hai toccato gli occhi al cieco ed egli ha visto;
hai toccato l'orecchio al sordo, ed egli ha udito;
hai toccato la bocca al muto ed egli ha parlato;
hai toccato il morto figliuolo della vedova di Naim ed egli è tornato vivo;
hai toccato il pane e si è convertito nel tuo corpo.
Tu tocchi ora la croce, o Signore, o Maestro, ed ella da strumento doloroso d'infamia diviene soave simbolo di gloria, e da strumento tormentatore di schiavi diviene, nella fratellanza universale, segnacolo di libertà.
Tu tocchi ora la croce, o Signore, o Maestro, ed ella ci purificherà bambini nel dì del battesimo, ci proclamerà soldati segnatici in fronte dal Vescovo nel dì della Cresima; essa benedirà alle nozze e consacrerà i sacerdoti; essa sarà stretta dalle mani del morente; essa brillerà sul petto del Vescovo, sulla tiara del Papa, sulla corona dei regnanti.
Essa ascenderà sui merli delle fortezze; essa starà sui pinnacoli e sui campanili delle chiese; essa sarà segnata sulla prora delle navi, splenderà sul glorioso carroccio, sui vessilli dei combattenti, su gli obelischi giganteschi.
Essa salirà più in alto, che il genio di Michelangelo solleverà in Roma la Croce verso il cielo, ad altezze non più toccate, su la cupola di San Pietro.
La Croce, toccata da Gesù, splenderà di luce novella: l'umanità tenderà ad essa le braccia affannata e stanca, e per l'umanità la croce diverrà simbolo e pegno di fede, di speranza, di amore.
Luigi Asioli ( Vita di Gesù ).