Casa di Carità Arti e Mestieri |
B106-A11
Scuola festiva e serale
Dando uno sguardo d'insieme ai nostri allievi, li vediamo buoni e volenterosi, parecchi già sposati e padri di famiglia, ma la maggioranza ancora giovanotti di belle speranze, destinati cioè a stabilire nella famiglia la loro missione. E va benissimo.
« L'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà alla moglie; e i due saranno una sola carne » ( Gen 2,24 ).
Gran cosa la famiglia! Ben a proposito l'Apostolato della Preghiera ha fissato come intenzione del mese di Aprile la conveniente preparazione dei giovani al Sacramento del Matrimonio, radice e fondamento della famiglia.
Il giovane cattolico che guarda al suo avvenire, deve vedersi padre di famiglia, ricco di virtù domestiche e civili, modello e conforto alla sua sposa ed ai suoi figli.
Tale ideale può solo vantaggiosamente essere sostituito da quello di procacciarsi una paternità spirituale più vasta nella vita sacerdotale o religiosa.
Ma ciò è di pochi: degli eletti di Dio.
Il concetto comune e realistico dell'esistenza quanti giovani ha salvato nel momento della tentazione e della seduzione, quando il mondo e la passione suggeriva il godimene sbrigliato dei sensi e della vita! …
« No - risponde il giovane cattolico - voglio consacrare le mie energie spirituali e fisiche a Cristo nella mia famiglia, voglio un giorno non dover arrossire della mia viltà davanti alla purezza della mia sposa e dei miei figli.
Per loro conservo oggi la mia purezza.
Scriveva un giovane soldato al suo insegnante: « Nelle ore tristi della trincea, quando sento tanta nostalgia della mia famiglia, dopo il pensiero confortante della mamma mi si presenta quello della mia fidanzata con la quale ho impegnato la mia parola d'onore ».
Il giovane che vive di fede sa che l'essere chiamato da Dio a fondare e reggere una famiglia è una grande missione che porta con sé una più grande responsabilità.
È Dio stesso che fa l'uomo compartecipe della sua paternità affidandogli l'incarico di rappresentarlo sulla terra perpetuando la vita e dando a nuovi esseri il dono inestimabile dell'esistenza.
O giovani, pensate a queste grandi verità e preparatevi con l'onestà dei vostri costumi al grande assenso del vostro volere alla volontà perfettissima di Dio.
Molti meritevoli sono i vostri sforzi per migliorare le vostre cognizioni tecniche professionali frequentando, con non comune spirito di sacrificio, la nostra Scuola Festiva e Serale, ma ben a più alto grado salirete se tutto ciò voi attuerete per rendere possibile in un prossimo domani il sorgere e il consolidarsi della vostra famiglia.
Il medioevo col suo spirito cristiano e cavalleresco aveva creato un ambiente di rispetto alla famiglia e il giovane cavaliere non solo amava e stimava la sua dama, ma, diventava il difensore della sua debolezza e delle sue virtù che sapeva consacrate a Dio per la loro alta funzione sociale.
A questi confronti, che dire di certi moderni conquistatori di gonnelle? …
Tutto ciò non toglie che vi possano essere, e grazie a Dio vi sono, anche fra i giovani operai, delle anime privilegiate che - pur vivendo nella loro famiglia - consacrano la loro vita per l'apostolato cristiano e restano il sale della terra e la luce del mondo.
Questo non è soltanto umano, è … divino.
Un Catechista.
* * *
Al mattino la scuola è stata aperta più presto del solito e parecchi Confessori si trovarono per tempo in cappella per … « perdonare tanti peccati ».
Com'è grande la misericordia di Dio! Quanta riconoscenza si sprigiona dal nostro cuore pensando a questa grande cosa: Dio tante volte è stato offeso, e da molti, e tutti perdona … anche quelli che l'hanno offeso moltissimo; certo ci vuole sempre un buon pentimento.
Animato da tali pensieri ho fatto anch'io la mia Confessione.
Poi è incominciato il Santo Sacrificio della Messa, in principio del quale un bravo Sacerdote, il Reverendo Don Puddu - Salesiano - ci ha rivolte parole paterne e convincenti.
Giunto il momento della Santa Comunione, una bellissima e lunga fila di giovani si accostarono alla Sacra Mensa.
Però a me una cosa ha fatto dispiacere: vedere alcuni giovani che non hanno fatto la Santa Comunione.
Perché? Ho chiesto a uno e mi ha risposto che l'aveva già fatta la Domenica prima al paese, e quella mattina non s'era ricordato che avrebbe potuto ripeterla, ma ormai aveva fatto colazione; e pazienza.
Ce ne sono però ancora che non vogliono saperne di Dio, e pensare che Gesù vorrebbe venire a trovare tutti per farci bianca l'anima e perseverare a lungo nella sua grazia, non solo, ma alzarci il morale, farci più allegri e … via dicendo.
C'è già così poco di bello e di buono in questo mondo che se ci manca ancora la grazia di Dio … è finita.
Terminata la funzione si era tutti più contenti pensando che si era in pace con Dio; con Lui che può fare di noi ciò che vuole …
Una bellissima idea ha avuto la Direzione nel regalare a tutti per la circostanza della Pasqua un libro di preghiere rilegato in mezza tela, che a me è piaciuto molto.
Ci sono oltre alle preghiere per la S. Messa, canti sacri e molte cose istruttive che potranno fare del bene a tanti giovani.1
Non se ne sa mai troppo in religione, almeno, io sono di quest'idea e sono sicuro che è giusta.
Francesco Bersano
Allievo della II Professionale
« Auguro sempre una più prospera estensione alla Casa di Carità che mi insegnò i primi passi del lavoro e della preghiera ».
Suppo Nicola.
1« Preci e Canti » della Casa Editrice A. & C. - Torino - Via Cavour, 28.