I nostri lutti |
B112-A7
Visitatore Provinciale dei Fratelli delle Scuole Cristiane
Pio, equanime e virtuoso nel senso più stretto della parola passò la vita ad illuminare, dirigere e confortare.
Entrò giovanissimo nella Congregazione dei Fratelli e le spiccate sue doti di mente e di cuore indussero i Superiori a chiamarlo a posti di fiducia quale Maestro dei Novizi, poi Direttore della Scuola Italiana di Rodi ed infine Visitatore Provinciale dell'Istituto.
Disimpegnò ogni mandato con finezza di tratto, con solerzia e senso di equilibrio, non risparmiandosi mai, specie negli ultimi tempi in cui i viaggi difficili e faticosi avrebbero presentato motivo di dispensa alle visite periodiche alle varie Case.
Lo spirito di cristiana mortificazione e di zelo, più che l'eminenza della carica, lo faceva distinguere fra i suoi Confratelli Religiosi, tanto che fin dal primo incontro si aveva l'impressione di avvicinare un santo.
Amò l'Unione Catechisti, ne propugnò l'estensione in tutte le Comunità e nelle non poche difficoltà ci fu sempre guida e conforto.
Uomo di viva fede pratica, comprese appieno la missione che Gesù Crocifisso, per tramite del Servo di Dio Fra Leopoldo, ha affidato ai Fratelli delle Scuole Cristiane e ne fu realizzatore tenace e prudente e, quasi suo testamento spirituale, negli ultimi giorni di vita dispose perché fosse spedita una circolare a tutti i Direttori per incoraggiarli alla propaganda della « Divozione a Gesù Crocifisso ».
I Catechisti ne piangono la dipartita, fermamente sperando che, giunto al ben meritato premio del Paradiso, continuerà ad essere per loro protettore e guida.
Sereno, semplice, virtuosissimo, si faceva subito amare ed apprezzare.
Apparteneva all'Azione Cattolica della Parrocchia di Nostra Signora della Speranza di Torino e vi lavorava con entusiasmo.
Abile e diligentissimo operaio del Cotonificio « Valle di Susa » era assai stimato dai superiori e dai compagni e tutti stupirono allorché in seguito ad un fatale equivoco lui, convinto assertore dell'ordine, venne arrestato come sovversivo dalle poco scrupolose autorità di allora.
Il giorno 4 marzo 1944, dopo essere stato a trovarci alla Casa di Carità Arti e Mestieri, ritornò in famiglia dove un agente lo invitò e seguirlo agli uffici della Questura per informazioni.
Egli vi si recò con l'animo perfettamente tranquillo e non fece più ritorno, né diede mai più notizie di sé.
Tradotto alle Carceri Giudiziarie - non si sa dopo quale odissea - venne inviato con altri in Germania nel campo di concentramento di Lbensee ( Austria ).
Non poté più scrivere ai suoi cari, ch'egli amava più che le pupille dei suoi occhi, ma da incerte voci raccolte si seppe ch'era riuscito a distinguersi e a cattivarsi l'animo - non troppo tenero - di chi sorvegliava il campo.
Un laconico messaggio dell'Ufficio Informazioni del Vaticano ne annunciò la morte avvenuta il 5 maggio 1945 dovuta ad un altro fatale equivoco: scambiato per un ebreo venne accomunato a un gruppo di ebrei e ucciso con essi.
Alla moglie, ai figli e specialmente al carissimo Tullio, nostro Catechista, siano di conforto le virtù del loro caro estinto e le preghiere che tutta l'Unione del SS. Crocifisso innalzerà a Dio per loro.
Zelatrice Vanzetti Maria + a Valfenera d'Asti il 27 Novembre 1945.
Zelatrice Vincenza Sisone + a Terruggia Monferrato il 26 Gennaio 1946.
Fratel Severino delle S. C. + a Grugliasco il 22 Febbraio 1946.
Zelatrice Carolina Assom + a Villastellone il 12 Marzo 1946.
Zelatrice Ottone Ersilia + a Torino.
Preghiamo: Ad essi, o Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, noi Ti supplichiamo di voler per la tua misericordia concedere il luogo del refrigerio, della luce e della pace.
Per il medesimo Cristo nostro Signore. Così sia.