Il Beato Benildo |
B118-A2
Fratello delle Scuole Cristiane
Il 4 aprile 1948, domenica in Albis, il Sommo Pontefice Pio XII, tra lo splendore dei riti e l'esultanza di innumerevole folla, ha beatificato solennemente nella basilica vaticana il Venerabile Fratello Benildo delle Scuole Cristiane.
Questo umile e pur grande discepolo di S. Giovanni Battista de La Salle si meritò i supremi onori dell'altare per aver osservato con eroica fedeltà la regola dei Fratelli, catechizzato innumeri schiere di alunni, cercato in ogni cosa la gloria di Dio e la salvezza della gioventù.
Tutto questo però con grande umiltà e modestia, senza far rumore attorno a sé, diffondendo costantemente bontà e opere di bene.
Nato a Thuret in Francia, nella diocesi di Clermont, il 13 giugno 1805, da modesta famiglia di Agricoltori, fu allevato nella pietà cristiana e nel rude lavoro quotidiano, per cui apprese fin dai teneri anni quella profonda religiosità e quell'amore costante al dovere e alla fatica, che furono la caratteristica di tutta la sua vita.
Andato una volta a Clermont con la Madre, vide un Fratello delle Scuole Cristiane in atteggiamento così pio e sereno, da restarne profondamente impressionato, e volle essere Fratello anche a costo di difficoltà e di contrasti che seppe bravamente superare.
Mentre era al Noviziato di Clermont, il suo Direttore, impressionato dai rapidi progressi che il giovane Benildo faceva nella, pietà, nello spirito di Fede e nello studio, ebbe a dire un giorno, facendo allusione alla sua bassa statura: « È ben piccolo questo Fratello, ma se persevera nella sua vocazione, diventerà una gloria del nostro Istituto. »
E fu facile profeta, poiché Fr. Benildo non smentì mai l'ottima formazione ricevuta negli anni giovanili e progredendo di virtù in virtù divenne un santo religioso e un perfetto educatore.
Per circa vent'anni fu maestro dei piccoli in varie classi elementari, felice di fare la scuola ai ragazzi e di formare i loro giovani cuori alla conoscenza e all'amore di Gesù Cristo.
In questi primi anni di vita religiosa ebbe una volta l'incarico di sostituire il cuoco ammalato.
L'umile Fratello obbedì prontamente e si applicò sereno alla nuova mansione con molto zelo, come al più alto ufficio.
( Continua )
Fr. Ernesto d. S. C.