Di paese in paese |
B128-A8
L'insigne mariologo, P. Gabriele Maria Roschini O. S. M. dell'Accademia Pontificia, ci ha benevolmente concesso di riprodurre il suo articolo su « L'Anno Santo 1950 e la Regalità di Maria », di cui si legge la conclusione in altra pagina di questo numero del nostro Bollettino.
Lo stesso Padre Servita è, con l'Ecc.mo Mons. Alfonso M. De Sanctis, Vescovo di Todi, l'anima del Pio Movimento Internazionale Pro Regalitate Mariae, che da una quindicina d'anni si è fatto ardente ed instancabile promotore a suscitare adesioni invocanti l'istituzione della festa liturgica della Regalità universale di Maria, affermando così, solennemente e perpetuamente, la mai discontinua correlazione di Maria col Cristo: Compatente, Corredentrice, Commediatrice, Condònina sulla morte, e nel Cielo e sulla terra Corregale.
Le adesioni, giunte da ogni parte del mondo, da Cardinali, Patriarchi, Vescovi ed Abati, da clero e comunità religiose, da istituti di studi superiori, seminari e collegi, da organizzazioni cattoliche, sindaci e santuari mariani assommano a tal numero da essere già raccolte in sette grossi volumi finiti, mentre un ottavo si va rapidamente raccogliendo.
La segreteria generale del Pio Movimento Regalmariano ha sede in Roma, Via Quintino Sella n. 8.
Ne è espressione la bella rivista, dal titolo La Regalità di Maria.
Ne è preghiera la magnifica invocazione a Maria Regina, composta da un pio sacerdote, bene accolta dai Vescovi ed indulgenziata.
E perché ognuno tragga ancora una volta conforto nel vedere di quali mezzi inaspettati si valga sempre Iddio per far intendere lontano la propria voce, e quale maestoso fiume nasca da filo d'acqua montano quand'Egli imprima moto all'acque, servirà pare la conoscenza delle origini del Movimento, di cui scrivo queste rapide note.
Durante l'Anno Santo 1933 la Signorina Maria Morbidelli, figlia di Maria della parrocchia di San Camillo in Roma, da anni vincolata a letto per tubercolosi polmonare, ossea e addominale, si sentì d'un tratto perfettamente guarita, dinanzi alla prodigiosa grotta di Lourdes.
Al ritorno, fu tale l'esplosione d'entusiasmo, di riconoscenza, di fede che dalle compagne della risanata si pensò di esaltare, in modo nuovo, grandioso e perenne, la misericordia maternamente sovrana della Vergine Immacolata, col promuovere un movimento per l'istituzione della festa liturgica di Maria Regina, così come nell'Anno Santo 1925 era stata istituita quella di Cristo Re.
Movimento, dapprima localmente romano, poi presto nazionale ed infine mondiale, con a capo un vero e proprio comitato, presieduto dall'Eccellenza del Vescovo di Todi e sul quale, il 29 dicembre 1946, il Santo Padre compiaciuto impartì in speciale udienza l'Apostolica Benedizione.
Se è vero - come realmente è - che col regno di Maria sarà l'avvento d'un'era di gioia e di pace per il mondo, grande gloria ridonderà al Movimento di Roma il giorno in cui, nella tanto sospirata solennità Regalmariana, da ogni bocca e da ogni Paese sarà cantato in innumerevoli pronunce diverse, ma in sìncrona armonìa di note e di cuori, l'inno a Maria universalmente.
Regale, così come ripete da tempo antico la sarda Nuoro nella strofa intenerita:
Ave Maria, de grazias piena, de s'universu celeste Regina, Ave, de mare istella matutina, dulche e serena!
Il Nomade
A tutti coloro che o non vanno in chiesa o, se ci vanno, ci stanno con le gambe dure e impalate, come se non avessero ginocchio.
Durante il recente soggiorno a Roma per l'Anno Santo, Paul Claudel ottantenne, richiesto d'un autografo, lo appose in questi termini:
« Sono troppo vecchio per camminare, ma non per inginocchiarmi ».