Echi dai Fratelli |
B130-A7
Il Fr. Cecilio S. C. ha ricevuto l'obbedienza, dell'assessorato presso l'Unione in assistenza all'Assessore Generale.
Il nostro Bollettino si fa viva, affettuosa eco della riconoscenza di tutti i Catechisti e di tutti gli aderenti all'Unione per la graditissima scelta, confermando al nuovo Eletto i sensi di stima piena e profonda e di volontà ferma di lavoro fraterno in armonia perfetta con l'Istituto dei Fratelli, al quale l'Unione deve tanto.
Come annunciato nel precedente numero del nostro Bollettino ha avuto luogo in Roma, dal 3 al 5 settembre scorso, nella sala dei Cardinali del Collegio S. Giuseppe il 1° Congresso della Gioventù Lasalliana di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata.
Pervenute da molte parti d'Italia, sono presenti le rappresentanze delle Associazioni lasalliane attualmente esistenti.
Messa, Comunione e meditazione sono, come sempre, il fondamento del fervore e dell'accordo, oltre ché il quotidiano sostegno di tutti i convenuti.
L'inizio dei lavori è dato dal Fr. Gioacchino, assistente del Superiore Generale.
Tosto ci colpiscono alcune espressioni con cui, se ben intendiamo, il Fr. Gioacchino, date le caratteristiche lasalliane da imprimersi nel movimento di A. C., cita ad esempio l'orientamento spirituale e le opere d'apostolato della nostra cara Unione.
La prima relazione sul tema: « Azione cattolica e Gioventù Lasalliana è tenuta da Fr. Anacleto.
Il Visitatore del Distretto di Torino afferma con energia l'importanza, riconosciuta specialmente dagli ultimi pontefici, dell'A. C. e la fedeltà con la quale i Fratelli hanno sempre applicate le direttive dei Papi.
Dopo aver ricordato che la formazione del cristiano integrale è il compito dell'A.C., il relatore precisa che un forte attaccamento alla Cattedra di Pietro, l'insegnamento della religione specialmente nelle Parrocchie e un'efficace azione caritativa debbono costituire le caratteristiche della Gioventù Lasalliana.
La discussione che segue, verte principalmente sui rapporti tra la Gioventù Lasalliana e l'Unione Catechisti; ne emerge, che quest'ultima non si è fatta abbastanza conoscere finora per esiguità di operai in rapporto alle messe.
Il Fratel Giocondo, Assistente Nazionale della G.L.A.C., riferisce poi sul tema: « Formazione dell'Assistente e dei Dirigenti della Gioventù Lasalliana.
Il relatore, accennato come il dovere della presente generazione sia quello di realizzare una nuova sintesi tra umanesimo e cristianesimo, sottolinea come tale compito spetti precipuamente all'A. C.
Fiducia nei Giovani, volontà di essere umani, la convinzione che la persolità è qualcosa che sfugge a rigidi schemi prestabiliti, vengono illustrate nella incisiva parola di Fratel Giocondo come i lineamenti essenziali di un vero Assistente.
Inoltre per i Dirigenti ed i giovani delle Associazioni il relatore raccomanda l'educazione alla verità, una soda preparazione religiosa, l'abitudine di dare unità alla propria giornata ed infine su invito del Fratel Teobaldo, intrattiene i presenti sul funzionamento della sua Associazione « Contardo Ferrini » di Torino.
La terza relazione « Formazione dell'apostolato interno ed esterno » richiama quanto v'è di drammatico e di più vero nella vocazione dell'Apostolato.
Apostolo è colui che è mandato: la sua azione è fondata e diretta da un comando di Dio.
L'apostolo è mandato agli uomini del suo tempo e uomo del suo tempo egli dev'essere.
Comunque essere apostolo non vuol dire essere dotato, ma essere mandato; per cui la sua fiducia riposa principalmente in Dio, che fa germogliare e raccoglie a tempo opportuno quello che l'apostolo ha seminato.
Ma per lontano che sia il tempo del raccolto, l'apostolo non ha il diritto di scoraggiarsi, perché la santificazione viene solo da Dio.
Il Fratel Teobaldo, Assistente della GIAC per il distretto di Roma, continuando a dissertare su questo argomento, insiste sulla necessità di illustrare ai giovani le innovazioni nei metodi di permeazione cristiana della società e di far loro conoscere le più moderne forme di apostolato e principalmente gl'Istituti Secolari.
Il Prof. Enrico Dossi, Delegato Centrale Seniores, successivamente riferisce sul tema: « Le Associazioni interne, esterne e miste di A. C. » è dapprima ricorda come il fine delle Associazioni, legate alla GIAC da apposite Convenzioni, sia quello di formare un gruppo scelto di giovani secondo lo spirito delle rispettive Congregazioni raccomandando poi di giungere a ciò attraverso una spontanea accettazione da parte del giovane, suscitando in lui il senso della responsabilità.
Viene quindi spiegato che l'Associazione deve preparare i giovani ad un duplice apostolato: quello interno, nella scuola, evitando le chiesuole di privilegiati, e quello esterno, nella società, mettendo il giovane a contatto con la vita.
Molto efficacemente il Prof. Dossi conclude fornendo consigli di tecnica organizzativa circa il reclutamento, l'organico e la vita delle Associazioni, e sottolineando come siano indispensabili l'agganciamento alla vita parrocchiale e l'educazione al senso apostolico della professione.
La relazione è appena ultimata quando giunge graditissimo l'On.mo Fr. Athanase-Emile, Superiore Generale dei Fratelli.
Le parole che Egli rivolge ai convenuti, sono di paterno ringraziamento e di incitamento a proseguire, specialmente in quest'epoca travagliata, determinazioni pratiche circa l'organico e il funzionamento delle Associazioni, nell'opera di testimonianza e di diffusione del Cristo.
Allontanatosi il Superiore, vengono incaricate due commissioni per la formazione e lo studio di due schemi orientativi, allo scopo di giungere a determinazioni pratiche circa l'organico e il funzionamento delle Associazioni.
I progetti elaborati vengono poi discussi ed approvati.
A questo proposito, particolarmente apprezziamo lo incarico dato al vice Assistente di ogni Associazione, di reclutare e formare i gruppi catechisti, i quali, se - vorranno, potranno iscriversi all'Unione di Torino.
La relazione di chiusura è tenuta con fervore dal dott. Manzone, presidente dell'Associazione « Contardo Ferrini », e da parte nostra concordiamo pienamente con lui nel rilevare i motivi di ottimismo offerti da questo primo Congresso: grandi davvero l'armonia fraterna e l'entusiasmo.
Di più, oltre ai risultati tecnico organizzativi, incoraggiante lo incitamento rivolto ai Fratelli e ai giovani di tutte le Case d'Italia, a facilitare, a sostenere, a partecipare al grande Movimento dell'A. C.
Ottimo l'ordinamento delle adunanze, curato dall'Ing. Stefano Salsetti segretario nazionale delle GLAC.
Doveroso, infine, un ringraziamento assai vivo l'On.mo Superiore Generale ed al Fr. Gioachino che ancora una volta ci sono stati così larghi di paterni e benevoli consensi; e con loro, implicitamente, a tutto l'Istituto dei Fratelli delle S. C.
Il gentile invito ed il fraterno trattamento usato al nostro rappresentante ci rallegrano riconfermando che il nostro Istituto è riconosciuto partecipare alla grande Azione apostolica lasalliana.
Catechista D. C.
Le sollecitazioni e le preghiere, per la fondazione della nostra Opera a Barranquilla, sono sempre più insistenti.
È una vera e propria invocazione, sempre più ardente, a Gesù Crocifisso.
L'ardore di quel magnifico Centro Lasalliano si è spinto fino al punto da far pensare senz'altro al progetto di costruire una Casa di Carità Arti e Mestieri, orientata al ramo tessile, in attesa che i Catechisti dell'Unione possano rispondere alla chiamata e ne assumano la direzione.
Voglia cosi Gesù, per le sue piaghe divine. Lo preghiamo con pari ardore.
Ai nostri lettori ricordiamo, temperando un'impropria espressione sfuggitaci nel numero precedente, come all'inizio dell'anno sia stata stipulata una convenzione tra l'Istituto dei Fratelli e la GIAC onde concedere alla A. C. che già esisteva presso i Fratelli, di assumere una decisa caratteristica Lasalliana.
Simili convenzioni sono state stipulate anche con altri Ordini e Congregazioni.
L'utilità di tutto ciò sta nel rendere possibile l'immissione nel grande corpo dell'A. C., non solo di un maggior numero di giovani, ma anche dell'esperienze spirituali e apostoliche delle più grandi famiglie religiose, ognuno contribuendo con quello che ha.