Di paese in paese |
B130-A9
Il 30 ottobre ultimo è morto a Roma a sessantotto anni il P. Andrea Oddone S. J.
Seguiva con viva simpatia la nostra Opera attraverso i riflessi del Bollettino.
Compagno di Gesù, apologeta e moralista insigne, salì presto all'onore di cattedre illustri, da Milano a Roma, dalla Università Cattolica del Sacro Cuore alla Gregoriana.
Donde fu poi chiamato a far parte del Collegio di redazione del la Civiltà Cattolica.
Tra le sue opere più apprezzate sono: Cristo, centro della Bibbia, Il problema della certezza ed i problemi della fede, Il soprannaturale nell'uomo, Le passioni. L'amicizia, I problemi della grazia divina, Visioni ed Apparizioni.
Studioso eminente, d'un'attività senza riposo, e facile assimilatore, custodì sempre in sé, fresca, la serenità giovanile, che si rivelava nel largo sorriso affettuoso e che lo rendeva caro ai giovani.
Tra i quali visse come nel suo elemento naturale, da quando, agli inizi, fu assistente dell'Associazione Giovanile di Cuneo, emanazione diretta di quel Collegio dei Tommasini, fino a quando depose la penna.
Fino all'ultimo respiro. Poiché spirò, come si suol dire, sulla breccia, con la mente rivolta alle giovani generazioni in un saluto ed augurio estremi, dopo avere corretto le bozze del suo ultimo articolo per la Civiltà Cattolica, quaderno del 4 novembre 1960, dal titolo: La tutela dell'infanzia e dell'adolescenza nelle leggi sulla Stampa.
Siamo condolenti in preghiera con la Famiglia dell'insigne Rivista Romana.
il nomade
Non si può passare in silenzio ( e ci torneremo su ) il primo fausto centenario dalla fondazione di quel nobile Istituto che è il Collegio Artigianelli di Torino.
E sfogliando le pagine dell'artistica e degna pubblicazione che il Collegio ha èdito a commemorare il suo primo secolo di vita, ci s'imbatte in un presentimento del Murialdo, il quale per ispirazione divina vide negli stessi allievi Artigianelli le fondamenta e l'ossatura sicure per la continuità durevole, nel tempo, dell'Opera.
" Trarrò dagli stessi miei figli le persone, che ai fratelli minori restituiscano il bene ricevuto ".
Saranno cioè i beneficati che beneficheranno.
E col 19 marzo 1873 si costituisce infatti, intorno al Murialdo, il primo glorioso nucleo, che allora conta appena cinque sacerdoti, di quella Pia Società di San Giuseppe, che ora ha posto profonde radici in tre Continenti.
La carità, nel pensiero di Dio, produce sempre questi effetti: chi dà, riceve al momento opportuno.
Ed in misura moltiplicata.
Il famoso romanziere argentino, Hugo Wast, anche nello studio, nelle delicate ore del comporre, non si staccava mai dai figlioletti e ne faceva sedere uno ( generalmente il ricciutello Giorgio, forse il più quieto ) addirittura sulla scrivania.
E le cartelle, che la penna andava man mano riempiendo di righe ordinate con la chiara e regolare scrittura, sapevano di tenui profumi come viole di ruscello.
Nel 1929 gli era nato a Parigi il tredicesimo figlio.
Era una magnifica scala da vedere, da Gustavo a Miriam, da Matildita giù giù fino all'ultimo pupattolo in fasce.
Così bella, così allegra e chiassosa che un giorno un giovane amico di casa propose a quell'animato triangolo rettangolo di stature decrescenti di giocare " al treno ": lui, in testa alla fila, facendo da macchina, ed i figlioli del Maestro facendo le carrozze ed agganciandosi con le mani l'uno sulle spalle dell'altro. Pè pè, ciuf … ciuf … ciuf … Pè pè, ciuf … ciuf … ciuf … Fu un successo.
Tale che al ritorno del Maestro da Sheffield, dove si era recato, la rumorosa ridente masnada lo accolse riferendogli tra le prime la notizia meravigliosa del " treno ".
" Davvero? - rise aperto il Babbo -. Ma ripetiamolo subito. E da locomotiva faccio io! ".
Nelle anormalità, in cui molte, troppe famiglie vivono oggi, nell'innervosimento impaziente ( senza parlar di peggio ) anche soltanto per minime ordinarie difficoltà di ogni giorno, esercita sull'animo una riposante distensione il ricordo di questo quadro sereno di famiglia, generata da coniugi casti e timorati di Dio.
G. G. di S.