Casa di Carità Arti e Mestieri |
B131-A3
Quella, cartolina, recante il primo lotto costruito della nostra nuova Scuola professionale, quella cartolina ci voleva proprio.
È bastato inviarla a tutti gli Zelatori e Zelatrici, a tutti gli Ascritti, a tutti i simpatizzanti della nostra Opera, perché - come ad un attacco, ad un segno di bacchetta di direttore d'orchestra - rispondesse all'unissono, pronto, docilmente fervido un coro nutrito, unanime di voci.
Voci di clero e di religiosi, di professionisti e di buone donne di casa, di dirigenti e di operai; voci di amici che si firmano e di altri che osservano l'anonimo; voci di ricchi e di poveri.
Tutti hanno vibrato, tutti hanno plaudito, tutti hanno offerto.
Ma gli ultimi, i poveri, gli umili, gli oscuri in proporzione maggiore; e con una delicatezza, con una sensibilità, con un pudore, ( come di chi vuole nascondere la mano che offre; come di chi sente di dover dare di più, ma non può ), con un sacrificio sorridente, tali da sentirci velare gli occhi di lacrime.
Non facciamo nomi. La Carità non gonfia le gote e non dà flato alle trombe.
Ma vogliamo, si, e con piacere, offrire ai nostri lettori degli stralci:
dagli ex-Allievi, che chiamano nostra la Casa di Carità Arti e Mestieri, nella fierezza di appartenervi come se la frequentassero ancora, al " poverissimo obolo d'un povero parroco di montagna ";
dall'ammalata " che è sempre in casa, sola con la sua tristezza "
a quel disoccupato di Sèrmide ( Mantova ), con famiglia a carico, che s'è tolto l'offerta di bocca e le cui " condizioni non permettono di fare di più per un'Opera così benefica, così umana e sociale ";
da quell'offerente anonima che manda diecimila lire, a quel sacerdote infermo " di cuore e di polmoni che non può più uscire di casa ";
dalle numerose adesioni di brave massaie e di lavoratori modesti, nelle quali ricorre il motivo dominante, il ritornello accorato " accettate questo poco di buon cuore" oppure "spiacente di non poter fare di più",
alla grande, paterna benedizione dell'Eco.mo Mons. Vescovo di Cesena " caparra di ogni grazia divina per la prosperità della santa Opera, tutta propria ai bisogni d'oggi".
Scorrendo tutta questa corrispondenza, si rimane pensosi, pensosi di quali salutari sviluppi sia suscettibile la nostra Casa di Carità Arti e Mestieri, se la nostra iniziativa si estendesse dovunque sorgano centri operai, così come sollecitava il nostro caro fra Leopoldo.
E si è sempre più radicalmente certi che la nostra Scuola professionale è davvero Opera di Dio, è davvero l'Opera dei nostri tempi, se è così sentita, se in ogni ceto, e sopra tutto in quello umile, suscita tanta spontaneità immediata di consensi.
I quali rappresentano per noi, che lavoriamo in questa santa impresa, un vero conforto: una ventata d'aria fresca, che deterge il sudore; un angolo d'ombra che ci fa respirare.
A tutti, in un solo sguardo affettuoso, il nostro grazie più vivo, le nostre preghiere più fervide, nella certezza che Gesù Crocifisso e Maria SS. Immacolata compenseranno la povertà della nostra riconoscenza.
… Il nostro vivo compiacimento per le ottime realizzazioni conseguite attraverso la vostra Opera, che auguriamo abbia a sempre e meglio affermarsi a soddisfazione della vostra lieta fatica, ed a vantaggio degli operai, per la buona loro preparazione, e delle industrie che possono avere della maestranza tecnicamente preparata.
Stabilimenti Giovanni Paracchi & C. - Torino
… È con vivo compiacimento che veniamo a conoscenza del maggior impulso acquisito in questi ultimi tempi dalla vostra Opera che si è arricchita di una nuova Sede.
Fabbrica Italiana Utensili Lavorazione Metalli Ing. Giuseppe Landriani
Fu quella del 6 febbraio scorso, fattaci, nei locali della nuova Sede, dall'ing. Robert Daubrée, presidente della S. A. I. Michelin, accompagnato dal direttore, dott. Ferdinando Mottura.
Ricevuto dal presidente dell'Unione, dal prefetto degli studi e dal direttore della Scuola, l'ospite fu accolto da un caloroso nutrito applauso levatesi dagli allievi, schierati lungo l'ampio corridoio prospiciente l'atrio d'ingresso, mentre una loro rappresentanza porgeva il benvenuto ed offriva un dono modesto, prodotto dalle stesse mani degli allievi.
Dopo di che la visita attenta ad aule e laboratori ( particolarmente a quello dedicato alla memoria dell'ing. Adolphe Daubrée, pioniere della Michelin Italiana ), di falegnameria, di elettrotecnica e di macchine utensili, sebbene incompleti, permetteva ai visitatori di rendersi conto dei progressi raggiunti nella realizzazione di quell'attrezzatura che è il polso di una Scuola a carattere eminentemente professionale - industriale come la nostra: ciò che faceva esprimere al presidente della Michelin vivo compiacimento per il primo risultato conseguito nella nuova Sede, con questo primo lotto che corrisponde a press'a poco un terzo del progetto totale.
La bella manifestazione di sana armonia sociale continuava poi con la consegna, fatta personalmente dall'ing. Daubrée, dei premi trimestrali ai quarantadue figli di dipendenti Michelin, allievi della nostra Scuola; aveva simpatico respiro di familiarità, quando il distinto industriale s'intratteneva con gli allievi, come padre tra figli, informandosi del loro profitto nello studio e nel lavoro; e si concludeva col saluto di commiato rivolto agli ospiti graditi dal presidente dell'Unione, il quale sottolineava il valore della visita, non solo come segno di benevolenza particolare ed incoraggiamento a proseguire, ma anche, e sopra tutto, come esempio, alle industrie concittadine, di assistenza concreta, fattiva, ai giovani d'età critica, per prepararli moralmente e tecnicamente a diventare le sane maestranze dell'industria moderna.
Sui banchi viene fissata una targhetta recante il nome dell'offerente o quello da lui desiderato, perché dagli allievi presenti e futuri ne sia conservato vivo il ricordo.
Mentre ringraziamo quanti ci assistono con la carità di offerte, indichiamo i costi aggiornati dei banchi nelle varie categorie:
Categoria prima: per venti banchi da falegname. È stato raggiunto il numero totale.
Categoria seconda: per settanta posti di lavoro per aggiustatori meccanici ( offerta di L. 7.000 caduno ).
Posti prenotati 38° - 39° alla memoria del Prof, Francesco Palatini. - 40° Ing. Natale Pasquina ( alla memoria ).
Categoria terza: per venti posti di lavoro del Reparto Elettrotecnico ( offerta di L. 7.000 caduno ).
Posti prenotati 8° - 9° Comm. Alfredo Rostain, Cavaliere del Lavoro, fondatore della Scuola di Elettrotecnica di Torino. Alla memoria.
Categoria quarta. - per tre posti per fucinatori ( offerta di L. 7.000 caduno ).
Categoria quinta. - per cinque posti per montatori ( offerta di L. 7.000 caduno ).
Categoria sesta. - per sei posti per tornitori ( offerta di L. 7.000 caduno ).
Categoria settima. - per tre posti per fresatori ( offerta di L. 7.000 caduno ).
Attrezzi: per ogni categoria di lavoratori occorre inoltre una dotazione di attrezzi: complessivamente 127 posti a L, 3.000 caduno.
Laboratorio di falegnameria ( capienza 20 posti )
Macchine: sega a nastro al prezzo di L. 500.000; pialla a filo al prezzo di L. 225.000,
Dotazione attrezzi per ciascun allievo: - Pialle L. 1500 cad.; pialletti L. 600 cad.; martelli L. 200 cad.; tenaglie L. 275 cad.; raschietti L. 100 cad.; lime, varie misure, L. 650 cad.; raspe, varie misure, L. 650 cad.; succhielli L. 100 cad.; n. 5 scalpelli L. 400 cad.; n. 2 cacciaviti L. 400 cad.; n. 2 squadre L. 300 cad.
Laboratorio elettrotecnica ( capienza 20 posti )
Dotazione attrezzi per ciascun allievo: Forbici L. 500 cad.; pinze universali isolate L. 650 cad.; pinze piatte L. 600 cad.; pinze tonde L. 600 cad.; tronchesine inclinate L. 780 cad.; serie di n. 5 cacciaviti isolati L. 600 cad. - Per il nuovo quadro di prova costruito dagli stessi allievi occorre n: 1 trasformatore a prese multiple di 10 KW. a L. 60000 ( circa ).
Laboratorio saldatura autogena.
Particolarmente richiesto dalle esigenze delle industrie torinesi, l'impianto per saldatura autogena e taglio a 6 posti di lavoro ammonta a non meno di L. 500.000 ( attendiamo un preventivo aggiornato ).
Reparto fucine
N. 5 serie di tenaglie da fucinatore L. 7500 cad.
Impianto fucina a 5 posti con cappa e ventilatore di aspirazione L. 120000.
Materiali di consumo
Occorrenti per esercitazioni pratiche: Legnami ( pioppo, tiglio, abete, compensati, ecc. ), ferro ( spezzoni tondi e quadri ), acciai speciali per costruzione attrezzature varie, conduttori elettrici e strumenti portatili vari; lastre e lamiere; olio per macchine ; petrolio.
Occorrenti per pulizia: Stracci per pulizia locali, stracci per manutenzione macchine e laboratori.
Arredamento di aule e laboratori: N. 216 banchi biposto per aule, l'uno, L. 20000; n. 16 cattedre con relative predelle, l'una, completa, L. 45000 ; n. 16 lavagne 0,70 X 2,50, l'una. L. 4000; n. 16 banchi a 4 posti per aggiustaggio, l'uno, escluse le morse, L. 25000; n. 6 banchi a 5 posti per elettrotecnica, l'uno, L. 52000.
N.B. - Data l'incertezza attuale del mercato, i prezzi esposti sono approssimativi.
L'elenco si riferisce al fabbisogno minimo indispensabile per il funzionamento della nostra Scuola nei locali della nuova Sede.
S'intona perfettamente all'argomento del fabbisogno della nostra Scuola la campagna, sulla quale noi continuiamo a battere, a favore dei Buoni Scuola.
Affinché si possa tradurre in atto, praticamente, concretamente, operantemente l'intento fermo e inderogabile della gratuita della nostra piena assistenza scolastica ( diurna, preserale, festiva ) al numero massimo di operai e di figli di operai, consentito dalla capienza dei locali della nostra nuova Sede, occorre che la coscienza dei tempi che volgono e dei rimedi urgenti che s'impongono, si muova non soltanto ad offrire il contributo del materiale necessario, ma anche quello delle quote da impiegarsi in Buoni Scuola.
I quali, come ormai, tutti i nostri lettori sanno, ci alleviano le spese - e col tempo le copriranno, man mano che la sensibilità della classe interessata e degli abbienti in genere si farà più acuta e più vigile - ci alleviano, per ora, le spese ingenti, alle quali siamo esposti per osservare, senza deflettere mai, il nostro programma basilare di ammettere all'istruzione professionale chiunque la chieda.
A chiarimento perciò d'incertezze, precisiamo che la sottoscrizione dei Buoni Scuola a favore dei frequentatori della Casa di Carità Arti e Mestieri, è generosità non solo degli industriali, ma anche dei privati.
Il merito di quest'assistenza non conosce distinzioni né limiti.
Nello stesso modo che un privato qualunque sottoscrive la quota, ad esempio, per un banco di lavoro, così Io può fare per un Buono Scuola.
Con questo mezzo, versando L. 6.000, si assicura la frequenza gratuita di un allievo ai corsi preserali o festivi: versando L. 60.000, si assicura la stessa frequenza ai corsi diurni; tenendo presente che le somme indicate danno diritto al prelievo di cancelleria al costo rispettivamente per L. 500, e L. 5.000, all'anno e per allievo.
Rivolgiamo dunque vivo appello anche alla civica coscienza dei privati, perché vogliano generosamente contribuire alla buona riuscita dei nostri sforzi con una larga sottoscrizione di Buoni Scuola.
Le conseguenze logicamente salutari non tarderanno a farsi sentire.
E codesto sarà il ringraziamento più tangibile per una spesa veramente degna, veramente sociale, veramente cristiana.