Al nuovo Pastore dell'Archidiocesi torinese |
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Al nuovo Pastore dell'Archidiocesi torinese i Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata esprimono esultanti la loro filiale fedeltà e obbedienza auspicano la più ricca messe al suo zelo pastorale e le più belle consolazioni al suo cuore di padre.
Il Card. Maurilio Fossati ha chiuso la sua lunga e ricca giornata terrena.
I torinesi ricorderanno a lungo il loro Arcivescovo, le opere da lui compiute e il suo fecondo ministero presso di loro, ma i membri dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata lo ricorderanno in modo particolare perché Egli ha dei titoli particolari di benemerenza verso il loro Istituto.
I tre Arcivescovi che si sono succeduti sulla cattedra di S. Massimo in questi ultimi 50 anni hanno avuto tutti una parte determinante nella vita dell'Unione; il card. Richelmy le ha conferito la prima forma giuridica, erigendola come Pia Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata; il card. Gamba le ha indicato le vie nuove della perfezione nel secolo, sebbene il tempo non gli abbia consentito di perfezionare i suoi progetti.
Il card. Fossati l'ha finalmente eretta nella sua forma definitiva di Istituto Secolare e ne ha approvato le Regole.
Questa approvazione scaturiva da un convinto apprezzamento e da una grande benevolenza, di cui diede prova in ogni occasione durante il trentennio del suo episcopato torinese.
Egli stesso volle ricevere la professione perpetua dei primi catechisti congregati e seguire la vita dell'Istituto assai da vicino.
La Casa di Carità Arti e Mestieri fu da Lui costantemente incoraggiata, sostenuta a superare le sue difficoltà, e molte volte visitata.
Pure la Messa del Povero fu onorata dalla sua visita e incoraggiata dalla sua parola.
Spesso interveniva alle nostre celebrazioni, interessandosi di tutto, sempre affabile.
L'ultima volta che venne tra noi, e una delle ultime che comparve in pubblico, fu in occasione del giubileo dell'Unione e del decennio della morte del Fr. Teodoreto, lo scorso anno 1964.
Aveva una autentica venerazione per il nostro fondatore Fr. Teodoreto, e quando questi si ammalò a morte lo andò subito a visitare.
Pochi anni dopo ne introduceva la causa di beatificazione, come già alcuni anni prima aveva introdotto la causa di Fra Leopoldo.
Si può dire che l'Unione, nei suoi primi e più decisi anni di vita camminò appoggiata a Lui e ne fu sostenuta con mano paterna in tutti gli anni più decisivi.
Ecco perché il Suo nome si iscrive per sempre nella storia dell'Unione e i catechisti presenti e futuri gli serberanno imperitura riconoscenza.