Il Battesimo e la fede

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Nell'udienza del 24 Aprile u.s. il Santo Padre Paolo VI ha richiamato l'attenzione dei fedeli sull'impegno di fede che è ad un tempo premessa necessaria al Battesimo e dovere fondamentale da esso derivante.

La coerenza di vita cristiana con le promesse battesimali ha sempre lasciato a desiderare in molti cristiani, perché la natura umana è fragile e, come riconosce lo stesso papa Paolo VI, la vita cristiana è difficile.

Ma quando la fede è integra il rimedio è facile, data la ricchezza dei mezzi di santificazione di cui il Signore Gesù ha arricchito la sua Chiesa.

Quando invece la fede si oscura e cade allora diventa impossibile la cura perché viene spezzato il vincolo che lega le membra al Corpo Mistico.

Tutte le promesse del Salvatore sono sempre precedute da una condizione: « chi crede in Me … ».

Mattia Preti: II Battesimo di Giovanni ( particolare )

Ecco quanto dice il Papa:

« È famosa la domanda con cui ancora oggi incomincia il grande e consueto rito battesimale: Che cosa vuoi tu, che vieni alla soglia della Chiesa di Dio? chiede il ministro del battesimo al neo-battezzando.

Risposta: chiedo la fede.

E il ministro: Che cosa ti può dare la fede? Risposta: La vita eterna.

Nulla di più semplice e nulla di più importante di questo fondamentale dialogo: la fede è la chiave d'ingresso, è la condizione iniziale, indispensabile per accedere alla salvezza cristiana.

Più che d'una fede formata qui s'intende di una disposizione alla fede completa e già edotta delle verità che essa introduce nello spirito umano, e che dovranno illuminarlo sempre meglio in tutto il corso successivo della vita cristiana.

Voi anche sapete che durante lo svolgimento del catecumenato, cioè della preparazione al battesimo, ad un dato momento è richiesta al candidato e a chi lo rappresenta o lo accompagna una esplicita, se pur sintetica, professione di fede con la recitazione del Credo, del così detto Simbolo Apostolico.

Fermiamoci qui, con una capitale osservazione: il battesimo comporta un preciso e deciso impegno dottrinale.

Essere battezzati, cioè essere cristiani, esige la fede, sia soggettiva, risposta personale piena e gioiosa all'amore divino, rivelatesi salvifico in Cristo, sorgente di tutta la nostra vita nuova; sia aggettiva, adesione a una rivelata Parola di Dio, enucleata in determinate verità, che il carisma docente della Chiesa propone da credere, senza riserve e senza equivoche interpretazioni.

Voi comprendete come l'impegno dottrinale, fin dal primo tirocinio, sia fondamentale e solenne per chi voglia attenersi all'autenticità della professione cristiana; e come la fedeltà a tale impegno non possa essere qualificata di vieto e rigido integrismo, e non consenta arbitrii, così detti pluralistici, di opinioni personali e mutevoli, i quali deflettano dalla sostanza testuale della dottrina, quale il magistero della Chiesa, nella sua responsabile funzione e nel suo arduo dovere di « custodire il deposito » conserva, difende e logicamente alimenta e sviluppa, memore dell'esortazione dell'Apostolo: « che la vostra carità cresca sempre più e più nella vera scienza … ».

Sicurezza ed armonia è la verità della fede nelle sue inesauribili espressioni; sicurezza ed armonia di cui oggi ha particolarmente bisogno la Chiesa, non di sincretismo superficiale e artificioso, non di critica contestataria e sovversiva, non di indocili e indisciplinati pluralismi, ma di chi, come dice ancora l'Apostolo, « vive la verità nella carità ».

Nel diffuso disorientamento ideologico di oggi il richiamo del Papa è importantissimo.

Non si può essere cristiani e attingere le proprie idee ai falsi profeti di cui è pieno il mondo: « uno solo è il vostro maestro: Cristo ».

E uno solo è il depositario infallibile cui Cristo ha affidato il suo insegnamento: il pontefice romano.

Coloro che si ispirano ad altri maestri e non sono in piena comunione di pensiero con lui, siano magari dei vescovi, hanno imboccata la strada dell'errore.

E l'errore dottrinale è particolarmente funesto.

Esso diviene facilmente eresia e pone i suoi seguaci fuori della Chiesa, tralci secchi che l'agricoltore recide.

Del resto è raro che la deviazione del pensiero non si accompagni a quella della volontà e specialmente all'orgoglio e alla licenza dei costumi.

La storia insegna.

« In quel tempo Gesù prese a dire: Ti glorifico, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli scaltri e le hai rivelate ai semplici …

Venite a me voi tutti che siete stanchi e aggravati e io vi darò riposo …

Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete riposo per le anime vostre » ( Mt 11,25-29 ).

La campagna promossa dall'Episcopato italiano sotto il titolo « Evangelizzazione e Sacramenti » si pone in questa visuale, ed è uno sforzo generale per diradare le tenebre dell'ignoranza e dell'errore, far risplendere il sole della verità in tutti i luoghi e promuovere una lussureggiante primavera di vita cristiana.