Il sessantennio delle apparizioni della Madonna a Fatima

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Il 13 maggio 1977 si compiranno sessant'anni dalla prima apparizione della Madonna ai tre pastorelli di Fatima e questa circostanza giunge opportuna a richiamarne il messaggio, più che mai attuale.

Le apparizioni di Fatima non costituiscono un episodio isolato, ma si inseriscono in una serie di interventi straordinari con cui la SS. Vergine, madre di Dio e madre di tutti gli uomini, ha voluto mostrare la sua sollecitudine e quasi la sua preoccupazione in un periodo di storia particolarmente grave di pericoli e di mali d'ogni genere.

Sono note le apparizioni più importanti:

quella di Parigi, nel 1830 a Suor Caterina Laboureé;

quella della Salette, nel 1846 ai due pastorelli Melania e Massimino;

quelle celeberrime di Lourdes nel 1858 a Bernardette Soubirous;

quella di Pontmain nel 1871 a un gruppo di bambini e

finalmente quelle di Fatima nel 1917 ai tre bambini Lucia, Francesco e Giacinta.

Il periodo storico in cui si manifestarono è compreso tra la rivoluzione francese e la prima guerra mondiale e ha visto sorgere il comunismo russo, nonché una vera epidemia di errori e di ribellioni, che hanno inquinato la società e l'hanno resa convulsa.

Mentre all'orizzonte incombe il pericolo di una guerra atomica, che distruggerebbe l'umanità, all'interno delle nazioni, allentato paurosamente il freno morale in tanta parte della popolazione, sia in alto che in basso, e venuta meno quella mentalità di rispetto della legge e dell'ordine che garantiva la libertà e la pace, prevale la violenza e non è neppure più garantita la sicurezza personale.

Questo stato di cose è la conseguenza naturale di un laicismo tenacemente ostile alla religione, che privando la morale del suo fondamento religioso le ha tolto la giustificazione e la forza.

Se la moralità non è nel costume non c'è legge civile che la possa imporre e se il costume non è ispirato a principi religiosi si corrompe fatalmente.

( Si parla naturalmente in generale e non si escludono eccezioni ).

Il periodo storico di cui parliamo e in cui viviamo è uno dei più disorientati ideologicamente e dei più tormentati socialmente.

Per la prima volta nella storia appaiono degli stati ufficialmente atei, nemici implacabili di ogni idea religiosa.

Un materialismo così radicale, potente e intollerante non ha precedenti nella storia.

Si direbbe che il progresso tecnico, caratteristico della nostra epoca ( e che pure tanti benefici ha portato all'umanità ) abbia concentrato tutta l'attenzione della mente umana nel mondo fisico e ve l'abbia imprigionata, rendendola refrattaria all'attività metafisica e quindi alle scienze filosofiche ( che sono infatti in decadenza ), oltre che alla religione.

Cristo luce dello spirito e pontefice di beni futuri non interessa gli abitanti dell'Eden terrestre.

Ma la mancanza di questa luce ha causato il disordine.

Il mondo occidentale che non ha mai goduto di tanta prosperità economica ( nonostante le crisi ) non ha neanche mai dato tanti segni di scontento e di turbolenza.

Gli anziani di oggi che ripensano al tempo di mezzo secolo fa sono stupefatti.

L'aumentata disponibilità di beni, anziché saziare il desiderio lo ha esasperato, nessuno è soddisfatto e tutti si lamentano: è la riprova in grande stile degli insegnamenti di Gesù, che proclama beati i poveri in spirito.

In questo paesaggio fosco si inseriscono le apparizioni mariane come un raggio di luce in un cielo tempestoso.

Quando la tragedia sta per travolgere una famiglia la mamma oppone un ultimo tentativo di salvezza.

La Madonna viene a richiamare gli uomini al fine soprannaturale per cui furono creati: fatti non foste a viver come bruti, direbbe il poeta, ma per seguir virtute e conoscenza.

La madre che qui interviene è la Regina del Cielo e della terra ed è chiamata la Vergine potente.

Ma essa ha davanti a sé il nemico più grande e più tenace: la cattiva volontà degli uomini.

Come far mutare consiglio ad una volontà che a furia di consentire al male ne è totalmente irretita e quasi connaturata?

Certo la grazia può tutto e lo dimostrò con la conversione di Saulo e di tanti altri personaggi celebri lungo la storia, ma questo è l'arcano della giustizia e della misericordia di Dio e in questo arcano disegno si inserisce l'intercessione propiziatrice della SS. Vergine, dei santi in cielo e anche delle anime buone ancora pellegrine sulla terra.

A Fatima la SS. Vergine ha detto che alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà.

Il Cuore Immacolato, il simbolo di ciò che più manca al mondo: l'amore e la purezza.

Sono due cose strettamente legate, come strettamente legate sono la sensualità e l'egoismo.

Negli interventi mariani c'è anche un severo ammonimento: il ricordo dell'inferno, la cui esistenza è allegramente dimenticata e perfino messa in dubbio, ma in cui cadranno sicuramente coloro che rifiuteranno di convenirsi.

I tre bambini di Fatima ne ebbero la visione e questa non si cancellò più dalla loro mente, spronandoli a fare continui sacrifici per la conversione dei peccatori, a tal punto che la Madonna intervenne a frenarli.

Essa aveva anche insegnato loro una giaculatoria, da intercalare ad ogni decina di Rosario: « Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno e porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia ».

Ancora sul suo letto di morte la piccola Giacinta, tra dolori atroci, avrà la preoccupazione dominante della conversione dei peccatori: « O Gesù, tutto per amor tuo e per la conversione dei peccatori.

Adesso ne potrai convenire molti, perché questo sacrificio costa tanto ».

In queste parole e in questo atteggiamento dell'eroica bambina vi è il punto centrale di tutte le apparizioni mariane.

La Vergine Santa riecheggia l'esortazione che lungo i secoli Dio ha rivolto agli uomini per mezzo dei suoi inviati e per bocca del suo stesso Figlio, fatto vittima di espiazione: « ravvedetevi, convertitevi, fate penitenza, cessate di fare il male e operate il bene, affinché possiate entrare nel Regno di Dio e godere della sua eredità ».

Questo è il gran bisogno del mondo e di ogni uomo.

Rimesso sulla strada giusta non solo potrà raggiungere il fine per cui fu creato, ma saranno automaticamente risolte anche le questioni sociali, che altrimenti non si risolveranno mai.

Il messaggio di Fatima fa poi appello alle anime generose, affinché seguendo l'esempio di Gesù, agnello di Dio onerato di tutti i peccati del mondo, accettino di riparare le colpe altrui per ottenere a tutti misericordia e grazia di conversione.

La piccola Giacinta era insaziabile di sofferenze per la conversione dei peccatori e aveva sempre presenti le parole della Madonna: « pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori.

Molte anime vanno all'inferno perché non c'è chi si sacrifichi e preghi per loro ».

Questo tema, così fondamentale nella vita della Chiesa, corpo mistico di Cristo in cui vige il principio della più stretta solidarietà, è comune a tutti i santi e già appare negli scritti di S. Paolo dove dice: « compio nelle mie membra ciò che manca alla passione di Cristo, a favore della Chiesa » ed è ricordato anche da Fra Leopoldo nella devozione a Gesù crocifisso, che adorando la piaga della Mano Sinistra domanda « la conversione dei peccatori e dei moribondi, specialmente di quelli che non vogliono riconciliarsi » con il Signore.

Il dovere della riparazione dovrebbe essere maggiormente sentito dai cristiani e praticato più largamente.

La mancanza di questa sensibilità è evidentemente il segno di scarso fervore religioso e di poca fede.

Nel piccolo Francesco, anima di contemplativo, predomina un altro aspetto del male: l'offesa di Dio.

È questo senza dubbio il lato più grave del peccato, anche se l'egoismo umano avverte di più i danni che esso gli causa.

Francesco è tutto preso dal pensiero di consolare Gesù.

Egli cerca dei luoghi solitari e vi passa lunghe ore, talmente assorto che non sente nemmeno il richiamo della sorellina che lo cerca.

- Ma che cosa fai qui tanto tempo?

- Sto pensando al Signore che è tanto triste per causa di tanti peccati … Oh se fossi capace di farlo contento!

Quel giorno, come tanti altri, Francesco lo passò completamente digiuno, immerso in preghiera e mortificazioni.

Il cibo era stato dato alle pecore.

Che cosa si saranno detti Gesù e il suo piccolo cherubino di 10 anni?

Francesco e Giaciuta con diverse sfumature e sotto diversi aspetti incarnano lo spirito di riparazione e lo praticano con quella particolare efficacia che deriva dalla loro generosità nel soffrire e dalla loro innocenza angelica.

Il loro esempio è un richiamo per tutti: la salvezza del mondo avverrà per questa via.

È interessante ed istruttivo notare l'atmosfera in cui si svolgono gli interventi divini.

Quando il Verbo di Dio discende nel mondo e si fa uomo si circonda di umiltà.

Ed ecco l'atteggiamento di Maria, che si dichiara la schiava del Signore, ecco la silenziosa ubbidienza di Giuseppe, ecco la grotta di Betlemme ( non la propria casa, ma un rifugio di fortuna ), ecco l'accorrere dei pastori, la più umile gente, che ammira il bambino in un greppia di animali.

Quando appare la Madonna, Vergine SS. Immacolata, si circonda di innocenza e di candore.

A Parigi nel 1830 la sua confidente è una giovane novizia, che non sa scrivere senza gravi errori di grammatica, ma è pura come un angelo.

A La Salette Melania e Massimino, a Lourdes la buona Bernardette, tutti analfabeti, ma limpidi come le sorgenti delle loro montagne.

A Pontmain sono alcuni bambini docili e innocentissimi, uno dei quali addirittura di due anni sarà proprio quello che la mamma non riuscirà a far tacere e che persuaderà tutti della realtà dell'apparizione.

Né il parroco, né le suore videro nulla, ma solo i bambini.

A Fatima poi chi può dire l'incanto di semplicità, di sincerità, di innocenza in cui si svolge la vita dei tre confidenti della Madonna?

La grazia li ha preparati remotamente e lavorati in profondità ad insaputa di tutti: hanno degli istinti soprannaturali e dei pensieri che non derivano da alcuna formazione umana.

Giocano con i loro coetanei, ma quando li sentono proferire parole sconvenienti se ne allontanano subito e non li frequentano più.

Alla piccola Giacinta, rimasta perdente in una partita, viene assegnato per penitenza di baciare un suo fratello maggiore, ma essa si ribella vivacemente: « questo no. Comandami piuttosto di baciare quel Nostro Signore. A Nostro Signore dò quanti baci vuoi ».

E prendendo il Crocifisso lo abbracciò e lo baciò con tanta devozione che Lucia, oggi suora, dichiara di non aver mai potuto dimenticare quell'atto.

Durante la giornata, mentre pascolano il gregge, non mancano mai di recitare il rosario, e questo prima ancora delle apparizioni.

Eppure la loro cultura religiosa è così scarsa che conoscono appena i primi rudimenti appresi dalla mamma e non conoscono nemmeno l'Eucaristia.

Questo clima di semplicità è esso stesso un richiamo: non ha detto Gesù che se non diventeremo come bambini non entreremo nel regno dei cieli?

Allorché la Madonna apparì per la prima volta i bambini decisero di non dir nulla a nessuno, ma la piccola Giaciuta non poteva nascondere niente alla mamma:

- Mammina oggi ho visto la Madonna alla Cova da Iria.

- Ma cosa dici? Sei impazzita?

- Ma sì mamma io l'ho vista, e anche Francesco e Lucia.

È il principio delle contraddizioni e delle sofferenze per i piccoli, addirittura una assurda persecuzione.

La voce si sparge in un baleno e tutti commentano e criticano.

La madre di Lucia è sulle spine, vorrebbe che la piccola si smentisse e la castiga duramente.

Soltanto il padre di Francesco e Giacinta prende le difese dei piccoli: lasciateli stare, non hanno mica fatto alcun male.

Dal canto loro i bambini non hanno paura delle sofferenze, anzi sono lieti di patire per la conversione dei peccatori.

Sono certissimi di aver visto la Madonna e da quel momento è nata nel loro cuore la nostalgia del cielo.

Quando l'uomo percepisce qualche eco del paradiso non può più consolarsi nella terra.

« Cupio dissolvi et esse cum Christo » scriverà San Paolo.

E Massimino Grandi, il veggente della Salette, dirà con espressione più rude, ma con lo stesso significato, a chi gli consigliava di sposarsi: « quando si è veduta la Madonna non si può più amare nessuno ».

A Francesco e Giacinta la Madonna aveva promesso di venir presto a prenderli ed essi la aspettavano pieni di gioia.

Nessuno voleva credere alla loro predizione.

Una sera verso le 10 Francesco, che era a letto ammalato, chiamò la mamma: - Guarda mamma, che bella luce là, vicino alla porta … - Il suo volto si illuminò di un sorriso angelico e senza agonia, senza un gemito o un sussulto spirò.

Il suo volto rimase atteggiato al sorriso. Era il 4 aprile 1919.

Giacinta doveva ancora patir molto, ma presto la Madonna venne a prendere anche lei, che spirò con somma pace la sera del 20 febbraio 1920.

Alla Cova da Iria la Madonna aveva promesso ai veggenti che sarebbe ritornata per sei mesi consecutivi il giorno 13 di ogni mese e che avrebbe fatto un miracolo perché tutti credessero alla realtà delle sue apparizioni.

La voce si diffuse e la gente accorse come una fiumana straripante.

Il 13 ottobre 1917 ebbe luogo l'ultima apparizione, accompagnata da manifestazioni e segni straordinari come non era mai avvenuto per il passato nella storia della chiesa e da allora non sono più cessati i pellegrinaggi a Fatima, a decine di migliaia.

Vi presero parte anche i Vescovi e persino il Papa.

Parallelamente a quelle di Fatima ci furono altre manifestazioni recenti della Madonna, più o meno impressionanti, come tutti sanno e ci furono anche delle rivelazioni particolari.

Ne acceniamo qui ad una, poco conosciuta.

Durante la « peregrinatio Mariae » la statua della Madonna di Fatima aveva fatto letteralmente il giro del mondo, toccando tutti i Continenti ed era stata portata anche in Asia, a Saigon, a Bangkok e poi nell'India.

Mentre si trovava a Bangkok, nella Cattedrale stipata fino all'inverosimile, una donna vestita con distinzione, che teneva un bambino in braccio e un mazzo di 35 magnifiche orchidee nella mano, stava tra la gente che faceva coda alla porta, tentando di entrare.

Questa donna, visto che l'entrata era impossibile, si rivolse all'uomo incaricato di mantenere un po' di ordine tra la folla.

Costui era un italiano, Franco Stemmi di Rimini.

Gli disse che essa era buddista e che veniva da Phnom Pen.

Le era apparsa in visione una Signora bellissima, che le aveva lasciato un'impressione incancellabile.

Non era stata un'illusione, oh no, ma qualcosa di molto reale e profondo, che non riusciva ad esprimere.

Aprendo poi i giornali, sui quali era pubblicata l'immagine della Madonna pellegrina, con la notizia che si trovava a Saigon, aveva subito riconosciuto la Signora che le era apparsa.

Immediatamente aveva preso l'aereo per Saigon, ma di là la statua della Madonna pellegrina era già ripartita per la Thailandia.

La donna la inseguì in aereo e ora si trovava davanti alla Cattedrale di Bangkok.

Non era venuta per chiedere niente.

Voleva solo fare un omaggio alla Signora con i suoi fiori ed esprimerle la sua ammirazione e il suo affetto …

Quelle orchidee furono depositate ai piedi della statua della Madonna e la seguirono in India, dove giunsero freschissime e furono depositate sull'altare della Cattedrale di Agra mentre l'Arcivescovo concelebrava insieme a molti preti il pontificale solenne.

Tutte queste manifestazioni fanno sentire tangibilmente che la Madre Celeste non ha diminuito la sua assistenza ai pellegrini di questa terra.

La fiducia che ne deriva è un primo frutto.

Ma ve n'è un altro sul quale la SS. Vergine insiste, ed è l'intensificazione della preghiera, la recita assidua del Rosario in un vero spirito di penitenza e di riparazione.

Preghiera e penitenza in spirito di riparazione.

La Madonna insiste sulla recita del S. Rosario e si definisce Ella stessa la Madonna del Rosario.

Questa preghiera così semplice e alla portata di tutti racchiude una ricchezza insospettata per chi la intende bene: non è soltanto preghiera vocale, ma anche mentale e contemplativa e può essere iniziazione e sostegno alle forme più alte di orazione e condurre a quello stato di orazione continua, a cui S. Paolo esorta tutti i cristiani: « sine intermissione orate ».

Per la pratica dei primi sabati di cinque mesi consecutivi, in riparazione delle offese al Cuore Immacolato di Maria è richiesta la meditazione di almeno un quarto d'ora sui misteri del Rosario.

L'orazione è inseparabile dalla penitenza, che consiste essenzialmente nel pentimento dei propri peccati e nella sincera conversione al bene, ma comporta anche qualche pratica afflittiva per espiare il male fatto e rieducare le proprie facoltà al dominio della ragione.

Gli interventi della SS. Vergine, oltre che un ammonimento, contengono una pedagogia semplice per iniziare tutti ad una autentica vita cristiana e devono essere ascoltati con docilità e con gratitudine.

Trascurarli sarebbe una grave iattura.

Certo non rutti vi daranno ascolto, ma coloro che vivono sinceramente secondo la fede devono sentire la loro responsabilità e corrispondere con raddoppiato impegno a nome di tutti.

La Chiesa ha già riconosciuto il movimento di Fatima.

Una significativa coincidenza di fatti intercorre tra gli eventi di Fatima e il papa Pio XII.

Questi veniva consacrato vescovo a Roma il 13 maggio 1917, lo stesso giorno e alla stessa ora in cui la Madonna appariva per la prima volta ai tre bambini di Fatima.

Elevato al soglio pontificio e dopo accurato esame dei fatti riconobbe l'autenticità delle apparizioni e il 13 maggio 1942, celebrandosi in Portogallo il giubileo delle apparizioni, mentre egli a Roma celebrava il proprio giubileo episcopale, trasmise un messaggio in cui dichiarava di « affidare, rimettere, consacrare, in quella ora tragica della storia umana al Cuore Immacolato di Maria, non solo la Santa Chiesa che soffre e sanguina in tante farti e per tanti modi tribolata, ma anche tutto il mondo, e distintamente gli infedeli, i dissidenti, gli scismatici, segnatamente la Russia, nella speranza che l'amore e il patrocinio del Cuore immacolato di Maria affrettino il trionfo del Regno di Dio e tutte le genti, pacificate tra loro e con Dio.

La proclamino beata e con Lei intonino da un'estremità all'altra della terra, l'eterno Magnificat dì gloria, amore, riconoscenza al Cuore di Gesù, nel quale solo possono trovare la "Verità, la Vita, la Pace ».

Era l'accoglimento ufficiale delle richieste della Madonna.

Successivamente un altro Pontefice, il regnante Paolo VI si è addirittura recato in pellegrinaggio a Fatima, mentre folle sterminate si succedono di continuo in quel luogo, che non ha alcuna attrattiva naturale, ma che sembra ancora vibrare della voce e della luce della Madonna.

Molte chiese, in ogni parte del mondo, furono erette in onore di N. S. di Fatima e la pratica dei primi sabati di cinque mesi consecutivi si va affermando.

Tuttavia, e la Madonna stessa se ne lamentò, il messaggio di Fatima non raggiunse quell'ampiezza di consensi e di corrispondenza che era legittimo attendersi.

Soprattutto è mancato l'auspicato ritorno degli uomini a Dio e così ebbero compimento i minacciati castighi.

Mai come oggi l'umanità dovrebbe essere sgomenta e ansiosa di salvezza e mai come a Fatima la Madonna ha dato tanti segni di protezione e operato tanti prodigi per autenticare la realtà delle sue apparizioni.

La missione della SS Vergine non è fallita, la sua azione salvatrice non è terminata e la sua potenza è più grande della malizia degli uomini.

La ricorrenza del sessantennio di Fatima non sarà trascorsa invano se gli uomini di buona volontà non ne lasceranno cadere il richiamo, ma ne approfondiranno il messaggio e sapranno compensare la trascuratezza altrui con l'intensificato fervore e con la più grande fedeltà ai desideri espressi dalla SS. Vergine.