Chiusura del proc. dioc. inf. per la causa di beatificazione … |
B203-A1
Anno 1961: « Nell'anno del Signore 1961, anno 3° del Pontificato del S. Padre Giovanni XXIII, il giorno 11 gennaio, mercoledì, alle ore 16, dinanzi all'Em. Mons. Maurilio Card. Fossati, Arciv. di Torino, riunito nella sala del Palazzo Arcivescovile con i Reverendissimi Giudici … si è presentato il Rev. Fr. Cecilio Ughetto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Vice Postulatore, a chiedere che si dia inizio al Processo Ordinario informativo sulla fama di santità, le virtù e i miracoli del Servo di Dio Fr. Teodoreto delle Scuole Cristiane, Fondatore dell'Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata … ».
Con queste parole inizia il suo cammino, in sede Diocesana, il Processo ordinario per la Causa di Beatificazione del Servo di Dio Fr. Teodoreto.
Precedentemente era stata inoltrata domanda in questi termini:
« Eminenza Reverendissima
i sottoscritti, Fr. Cecilio delle Scuole Cristiane e Dott. Carlo Tessitore, nella loro rispettiva qualità di Vice Postulatore e di Presidente Generale dell'Istituto Secolare dei Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata,
chiedono all'Eminenza Vostra Reverendissima di concedere l'apertura del Processo Ordinario Informativo Diocesano per la Causa di Beatificazione del Fr. Teodoreto delle Scuole Cristiane, defunto il 13 maggio 1954, di cui continua ad essere in venerazione la memoria fra quanti lo conobbero e che sta interessando anche molti di coloro che solo ne sentono parlare … ».
Anno 1977: « Nell'anno del Signore 1977, il giorno 31 gennaio, lunedì, alle ore 11, dinanzi all'Em. Mons. Michele Card. Pellegrino, Arcivescovo di Torino, riunito in una sala del Palazzo Arcivescovile, con i Reverendissimi Giudici … io Notaio ho presentato gli Atti originali e la copia dei Processi sulla fama di santità, virtù e miracoli, sugli scritti e sul "non culto" della causa del Servo di Dio Fr. Teodoreto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Fondatore dell'Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata … ».
Con queste parole inizia la seduta conclusiva del cammino, in Diocesi, della Causa.
Anno 1977: « Io attesto che il R. Fr. Gustavo Luigi Furfaro, Vice Postulatore e "portatore" ha consegnato la documentazione pubblica e autentica del Processo Ordinario della Curia Torinese sulla fama di santità, sugli scritti e sul non culto del Servo di Dio Fr. Teodoreto ( Giovanni Garberoglio ) dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, e tale documentazione è stata messa agli atti della Sacra Congregazione per le Cause dei Santi ».
Roma 2 febbraio 1977 - A. P. Frutaz
Ecco presentati, in brevi cenni, i tre momenti culminanti del cammino della Causa di Beatificazione di Fr. Teodoreto, fino ad ora: il primo ( 1961 ) ne segna l'inizio, il secondo ( 1977 ) ne segna la chiusura.
Tra queste due date trascorrono ben 16 anni: un lungo cammino contrassegnato da numerosi atti, interruzioni, avvicendarsi di persone e finalmente dalla ripresa e dalla conclusione.
Il 3° momento culminante: la consegna degli Atti a Roma si pone come inizio di un nuovo cammino di cui non è possibile prevedere la lunghezza.
L'augurio più ardente è che non debba protrarsi troppo a lungo per poter assistere alla conclusione di questa nuova fase, in piazza S. Pietro, a Roma.
Nell'annunciare questa notizia di gioia, pensiamo di fare cosa utile e gradita, anche perché resti come documentazione storica, informare sui vari passaggi, sugli atti e sulle persone che in questo cammino sono stati strumento affinché esso si effettuasse.
Sarà forse esposizione un tantino arida, ma pensiamo che sia compito della Postulazione dare, a chi ha seguito con amore e devozione il Processo, le informazioni e la documentazione, completa per quanto è possibile.
E incominciamo dai Sommi Pontefici:
- nel 1961 è Papa S.S. Giovanni XXIII, al 3° anno del suo Pontificato
- nel 1977 è Papa S.S. Paolo VI, al 14° anno del suo Pontificato.
Cardinali Arcivescovi di Torino:
- Card. Maurilio Fossati fino al 1965 - morì il 30 marzo 1965
- Card. Michele Pellegrino - fu consacrato Vescovo il 7 ottobre 1965.
Superiori Generali dei Fratelli delle Scuole Cristiane:
- Fr. Nicet Joseph fino al 1966
- Fr. Charles Henry dal 23 maggio 1966 al 1976
- Hno Josè Pablo dal 3 giugno 1976.
Presidenti Generali dell'Unione Catechisti:
- Dott. Carlo Tessitore fino al 1966
- Dott. Domenico Conti dal 4 settembre 1966
Postulatori Generali dei Fratelli delle Scuole Cristiane:
- Fr. Leone di Maria Napione, che morì il 26 febbraio 1969.
Fu anche il primo biografo del Servo di Dio.
La biografia da lui scritta, oltre che vivace e interessante presentazione di Fr. Teodoreto è una preziosa raccolta di testimonianze e di documentazioni.
Scritta proprio con lo spirito di un Postulatore si presenta e rimane base assai importante per ogni altra biografia.
Egli preparò anche gli "Articoli" per il Processo Ordinario, in data 15 agosto 1959.
Gli "Articoli", in numero di 273 in XXI capitoli, sono l'esposizione analitica della vita, delle opere e delle virtù del Servo di Dio, da cui il Promotore della Fede della Diocesi di Torino, Can. Giovanni Lardone trasse gli "Interrogatori" che dovevano poi servire per l'ascolto dei testimoni: gli "Interrogatori" sono 62 e vertono sopra la vita, il curriculum, le opere, le virtù, i doni soprannaturali, la fama di santità in vita e dopo morte del Servo di Dio
- Fr. Ruggero di Maria Morelli dal 1969 al 1975 - morì il 1° aprile 1975
- Fr. Leone Luigi Morelli dal 1975
Il tribunale
Vice Postulatori:
- Fr. Cecilie Ughetto: diede inizio agli Atti del Processo Ordinario, preparò, dopo averli interpellati, l'elenco dei testimoni e rimase Vice Postulatore fino al 1969: morì il 26 agosto 1969. Già dal 1961 lo coadiuvò nella Vice Postulazione il
- Fr. Gustavo Luigi Furfaro che rimase unico Vice Postulatore, con nomina in data 31 luglio 1969 e che portò a compimento il Processo, in sede Diocesana.
Il Tribunale Ecclesiastico diocesano stabilito dal Card. Maurilio Fossati per il Processo era così costituito nel 1961:
- P. Ceslao Pera o.p., Giudice delegato - Can. Silvio Solerò, Can. Pietro Caramello, Can. Bernardino Giai-Via, Giudici aggiunti - Can. Giovanni Lardone, Promotore della Fede - Can. Pio Battist, Notaio deputato - Sac. Luciano Frignani, Notaio aggiunto - Cursore: Signor Luigi Viale.
Il Pro-Cancelliere di Curia, Can. Tito Badi, si era occupato della preparazione remota del Processo.
Nel corso del Processo furono fatte le seguenti sostituzioni con decreto del Card. Michele Pellegrino, in data 16 giugno 1966:
- Il Can. Pio Battisi morì il 20 agosto 1963 e fu sostituito dal Can. Giovanni Battista Bosso
- Il Promotore della Fede, Can. Giovanni Lardone morì l'il febbraio 1965 e fu sostituito dal Teol. Luigi Quaglia
- Il Can. Luciano Frignani, Notaio aggiunto fu sostituito dal Can. Pietro Filipello.
Dal 1961 al 1964 furono ascoltati un buon numero di testimoni.
Poi il Processo subì una interruzione di poco più di 2 anni: dal 7 aprile 1964 al 21 giugno 1966.
Da questa ultima data vennero riprese le udienze di ascolto dei testimoni, l'ultimo dei quali fu ascoltato il 26 novembre 1969.
In questo ultimo periodo anche il P. Ceslao Pera o.p. degente per lunga e grave malattia ( morì poi il 4 dicembre 1967 ) fu sostituito con il Sac. Dott. Baldassarre Schierano con decreto del 15 maggio 1967.
L'elenco dei Testimoni presentato all'inizio del Processo comprendeva i seguenti nominativi, in numero di 33:
- Fr. Gustavo Luigi Furfaro, Fr. Gregorio Pejo, Fr. Gioachino Gallo, Fr. Emiliano Savino, Fr. Anastasio Spalla, Fr. Antonio Gandini, Fr. Angelino Villata, Fr. Ernesto Moretti, Fr. Giovanni Rota, Fr. Armando Riccardi, Dott. Carlo Tessitore, Dott. Domenico Conti, Rag. Giovanni Cesone, Rag. Umberto Ughetto, Geom. Francesco Fonti, Dott. Pietro Fonti, Can. Michele Peyron; Mons. Giuseppe Agrisani, Vescovo di Casale; Don Ugo Brondolo, parroco di Vinchio; Don Natale Fisanotti; Can. Sergio Negro; Suor Maria Eletta del Crocifisso; Cav. Enrico Mario; Signorina Candida Morin; Signor Mario Serra; Professoressa Anna Bosco; Signora Bianca Giletti Belila; Avv. Amedeo Peyron, Sindaco di Torino; Signor Stefano Massaia; Signorina Anita Garberoglio; Prof. Gaetano Sales; Prof. Mario Sancipriano; Suor Clotilde Gandolfi.
La seduta conclusiva presso la Curia Arcivesc. di Torino
Di questi non poterono essere ascoltati 3 testimoni: Fr. Emiliano Savino che morì il 15 gennaio 1963, la Signorina Candida Morin di Trieste che morì il 7 gennaio 1963. Il Fr. Gustavo Luigi Furfaro, nominato Vice Postulatore, non poté testimoniare.
Furono chiamati a testimoniare d'ufficio 3 testimoni: il Dott. Vittorio Buffa di Ferrerò, il Comm. Domenico Berruto e il Can. Teol. Attilio Vaudagnotti.
Esaurito l'ascolto dei testi il Processo subisce una sosta che si protrae per alcuni anni dal 1969 al 1975.
Quali le cause della interruzione?
Cito da un pregevole e documentato articolo pubblicato su "Rivista diocesana Torinese" ( n. 12 - Anno LIII - dicembre 1976 - pag. 574 ) intitolato « Tribunale ecclesiastico diocesano per le cause dei Santi » a firma dell'attuale Notaio Deputato, Mons. Giovanni Luciano:
« Il periodo di inattività del Tribunale fu in parte causato dalla scomparsa dei compianti P. Ceslao Pera, Can. Ettore Bechis, Mons. Silvio Murzone, Mons. Silvio Solerò, Can. Giovanni Lardone, Mons. Pio Battist, Can. Luigi Camino, Teol. Camillo Dionisio, Don Giovanni Demarchi, Fr. Cecilie Ughetto ed altri nonché dalla rinuncia di alcuni membri, sia perché impediti da malattia, sia per il loro allontanamento dalla sede di Torino.
La loro sostituzione non fu agevole per la scarsità di clero volenteroso e perlomeno disponibile, dato l'impegno non indifferente richiesto dalle lunghe e minuzione indagini ».
Per il nostro Processo bisogna giungere fino al Decreto del Card. Michele Pellegrino, in data 14 maggio 1975, con il quale veniva costituito il nuovo Tribunale di cui non fanno più parte il Can. Silvio Solerò, deceduto il 2 aprile 1968, il Can. Bernardino Giai-Via, impedito da lunga malattia, il Can. Giovanni Battista Bosso e il Can. Pietro Filipello, nominato Pro-Cancelliere di Curia.
Il nuovo Tribunale risulta quindi così costituito:
- Can. Pietro Caramello, Giudice Delegato - Sac. Baldassarre Schierano, Can. Giuseppe Ruata, P. Mario Piatti c.s.j., Giudici aggiunti - Teol. Luigi Quaglia, Promotore della Fede - Mons. Giovanni Luciano, Notaio Deputato - Sac. Giuseppe Grosso, Notaio aggiunto - Signor Luigi Viale, Cursore.
Il Tribunale riprende la sua attività « dopo accurata revisione delle singole cause ancora pendenti per il Processo Informativo Ordinario » sulle quali « è stata stesa una relazione » ( art. cit. pag. 574 ).
Sulla Causa del nostro Servo di Dio vi si legge: « prosegue la raccolta degli ultimi documenti e la trascrizione degli Atti della Causa del S. di D. Fr. Teodoreto delle Scuole Cristiane, fondatore dell'Istituto Secolare "Unione Catechisti del SS. Crocifisso".
Si prevede la chiusura del Processo per la fine del gennaio 1977 » ( art. cit. pag. 574 ).
Il Tribunale invita d'ufficio ancora una testimone: la Prof. Amelia Villa Brero, pronipote, da parte di mamma, del Servo di Dio. Le due sedute hanno luogo il 18 e il 30 giugno 1975 .
Da quel momento la Causa entra nella fase di raccolta dei documenti, copiatura degli Atti, rilettura di tutto il materiale del Processo.
L'apposizione dei sigilli
Parenti e concittadini del Servo di Dio
Ottenuta da Roma la dispensa del Processo di "non culto", il 28 maggio 1976 furono visitati, dal Tribunale, i luoghi in cui visse e morì il Servo di Dio e il luogo in cui si trova la tomba presso la Casa di Carità Arti e Mestieri per vedere se ci fosse qualche segno di culto indebito.
La visita venne fatta al Collegio San Giuseppe alla camera occupata dal Servo di Dio negli ultimi anni della sua vita e alla stanza dell'infermeria in cui morì; alla Scuola S. Pelagia di via delle Rosine in cui il Servo di Dio passò la maggior parte della sua vita e in cui, nel corridoio delle classi, è stato posto un busto del Fr. Teodoreto.
Dei vari luoghi venne fatta descrizione e ripresa fotografica di testimonianza.
Venne pure fotografata la targa stradale della via dedicata a Fr. Teodoreto in periferia di Torino.
Di tutto venne redatto verbale che fu allegato agli Atti.
Il 1° giugno 1976 il Vice Postulatore presentò, rilegati in 5 volumi, tutti i documenti reperiti, riguardanti la vita e l'opera di Fr. Teodoreto, nonché le testimonianze scritte e gli articoli pubblicati su di Lui.
Tra i documenti, oltre a quelli di stato civile, del suo curriculum di studi, dei passaggi vari della sua vita religiosa sono di particolare rilievo alcuni che credo interessante citare.
Essi sono:
1° Il Decreto di erezione in Istituto Secolare dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata da parte del Card. Maurilio Fossati in data 24 giugno 1948.
2° La delibera del Consiglio Comunale di Torino per il trasporto funebre a carico della Città in data 28 maggio 1954 in cui si legge la seguente motivazione:
« Il nome di Fratel Teodoreto è legato ad una vasta e benefica attività, svolta nella nostra città, al servizio della fede, della carità e dell'insegnamento, specialmente con la fondazione della Casa di Carità Arti e Mestieri, diretta in particolare alla elevazione morale e alla formazione professionale della gioventù.
In omaggio a tali benemerenze, l'Amministrazione ha ritenuto di assumere a proprio carico, il trasporto funebre di III classe ».
L'approvazione avvenne all'unanimità, pur con la presenza di Consiglieri di partiti di diversa ispirazione.
3° La lettera del Card. Arcivescovo Maurilio Fossati inviata al « Superiore Fratelli delle S.C. » il giorno 14 maggio 1954, giorno seguente la morte del Servo di Dio.
Vi si legge:
« La morte del Rev. Fratel Teodoreto mi ha profondamente addolorato:
ringrazio il Signore che mi ha concesso di potergli portare la mia benedizione proprio alla vigilia del suo viaggio per la eternità.
Quella mia benedizione ha voluto essere soprattutto un vivo ringraziamento per il grande bene compiuto dal caro Fratel Teodoreto in questa mia Torino, per cui il grave lutto che ha colpito la grande famiglia dei Fratelli delle Scuole Cristiane è anche lutto dell'Arcivescovo e della Diocesi Torinese.
Egli è andato in Paradiso per meglio celebrare domani la festa del Santo Fondatore Giovanni Battista de La Salle, ed essere più efficace intercessore presso Dio per i bisogni della sua Congregazione e delle sue benefiche Istituzioni.
Sulla terra ha sempre vissuto di Dio: ora vive in Dio.
L'amore di Dio è stato l'unico movente e motivo di tutto il suo fervido apostolato a favore della gioventù: far conoscere Iddio agli altri per farlo amare, ecco il suo magnifico programma, che ha svolto con animo sereno, come se ciò fosse vita della sua vita.
Ora vive in Dio e prega per noi ».
4° Il verbale della traslazione della salma di Fr. Teodoreto dal Cimitero Generale di Torino alla Casa di Carità Arti e Mestieri in Corso Benedetto Brin, il giorno 26 febbraio 1959, con tutta la documentazione dei passi che si dovettero fare per giungere alla concessione presso il Comune di Torino, l'Alto commissariato per l'Igiene e la Sanità Pubblica, il Cardinale Arcivescovo di Torino, il Ministero della Sanità e la Sacra Congregazione del Concilio.
Tra le motivazioni si legge:
« Dalla decisione del Consiglio Comunale di Torino di tributare particolari onoranze funebri a carico del Comune, incontrastato e sempre più ampio è il riconoscimento delle eccezionali benemerenze dell'Estinto nel campo della formazione professionale, civica e cristiana di intere generazioni a cui profuse in 65 anni di ininterrotta attività benefica i tesori del Suo cuore generoso e del Suo illuminato intelletto.
La Sua Opera che ebbe inizio nel 1889 presso le Scuole della Regia Opera della Mendicità Istruita, attraverso un meraviglioso sviluppo è viva e vitale ed ha raggiunto in questo anno scolastico il numero di 1679 Allievi.
Essa promette di dare un contributo sempre più notevole alla soluzione del problema della preparazione integrale dei giovani lavoratori, specialmente a quelli meno abbienti, attraverso un vasto piano di sviluppo della Opera, già in via di attuazione ».
« La detta Unione Catechisti, pensando che la presenza del Fondatore sarà più vivamente sentita e più che mai sorgente di ispirazione e di incoraggiamento se anche le sue spoglie saranno custodite accanto a loro, supplica sia concessa la facoltà per la traslazione della salma di Fratel Teodoreto dal Cimitero di Torino alla Cappella della Casa di Carità Arti e Mestieri in Corso Benedetto Brin n. 26, Torino ».
5° La delibera della Giunta Municipale di Torino in data 2 settembre 1965 per l'assegnazione della denominazione ad una via della città. La motivazione dice:
« La Commissione Consultiva per la Toponomastica ha proposto che tale sedime venga intitolato a Fratel Teodoreto ( al secolo Giovanni Garberoglio ) che entrato giovanissimo nell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dedicò tutta la vita all'educazione della gioventù povera e alla scuola gratuita ( nato a Vinchio nel 1871, deceduto a Torino il 13 maggio 1954 ).
Ha fondato la Casa di Carità Arti e Mestieri, Ente che svolge da oltre 40 anni la sua attività per la qualificazione di giovani operai con varie sezioni in Torino e fuori Torino ».
Anche questa volta l'approvazione fu all'unanimità.
E tralasciamo altri documenti non meno significativi e importanti … per non trascrivere tutta la Causa!
In data 20 dicembre 1976 veniva sostituito ancora il Sac. Michele Grosso, Notaio aggiunto, con il Sac. Aldo Negri.
Vari giorni e varie sedute furono poi necessarie per la rilettura dei testi dattiloscritti e per la revisione accurata di tutto il materiale raccolto sia come documentazione di Fr. Teodoreto sia come documentazione su di Lui e sullasua opera.
Si giunse così al momento di chiedere a S. Em. il Card. Michele Pellegrino di fissare la data per la Sessione conclusiva del Processo, al fine di trasmettere il tutto alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi a Roma, con la lettera di accompagnamento del Cardinale stesso, dei Giudici del Tribunale e di quella del Promotore della Fede sullo svolgimento del Processo.
Nel calendario degli impegni del Padre Cardinale fu possibile fissare la data per il lunedì 31 gennaio 1977, alle ore 11, presso la Curia Arcivescovile: e fu provvidenziale e significativa.
In tale giorno, mentre la Chiesa tutta e quella torinese in particolare, festeggiava un grande Santo torinese, apostolo della gioventù, S. Giovanni Bosco, in una sala della Curia Arcivescovile ( la sala dell'Ufficio Catechistico ), si riuniva al completo il Tribunale Ecclesiastico per la chiusura del Processo Diocesano Informativo per la Causa di Beatificazione del Servo di Dio Fratel Teodoreto.
Il Card. Arivescovo Mons. Michele Pellegrino firmò gli Atti conclusivi e la lettera di presentazione alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi.
Erano presenti, nella sala, il Vicario Generale Mons. Valentino Scarasso, i componenti il Tribunale Ecclesiastico: Mons. Pietro Caramello, Giudice delegato; Mons. Baldassarre Schierano, Can. Giuseppe Ruata, Padre Mario Piatti, Giudici aggiunti - Mons. Teol. Luigi Quaglia, Promotore della Fede - Mons. Giovanni Luciano, Notaio Attuario; Don Aldo Negri, Notaio aggiunto.
E inoltre:
Fr. Gustavo Luigi Furfaro Assessore Generale dell'Unione Catechisti e Vice Postulatore; Fr. Vittorino Ratti, Provinciale dei Fratelli delle Scuole Cristiane; Dott. Domenico Conti, Presidente Generale dell'Unione Catechisti; Fr. Secondino Scaglione, Vice Presidente Ass. Casa di Carità e Preside dell'Istituto La Salle; Geom. Francesco Fonti, Vice Presidente Unione Catechisti e Presidente dell'Ass. Casa di Carità; Fr. Felice Cornetto, Direttore del Collegio San Giuseppe; Dott. Carlo Tessitore, primo Presidente dell'Unione Catechisti; Fr. Edgardo Domenico Furfaro, direttore dell'Istituto La Salle; P. Onorato Negro ofm; Dott. Vito Moccia e signora Irene, animatori del gruppo famiglie dell'Unione Catechisti; Fr. Gabriele Pomatto, economo provinciale fsc; Dott. Aloide Pantani, Presidente dell'Ass. Enti Formazione Professionale; Fr. Egidio Mura, direttore Noviziato fsc; Don Augusto Laiolo, pronipote di Fr. Teodoreto; Catechista Attilio Marietta, animatore della "Messa del Povero"; Catechisti Geom. Giovanni Fonti, Prof. Claudio Brusa, p.i. Leonardo Rollino, dell'Unione Catechisti; Catechista Mario Serra; Prof. Anita Garberoglio e Signora Eleonora Lajolo ved. Grossi, nipoti del Servo di Dio; Prof. Amelia Villa Brero e altri pronipoti del Servo di Dio; Don Leopoldo Michieis, Tesoriere della Curia Arcivescovile, che volle essere presente, nel ricordo di suo Padre, ex-allievo di Fr. Teodoreto, morto esattamente l'annoprima, il 31 gennaio, e che aveva tanto desiderato di poter essere presente alla chiusura del Processo.
Il Notaio Attuario, Mons. Giovanni Luciano spiega brevemente il significato e le modalità della Sessione di chiusura.
Il Vice Postulatore fa giuramento di portare a Roma, secondo le prescrizioni del Diritto, gli Atti del Processo che gli verranno affidati.
Continua quindi la lettura dei documenti conclusivi ai quali i Giudici appongono la loro firma.
Il Vice Postulatore ringrazia quanti hanno dato la loro opera per il Processo e, presentando i convenuti, rivolge a tutti l'augurio che la presenza e l'incontro si possano rinnovare, con l'aiuto di Dio, in occasione di un nuovo importante passo nella Causa di Beatificazione.
I 15 volumi rilegati in similpelle colore blu scuro vengono messi in due scatole a cui vengono apposti i sigilli in ceralacca da parte del Tribunale Ecclesiastico.
Le due scatole vengono consegnate al Vice Postulatore Fr. Gustavo Luigi Furfaro che le dovrà portare a Roma e consegnare alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi.
La consegna viene fatta due giorni dopo, il 2 febbraio 1977, festa della Presentazione del Signore, al Sottosegretario della Sacra Congregazione, Mons. Pietro Amato Frutaz, alle ore 10.
Quel giorno era mercoledì e alle ore 11 in S. Pietro si svolse la consueta Udienza Generale del S. Padre.
Nel suo discorso Paolo VI così si espresse: « Ci soccorre, in questo momento, quasi ad inondarci di gaudio che oggi, proprio oggi, trent'anni or sono, un avvenimento è stato celebrato nella Chiesa cattolica, che ha comunicato a molti suoi figli il carisma di questa festività della Presentazione di Gesù al Tempio, cioè l'oblazione di Cristo alla volontà del Padre.
Vogliamo infatti ricordare un anniversario che ricorre oggi: trent'anni fa, il 2 febbraio 1947, la Chiesa riconobbe una forma nuova di vita consacrata, quando il Nostro Predecessore Pio XII promulgò la Costituzione Apostolica " Provida Mater " … ( che riconosceva gli Istituti Secolari ).
Trent'anni non sono molti, ma la presenza degli Istituti Secolari è già significativa nella Chiesa … ».
La coincidenza delle date può essere senz'altro puro caso, ma perché non vedervi anche un piccolo o grande segno della Provvidenza?
Così mi è parso e sono andato a rileggermi una lettera firmata dal Fr. Teodoreto ( Consigliere Generale ) e dal dott. Carlo Tessitore ( Presidente Generale ) dell'11 maggio 1947 in cui così si rivolgono al Card. Maurilio Fossati, Arcivescovo di Torino: « I Catechisti del Santissimo Crocifisso e di Maria Santissima Immacolata, considerata la Costituzione Apostolica " Provida Mater Ecclesia " del 2 febbraio 1947, ritengono che la loro Unione rientri perfettamente nel settore disciplinato dalla detta Costituzione e domandano che i loro statuti e regolamenti siano approvati in conformità della medesima ».
Le pratiche ebbero il loro regolare corso e l'Unione Catechisti venne approvata come Istituto Secolare in data 24 giugno 1948.
Fu uno dei primi Istituti Secolari maschili approvati: Fr. Teodoreto, seguendo fino in fondo la sua missione di educatore, nello spirito di S. Giovanni Battista de La Salle, aveva camminato con la Chiesa, cogliendo i segni dei tempi, ed aveva dato alla Chiesa il frutto maturo dell'educazione e della formazionedella Scuola Cattolica: un Istituto Secolare, formato cioè da laici, veramente impegnati nella Consecratio mundi, dal di dentro del mondo, e già pronti ad accogliere e a vivere, attraverso i movimenti giovanili e familiari, quanto il Concilio Vaticano II avrebbe poi detto nel Decreto sull'apostolato dei laici: la " Apostolicam Actuositatem".
E voglio concludere con « l'esortazione a mo' di conclusione » del primo Postulatore Generale e primo biografo del Servo di Dio, Fr. Leone di Maria, in un articolo pubblicato su questo stesso Bollettino n. 1-2 del gennaio-aprile 1964:
« Senza essere profeta, credo poter prevedere che, una volta introdotta la Causa in Corte di Roma … l'esame sulla eroicità delle virtù di Fr. Teodoreto, presso la Sacra Congregazione per le Cause dei Santi, non dovrebbe presentare particolari difficoltà ».
E l'augurio è che sia stato veramente profeta! Ma … occorrono anche i miracoli!
« Il che porta a concludere con un fervido invito ai Fratelli e ai Membri dell'Unione ( e, aggiungiamo noi, a quanti conoscono e apprezzano il Fr. Teodoreto ) di moltiplicare i mezzi atti ad eccitare la fiducia nella intercessione del Servo di Dio Fr. Teodoreto: diffusione larga e capillare e continua delle sue biografie grandi e piccole, in Italia e fuori; arcidiffusione di immaginette-ricordo, con o senza la reliquietta ex-vestibus; pellegrinaggi alla tomba, negli anniversari più significativi della sua vita; novene di preghiere per ottenere guarigioni di casi difficili e perfino disperati; articoli su riviste e giornali; richiami frequenti in tutti i nostri bollettini; larga propaganda per ogni grazia ricevuta …
Assai più che nelle mani del Postulatore Generale e dei Vice-Postulatori locali, una causa di Beatificazione e Canonizzazione è nelle mani dei figli spirituali e dei devoti, ai quali tocca promuovere quella "vox populi" che una volta bastava a proclamare i Santi, e che io considero oggi come base indispensabile per poggiarvi saldamente la procedura canonica qui dinanzi ricordata per sommi capi ».
Qui conclude Fr. Leone di Maria: a me non rimane che confermare quanto da lui detto e rinnovare con lui l'invito.
La vita e l'opera di Fr. Teodoreto realizzate in umiltà e nel nascondimento devono essere ora proposte e fatte conoscere, con larga diffusione, a questo mondo che ha sempre bisogno di esempi che presentino agli uomini il messaggio di Gesù adatto per i tempi in cui si vive e per le necessità dell'umanità.
A me pare che l'esempio di Fr. Teodoreto e il suo messaggio siano di una estrema attualità per rispondere alle attese della Chiesa e del mondo di oggi per la evangelizzazione e la promozione umana, per la formazione professionale della gioventù, per la validità e l'efficacia della Scuola, di quella Cattolica in particolare, per la santificazione della famiglia, per l'attenzione e la redenzione degli emarginati e dei poveri.
Ma è soprattutto essenziale accettare, con semplicità di spirito, l'anima che di tutte queste realizzazioni è il fondamento: l'Adorazione a Gesù Crocifisso e risorto; come fece Lui quando la accettò dal Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso ofm.
Da questa Adorazione, che in Lui divenne vita, forza, luce, Fr. Teodoreto trasse la ispirazione e l'animazione per le Opere che realizzò.
Questa Adorazione consegnò ai suoi Confratelli, ai Catechisti, a quanti avvicinò.
Talvolta non fu compreso, talvolta ostacolato, talvolta abbandonato, come è la sorte di quanti Dio invia nella sua Chiesa ad aprire vie nuove. Era ed è preghiera semplice, umile. Fr. Teodoreto non si fermò alle apparenze ma ne penetrò tutta la vitalità Ulteriore, ne colse gli aspetti più fondamentali: la disponibilità di semplicità per accoglierla, l'impegno per approfondirne il significato, il sacrificio e la dedizione per tradurla in vita, l'intimità di partecipazione all'opera Redentrice di Gesù Crocifisso, sull'esempio della Vergine Immacolata.
Comprese e constatò che chi ci giungeva o si sforzava di giungere a questi sentimenti di partecipazione poteva dare garanzia di generosità e di impegno: su questo puntò tutta la sua vita e la sua Opera, sempre memore di quanto aveva confidato a Fra Leopoldo il giorno 23 aprile 1913, alle ore 17: « Abbia la bontà di pregare il Signore perché si degni di far conoscere se un'opera di tal genere può sussistere, che mi spiacerebbe iniziarla e poi, dopo breve tempo, doverla sciogliere ».
Sono parole sue, citate nel libro "Il Segretario del Crocifisso" ( pag. 120 ): vi ha notato il giorno e l'ora.
Voleva essere sicuro, costruire sulla roccia, fare qualcosa di serio e di duraturo, non all'insegna della improvvisazione.
Dio gli rivelò quale era la Roccia: l'Adorazione a Gesù Crocifisso, compresa, assimilata, vissuta.
A chi confida e ricerca le "grandi cose" poteva parere una roccia ben semplice e umile.
A Fr. Teodoreto che ricercava le "cose di Dio" e la Sua azione nelle anime, parve la vera Roccia su cui costruire.
E il tempo continua a dargli ragione.
Fr. Gustavo Luigi Furfaro
Vice Postulatore