XVI Congresso nazionale ex-allievi dei Fr. S. C. |
B205-A6
Torino - Centro La Salle - 25-28 agosto 1977
Presso il Centro La Salle di Torino si è tenuto dal 25 al 28 agosto il XVI Congresso Nazionale degli Ex-Allievi dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Tema del Congresso: « La presenza degli Ex-Allievi nella Scuola cattolica e nella Comunità Lasalliana ».
Si articolava nei seguenti punti:
1) Gli Ex-allievi sostenitori della scuola cattolica, valida alternativa culturale nel contesto pluralistico di una scuola italiana libera
2) Gli Ex-allievi animatori della comunità educativa nella scuola Lasalliana
3) Gli Ex-allievi promotori di spazio operativo per i giovani nella Associazione Lasalliana.
I relatori furono
l'On. Alessandro Giordano che trattò « La scuola libera in Italia »;
l'Avv. Romolo Tosetto che trattò « La partecipazione dei genitori al problema della scuola »;
il Fr. Prof. Gianpiero Fornaresio che trattò « La Scuola Cattolica Lasalliana » e
il Fr. Prof. Arrigo Golzio che trattò « La Comunità Educativa Lasalliana ».
Il Congresso era presieduto dal Presidente Nazionale Ex-Allievi, Dott. Claudio Andreoli e dall'Assessore nazionale Fr. Arrigo Golzio.
Erano pure presenti l'Assessore e il Presidente della Confederazione Mondiale Lasalliana Fr. Manuel Olive Vidal e Dr. Jean Armand Machat e i Visitatori Provinciali delle Province italiane dei Fratelli delle Scuole Cristiane Fr. Vittorino Ratti per la Provincia di Torino e Fr. Pasquale Sorge per la Provincia di Roma.
Larga la partecipazione di Ex-Allievi di tutta Italia e dell'estero e intenso il lavoro di studio e di approfondimento del tema così importante e così attuale.
Interessante la presentazione delle varie attività e realizzazioni fiorite accanto alla Scuola e alla Comunità Lasalliana in molte parti d'Italia e dell'estero, presentate quale integrazione, complemento necessario e frutto di una autentica educazione cattolica e lasalliana.
Il Congresso si chiuse nella mattinata di domenica 28 agosto nella Cappella-Santuario di S. Giovanni Battista de La Salle presso l'Istituto La Salle di Torino alla presenza del Superiore Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Fr. Jose Pablo, e del Segretario Generale dell'Istituto, Fr. Umberto Marcato.
Il Superiore Generale rivolse la sua parola di animazione e di orientamento che certamente servirà, nell'approfondimento delle linee orientatrici tracciate, a far sì che il Congresso continui in ogni Associazione e in ogni centro Lasalliano.
Concluse la mattinata la celebrazione Eucaristica del Vicario Capitolare di Torino, Mons. Livio Maritano che, quale Ex-allievo lasalliano, si rivolse ai presenti con parole di richiamo alla Parola di Dio, fonte e sostegno di ogni azione formativa cattolica e lasalliana.
Riportiamo l'intervento del Presidente dell'Unione Catechisti, Dott. Dome nico Conti che presentò all'Assemblea l'esperienza e le realizzazioni della Unione nello spirito del messaggio profondamente lasalliano del Fondatore, il Servo di Dio Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane.
Le « Scuole Cristiane » fondate da S. Giovanni Battista de La Salle e per le quali il Santo ha dato vita alla Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, sono l'espressione di una pedagogia che oggi deve essere riproposta in un mondo, in una società che nella formazione e nella scuola vuoi trovare il principale strumento, l'espressione più valida di rinnovamento e di affermazione delle libertà, delle eguaglianze per tutti, della giustizia sociale.
Ho detto « Scuole » cristiane e non semplicemente « scuola » cristiana poiché quello che è stato generato dalla mente e dal cuore del Santo de La Salle è un vero e proprio « sistema » di scuole, un complesso di iniziative scolastico-educative inteso a incarnare una pluralità tendenzialmente organica di iniziative pedagogiche includente la formazione degli stessi docenti, formazione spirituale e professionale, per articolarsi e organizzarsi come un fattore di crescita ecclesiale, come un fattore fondamentale di riscatto, di liberazione, di promozione dell'intera società, operando innanzi tutto verso i giovani, verso i poveri, gli strati popolari.
Ciò che importa al de La Salle non sono i traguardi formali, non sono gli apprendimenti meramente strumentali e di capacità a sé stanti, anche se importanti ed apprezzabili, non è la formazione delle élites destinate a governare la società.
Ciò che importa è la crescita sostanziale di ognuno per il tempo e per l'eternità, è la formazione di nuove generazioni, è la loro « professionalizzazione » umana, operativa, cristiana.
È un mondo e una società migliore, è una Chiesa sempre più fedele a Cristo, sempre più conforme a Lui, sempre più capace di svolgere la sua missione universale di salvezza.
« Voi dovete perseguire, nel vostro impegno professionale, lo zelo per il bene della Chiesa congiuntamente a quello per il bene dello Stato, dei quali i vostri discepoli incominciano ad essere membri e debbono esserlo, un giorno, più perfettamente ». ( Med. 160 )
« L'inserimento » dei giovani, delle nuove generazioni, nella vita piena della Chiesa e della società, inserimento come membri attivi e responsabili, come « soggetti » di sviluppo comunitario e personale, è l'intento dominante che guida alla realizzazione del sistema scolastico-educativo espresso dalle « Scuole cristiane ».
Questa tensione educativa globale e onnicomprensiva, questa effettiva responsabilizzazione dell'azione scolastico-educativa rispetto all'esito complessivo della vita di coloro che frequentano le « Scuole cristiane », questa volontà di fare del fatto formativo-scolastico un fatto basilare appunto per l'inserimento attivo e dinamico nella vita della Chiesa e della società, inserimento di singoli ma anche inserimento di generazioni, inserimento dei figli del popolo, pone la « professionalità » e la « professionalizzazione » come intenti dominanti e conclusivi delle « Scuole cristiane ».
L'attualità e l'urgenza di queste prospettive sono più che mai evidenti per ogni società, a cominciare dalla nostra, per i giovani di tutti i paesi e non solo del nostro.
Basti considerare raffermarsi come fenomeno da cui dipende la stabilità stessa della società, del problema dei giovani e della disoccupazione giovanile.
La « professionalità » e la « professionalizzazione » come intento educativo tematico delle Scuole cristiane, se è un fatto che interessa in primo luogo i giovani, si estende altresì a tutto l'arco della vita come fatto fondamentale e ricorrente.
E ciò già ai tempi del Santo Fondatore: basti ricordare la sua opera educativa per i maestri di campagna, per i lavoratori già occupati, per gli esuli inglesi.
Per il Santo de La Salle l'impegno per una vita sempre più intensamente cristiana ed ecclesiale comporta un impegno per il rinnovamento personale, in quanto uomini e cittadini, e, per questa via, comporta l'impegno per una società rinnovata.
La santificazione viene riproposta come fine dominante, come punto di riferimento in vista del quale sviluppare i comportamenti e i compiti mondani e secolari.
La santità è considerata come la pienezza dell'essere profondo e autentico dell'uomo, secondo il piano di Dio.
La santità che si apre a tutto, si avvale di tutto e corona, attualizzandole, le potenziali attese di tutto, di ogni compito umano e secolare, di ogni impresa e realizzazione che voglia essere davvero umana.
La tensione lasalliana è luminosa e illuminante, è liberante, è creativa nel rispetto di ogni cosa, nell'impiego di ogni cosa, nell'accettazione di una metodicità di vita apparentemente monotona, nella fedeltà al concreto quotidiano, nella disciplina che l'impegno costante e progressivo comporta, nel morire di ogni giorno per portare frutti buoni e abbondanti.
Nel pensiero del Fondatore le « Scuole cristiane » sono una realtà catechistica, nel senso più ampio e completo, sono una sistematica e organica educazione della fede, che comprende, liberandola e nobilitandola, la vita intera con le sue peculiari manifestazioni attinenti, appunto, l'essere membri responsabili e attivi della Chiesa e della società.
Le « Scuole cristiane » sono una realtà catechistica per la diffusione del Vangelo, con la testimonianza in ogni ambiente di vita, con la sua manifestazione mediante ogni linguaggio, ogni fatto espressivo proprio di ogni condizione di vita, di cultura, di lavoro.
Per S. Giovanni Battista de La Salle le « Scuole cristiane » sono autentiche comunità, poste in essere e alimentate dalla carità di Cristo, che tutto promuove, tutto ispira, tutto edifica e sviluppa fino alla pienezza.
Per questo egli ha proposto ai suoi figli, i Fratelli, l'offerta religiosa della loro vita, la pratica votale ai consigli evangelici, l'impegno di dedicarsi sino alla abnegazione di se stessi, alla gioventù, ai figli del popolo.
Il punto focale della dinamica educativa lasalliana è il Cristo Signore, considerato nella sua umanità in cui dimora e per la quale si manifesta e si comunica la sua divinità e si celebra la nostra comunione con il Padre, nello Spirito Santo.
Tutto deve fondarsi in Lui, ogni cosa deve prendere le mosse da Lui e deve mirare alla pienezza di Lui in noi, in tutti gli uomini.
In Cristo Signore e per mezzo di Lui la scuola, l'insegnamento-apprendimento, l'educazione diventano l'esercizio di un sacerdozio spirituale profetico e regale che promuove e aiuta l'esercizio del sacerdozio spirituale nelle condizioni laicali e secolari e mediante i compiti umani mondani e secolari come i nostri, come sono quelli a cui sono chiamati la maggioranza degli uomini.
In Cristo si manifesta la tensione alla santità e la capacità di concorrere a produrla che rappresentano il significato più profondo e la funzione sublime di ogni compito umano, santità che è la garanzia di autentica umanità per ogni lavoro e per ogni impresa umana.
Su queste basi si edifica tutto l'edificio educativo delle « Scuole cristiane », si concreta il loro servizio a favore dei giovani, dei poveri, in vista del loro pieno inserimento dinamico e innovatore nella Chiesa e nella vita civile.
Se vogliamo essere davvero « lasalliani » se davvero intendiamo dedicarci alle « Scuole cristiane » estendendone nei nostri ambienti di vita e di lavoro, nelle nostre famiglie, l'irraggiamento educativo ed apostolico, se vogliamo per mezzo di ciò stesso ricorrere alla vita della Chiesa e della società, anche noi dobbiamo muovere i nostri passi, orientare la nostra azione nel senso indicato dal Santo de La Salle.
Anche noi dobbiamo partire dal nucleo vitalizzante dal quale Egli è partito e al quale si è costantemente e progressivamente ispirato.
« Fate in modo che i vostri allievi pensino spesso a Gesù, loro buono e unico maestro; che essi parlino spesso di Gesù, che non aspirino che a Gesù, e che non respirino che per Gesù ». ( Med. 103 )
Quale punto di riferimento più semplice e illuminante, più onnicomprensivo e fecondo di questo?
Anche noi dobbiamo fare nostra la esortazione che il Santo rivolge ai suoi figli nella meditazione del Sabato Santo: « Mettete la vostra mano nella Piaga del Costato, non tanto per fortificare la vostra fede, quanto piuttosto per penetrare, se è possibile, sino al Cuore di Gesù, per fare, con ciò, passare nei vostri i sentimenti di una pazienza tutta cristiana, di una remissione completa, di una perfetta conformità alla volontà di Dio ». ( Med. 28 )
È nelle Piaghe sanguinanti e gloriose del Cristo Crocifisso che dobbiamo penetrare e dimorare, per partecipare sempre più profondamente di Lui, per nutrirci dei Suoi stessi sentimenti, per diventare il prolungamento di Lui, negli ambienti nei quali viviamo, nei compiti che ci sono stati affidati o che ci siamo assunti.
Si tratta della nostra progressiva cristiformazione nel Cristo Crocifisso e perciò glorioso, nel Signore che si da a noi nella Sua parola, nell'Eucaristia, nella Chiesa, che è il Suo Corpo mistico, il sacramento universale di salvezza.
E ciò proprio nella nostra condizione di laici e di secolari, di lavoratori, di genitori, di ex-allievi delle « Scuole cristiane ».
Il Superiore Generale nella sua lettera del 15 maggio u.s. ha ricordato e raccomandato a tutti i Fratelli, e a tutti noi che partecipiamo della grande famiglia lasalliana, la fede: essere uomini di fede, essere testimoni ed educatori della fede.
È il principio di ogni rinnovamento, dev'essere il principio, con la carità che comporta, del nostro impegno per le « Scuole cristiane ».
È ciò che ha mosso e guidato il Servo di Dio Fratel Teodoreto, del quale si è da qualche mese concluso con esito positivo il processo diocesano per la sua beatificazione.
Se abbiamo sin qui parlato di S. Giovanni Battista de La Salle e del suo ideale educativo abbiamo già parlato anche del Fratello Teodoreto che del suo Fondatore fu fedele discepolo sino all'eroismo della virtù e che visse fino in fondo l'ideale apostolico-educativo lasalliano di fronte ai problemi più gravi ed assillanti del nostro tempo.
E che altro sono lo sviluppo della diffusione della Adorazione a Gesù Crocifisso, la fondazione dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata e dell'opera della Casa di Carità Arti e Mestieri se non il frutto di una rinnovata fecondità interamente lasalliana vale a dire posta in essere dal carisma del Santo de La Salle per mezzo del suo figlio e discepolo Fratel Teodoreto?
Si tratta di un messaggio globale che tocca tutti i problemi fondamentali dell'azione educativa che si incentra nelle Scuole cristiane e che si espande attraverso le generazioni che in esse vi si formano.
Tutti noi ne siamo profondamente interessati.
In primo luogo viene riproposta a tutti, mediante la pratica della Adorazione la centralità del Cristo Crocifisso e perciò glorioso, della contemplazione di Lui e dell'intimità con Lui come sorgente di vita e di rinnovamento.
Ancora oggi, l'Adorazione viene diffusa in diverse lingue e praticata da molti, anche da coloro che soffrono nello spirito e nel corpo e che partecipano della Crociata della Sofferenza per le vocazioni sacerdotali e religiose.
L'Adorazione a Gesù Crocifisso costituisce il nucleo di partenza del Centro di spiritualità denominato « La Sorgente », fondato dai Catechisti dell'Unione e che ogni settimana registra numerose presenze di adolescenti e di giovani.
Si tratta di gruppi di preghiera e di revisione di vita nei quali stanno peraltro nascendo nuove vocazioni.
Primo frutto dell'Adorazione a Gesù Crocifisso è l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, oggi riconosciuto e organizzato come Istituto Secolare.
Si tratta di ex-allievi dei Fratelli e degli stessi Catechisti e di altri che vi si sono aggiunti.
Si tratta di un'Opera che mira a riprodurre e a estendere nella vita laicale e secolare quegli ideali di santificazione, di apostolato catechistico-educativo e sociale che sono propri del lasallianesimo.
L'Unione comprende oggi due categorie di membri: i Catechisti Congregati con impegni votali e i Catechisti Associati che sono sposati o chiamati al matrimonio.
Da qualche anno si è aperto un nuovo sbocco per l'Unione, costituito dal ramo sacerdotale.
Si spera e si prega per il ramo femminile.
L'Unione, per ora, è presente soprattutto a Torino.
Ci sono tuttavia piccoli gruppi di Catechisti in Perù, in Spagna e in Eritrea.
Il Movimento degli Adoratori di Gesù Crocifisso conta adesioni più vaste e di base, presenti anche in Polonia, in Francia, nel Belgio, in Egitto, nello Zaire. Si assiste ad una ripresa di adesioni anche tra i ragazzi e i giovani come si è potuto constatare presso gli allievi della Casa di Carità e presso alcune Parrocchie della nostra città.
Il secondo frutto dell'Adorazione a Gesù Crocifisso è costituito dalla Casa di Carità Arti e Mestieri.
È un Centro di Formazione Professionale con una sede in Torino e una a Grugliasco, fondata dal Fratello Teodoreto insieme ai suoi Catechisti e che oggi, nella sua veste giuridica di Associazione, vede accomunati come Soci fondatori i Fratelli e i Catechisti.
La Casa di Carità conta oramai circa 10.000 ex-allievi mentre gli allievi attuali sono un migliaio.
Vi lavorano oltre 130 tra insegnanti e personale amministrativo e ausiliare.
È un'opera, gratuita sin dalle origini, dalla quale migliaia di giovani hanno tratto gli elementi essenziali per un effettivo inserimento nella vita civile, sociale ed economica, nella vita ecclesiale.
Migliaia di giovani vi hanno conseguito gli elementi essenziali per un proprio progetto di vita.
La Casa di Carità Arti e Mestieri trae dalla sua insegna programmatica della tradizione lasalliana, dal confronto con i più gravi problemi del mondo del lavoro, dalle attese dei giovani e dei lavoratori la propria proposta formativa.
Adorazione a Gesù Crocifisso, Unione Catechisti, Casa di Carità Arti e Mestieri sono le indicazioni di marcia che congiuntamente alla santità del Fratello Teodoreto si ripropongono oggi a tutto il mondo lasalliano, e specialmente a noi che siamo italiani e connazionali del Servo di Dio.
Specialmente a noi che apparteniamo ad una terra dove ha sede il Vicario di Cristo, il successore di Pietro.
Una terra più di ogni altra favorita dalla missione universale della Chiesa.
Noi che apparteniamo ad un Paese, ad un popolo chiamato a portare un contributo cristianamente ispirato e certamente non secondario per la soluzione dei più gravi problemi dell'ora presente, per una umanità, per una vita personale e sociale, per un mondo del lavoro che ritrovi in Cristo Signore il fondamento di un rinnovato sviluppo integrale e solidale, la speranza della comunione di tutti gli uomini con Dio e di tutti gli uomini in Dio.
I Catechisti dell'Unione sperano e pregano affinché questo XVI Congresso nazionale degli ex-allievi dei Fratelli delle Scuole cristiane voglia assumere il Messaggio del Fratello Teodoreto come punto di riferimento per il rinnovamento e per lo sviluppo di tutte le Associazioni oggi qui convenute e rappresentate.
Nel contempo i Catechisti confermano tutta la loro disponibilità e la loro collaborazione per l'intero Movimento degli ex-allievi lasalliani.
Centro La Salle, 27 agosto 1977
Domenico Conti