Attività del gruppo familiare dell'Unione Catechisti |
B207-A6
Come ormai di consueto, anche nell'anno in corso si sta svolgendo l'attività del gruppo familiare dell'Unione Catechisti, essenzialmente articolata in tre ordini di iniziative:
- ritiri per famiglie;
- lezioni di catechismo;
- incontri di spiritualità.
L'originaria formula degli incontri mensili, correntemente denominata "Corso sposi", si è venuta gradualmente articolando nelle suddette attività, che consentono una più organica opera di formazione all'apostolato familiare e catechistico, secondo lo spirito dell'Istituto.
L'ispirazione di fondo è sempre l'amore a Gesù Crocifisso nella famiglia, e su tale tema sono state raccolte varie riflessioni, frutto della ricerca operata nel gruppo familiare, in un apposito opuscolo ciclostilato, distribuito agli interessati.
Come argomento specifico di studio e di applicazione operativa, si sta trattando la catechesi familiare, anche in applicazione delle sollecitudini pastorali della Chiesa, ancora evidenziate nell'ultimo Sinodo dei Vescovi.
Tali riflessioni, congiuntamente allo studio del catechismo, tendono a facilitare la formazione nel gruppo famiglia di catechiste e catechisti disponibili non solo alla esigenza di una catechesi della famiglia, verso i figli ed i parenti, ma altresì a quelle della parrocchia, della scuola e di altri gruppi religiosi.
Seguono due scritti sull'argomento, uno con riflessioni sulla catechesi familiare, ricavate dall'opuscolo "L'amore a Gesù Crocifisso nella famiglia", l'altra è la sintesi della relazione sulla catechesi nella famiglia, svolta da fr. Egidio nelle riunioni del gruppo famiglia.
1) Gli sposi coltivano in modo particolare la catechesi familiare, cioè la professione nella famiglia, ed attraverso la famiglia, con la parola e con l'esempio, della dottrina del catechismo cattolico, mostrandola viva, operante, adeguata ad ogni stato, condizione o ambiente sociale.
Essi ripongono nella catechesi familiare un elemento fondamentale per il loro reciproco amore e per l'educazione dei figli.
2) La catechesi si incentra nel "predicare Gesù Cristo e Gesù Crocifisso".
3) La catechesi tra gli sposi si esercita nel dialogo, nella mutua assistenza, nella correzione fraterna, nella elevazione spirituale, negli ammaestramenti sulla fede, nel reciproco impegno per la promozione umana.
4) Gli sposi esercitano la catechesi nell'educazione dei figli, consapevoli di prestare una delle più sublimi ed impegnative funzioni del loro sacerdozio familiare.
Essi procurano di insegnare ai figli le nozioni fondamentali della religione sin dalla prima infanzia, corroborandole con le pratiche di pietà adeguate alle varie età, e facendo avvertire, attraverso il loro affetto, l'amore paterno di Dio.
L'educazione familiare cristiana è primordiale ed insostituibile rispetto ad altri interventi educativi, e gli sposi la esercitano come inviati dalla Chiesa, avendo per obiettivo, nell'avvenire dei figli, il compimento della volontà di Dio, segnatamente all'orientarli e nell'assecondare la loro vocazione.
5) Gli sposi si applicano allo studio della religione cattolica, per la loro formazione spirituale e per l'evangelizzazione degli altri.
L'insegnamento del catechismo ai fanciulli, agli adulti, o nelle varie categorie sociali, è una delle più efficaci forme di apostolato, e gli sposi che si dedicano a tale attività la considerano come una manifestazione del loro impegno catechistico familiare, cui dedicarsi con zelo e competenza, anche riguardo ai metodi didattici.
6) Presupposto della catechesi è il culto della verità, evitando ogni simulazione.
Gli sposi curano di diffondere e difendere lealmente la verità in famiglia e in ogni altra circostanza.
7) La catechesi si attua in primo luogo con il comportamento, per cui gli sposi intendono l'apertura della famiglia verso il prossimo per la promozione umana, e il loro impegno civile, domestico e professionale, come il compimento dell'apostolato catechistico.
Vito Moccia
La sete di testimonianza di cui il mondo necessita, porta i credenti ad incontrarsi con più facilità e costanza alla Parola di Dio, sorgente di fede, di salvezza e di forza.
Solo la conoscenza di Cristo porta all'amore di Lui, crocifisso per noi.
L'amore fa scaturire la riconoscenza e questa realizza in noi la conversione, prima della nostra mentalità e poi del nostro modo di operare.
Il tema della "conversione" trattato nel primo incontro è stato sviluppato basandosi unicamente sulla Parola di Dio ( Is 55 e Sir 28 ).
La fede in questa Parola ha contribuito a renderla fruttuosa: « Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata ».
Il desiderio di uniformarsi al "Messaggio divino" è scaturito da parte di alcuni in modo spontaneo e toccante.
Chi si avvicina a Cristo con semplicità non può fare a meno di sentirlo Dio vivo dentro ciascuno di noi ed in mezzo a noi.
L'apostolato dipende dal grado della nostra santità personale, frutto di adesione a Dio.
Per il cristiano il primo campo di battaglia è la sua famiglia "la prima chiesa".
Questo problema si è trattato in un secondo incontro sviluppando il tema "Catechesi e famiglia".
L'argomento a prima vista sembra scontato, in realtà le lacune sono gravi e preoccupanti.
L'ambiente familiare è determinante per la formazione dei figli.
I genitori sono presenti nei loro discorsi, traspaiono dal modo di agire, dalla facilità o difficoltà a stabilire relazioni, dalla mentalità che manifestano, dalla mancanza o presenza di senso religioso nella loro vita.
La famiglia è il "primo" luogo della educazione alla fede non solo in ordine di tempo, ma specialmente in ordine di importanza.
Senza l'apporto determinante dell'ambiente familiare, in buona parte dei casi, lo sforzo catechistico resta senza frutto.
La famiglia, come ciascun cristiano, « deve superare la mentalità di chi consciamente o meno, lascia l'annuncio della fede ai sacerdoti, ai religiosi, ai catechisti, ai missionari che operano in forma istituzionalizzante ». ( Rinnovamento della Catechesi n. 23 ).
Oggi « cresce la responsabilità dei genitori, perché la fede dei figli ha bisogno di chiara testimonianza e di continuo confronto con le situazioni concrete della vita moderna ». ( R.d.C. )
Più l'età è tenera, più è grande la ricettività, dato che il piccolo non possiede ancora delle capacità per poter giudicare ciò che gli viene proposto in modo da farne una scelta.
Il bambino assimila più per affetto che per ragionamento.
Si identifica con la persona che stima e ama e ne fa propri i valori, gli atteggiamenti, i gesti, il modo di considerare la vita.
Il fatto stesso che gli si parli poco di Dio o che i genitori mostrino indifferenza per la pratica religiosa è già una formazione a considerare l'assenza del sacro come normale nella propria vita, visto che lo è in quella dei genitori e contribuisce a creare una mentalità che sarà difficile cambiare in seguito.
Se i genitori non offrono continuamente ai figli esempi di pratica religiosa e di coerenza morale, o diseducano o sconcertano.
Il minimo che i bambini possano pensare dinanzi ad un atteggiamento del genere è che la pratica religiosa è richiesta solo finché sono piccoli; crescendo perde la sua importanza.
I primi concetti intuitivi che il bambino si forma su Dio e sulle relazioni tra gli uomini dipendono dai rapporti che vede intercorrere tra i genitori e tra loro e lui.
Quando i genitori uniscono l'esempio di una vita santa e religiosa ad un insegnamento adeguato dei principi della fede, il senso religioso della vita penetra insensibilmente fino in fondo all'anima del figlio.
Allora il nucleo familiare si può considerare veramente comunità catechizzante.
Le più importanti difficoltà oggettive si possono raggruppare:
1° nel fenomeno di trasformazione della famiglia per cui il lavoro di ambedue i coniugi diminuisce in parte il contatto tra loro ed i figli;
2° nella scarsa preparazione dottrinale e nella mancanza di fiducia nella propria opera che paralizza l'iniziativa di molti genitori.
Malgrado queste carenze l'ambiente familiare gode di particolari vantaggi naturali dal punto di vista formativo.
Occorre superare lo scoglio della preparazione; i mezzi messi a disposizione sono vari:
- partecipazione alla catechesi per adulti
- incontri con sposi religiosamente impegnati
- dedicarsi alla lettura di opere apposite.
Tutto ciò dipende dalla buona volontà e dal senso di responsabilità che facciano vincere il senso iniziale di sfiducia e di apatia.
Quando una mamma e un papa posseggono un bagaglio essenziale di dottrina e la coscienza della importanza della loro missione non c'è maestro che li possa eguagliare in efficacia.
Una osservazione buttata là con la naturalezza dal padre può avere più efficacia di una intera lezione di catechesi; l'abitudine di pregare inculcata dalla mamma e sostenuta dal suo esempio può influire più di tante preghiere meccanicamente imparate e recitate.
Fr. Egidio Mura f.s.c.