Anno santo 1983: anno dell'incontro con Cristo Redentore |
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Il primo annuncio è stato dato da Giovanni Paolo II alla conclusione della Assemblea del Sacro Collegio il 26 novembre 1982.
Esso si svolgerà dal 25 marzo 1983, festa dell'Annunciazione, alla Solennità di Pasqua, domenica 22 aprile 1984 e sarà « celebrato contemporaneamente in tutta la Chiesa, sia a Roma che nelle Chiese locali, nell'arco dello stesso anno », a differenza degli Anni Santi precedenti che venivano celebrati in due tempi: a Roma e nelle Chiese locali.
Dello spirito che deve animare questo Anno Santo ha parlato ampiamente Giovanni Paolo II ai Cardinali e ai Membri della Curia Romana nell'udienza di giovedì 23 dicembre, per lo scambio degli auguri natalizi:
« Vorrei aprirvi il mio cuore per far conoscere a voi e a tutta la Chiesa con voi, le mie intenzioni, in una parola, il mio pensiero circa il significato e il valore di questo Anno Santo.
Non è qui il luogo di scendere a particolari di carattere organizzativo e pratico: verranno presto ».
E parlando « a cuore aperto » al mondo, Giovanni Paolo II manifesta il frutto delle meditazioni e riflessioni dei suoi colloqui di preghiera con Cristo che certamente hanno preceduto una decisione così importante.
Il primo rilievo è quello della « funzione che questo Giubileo di grazia assume, fra l'Anno Santo celebrato nel 1975 ( indetto da Paolo VI ) e quello che si celebrerà nel 2000, all'alba del terzo millennio - il grande Anno Santo ».
Lo definisce un « Giubileo di transito », come un ponte lanciato verso il futuro ».
Riferendosi al significato di « Giubileo della Redenzione » fa notare come « ogni anno, non solo, ma ogni domenica, ogni istante della vita della Chiesa » sia un cammino immerso « nell'amore di Dio a noi offerto in Cristo Redentore ».
Per questo « il prossimo Giubileo è un anno ordinario celebrato in modo straordinario ».
Tema dominante dell'Anno Santo è quello della Redenzione, tema proposto come « una sfida lanciata all'uomo di oggi, al credente di oggi, affinché comprenda più a fondo il mistero della Redenzione, si lasci afferrare da questo movimento straordinario di attrazione verso la Redenzione ».
Il Santo Padre richiama, a questo punto, le due Encicliche « Redemptor Hominis » e « Dives in misericordia » che possono già segnare la via e dare orientamenti per l'appropriata celebrazione dell'evento ».
E invero i titoli e lo sviluppo dei temi di Cristo Redentore e di Dio misericordioso illuminano il cammino dell'uomo con la luce che viene dall'azione di Dio per l'uomo nella Redenzione e nella misericordia.
All'azione di Dio deve corrispondere la risposta dell'uomo che sarà oggetto dell'attenzione e dello studio del Sinodo dei Vescovi che sarà tenuto durante il Giubileo, il cui tema è « La Riconciliazione e la penitenza nella missione della Chiesa ».
Cristo Redentore è venuto per riconciliarci a Sé, Dio misericordioso attende dall'uomo un segno di ritorno nella penitenza per realizzare la Riconciliazione.
Per la Chiesa italiana un terzo avvenimento si pone: il 20° Congresso Eucaristico nazionale, fissato a Milano dal 14 al 22 maggio 1983 che avrà per tema: « L'Eucaristia al centro della Comunità e della sua missione ».
E si pone come punto di incontro dei due itinerari che partono da Dio e dall'uomo, per incontrarsi in Gesù Eucaristia.
Questi eventi interpellano così tutta la Chiesa: il Magistero nella sua missione di guida e di insegnamento, i fedeli nella conversione di vita: « Tutta la Chiesa già è in cammino verso la celebrazione dell'« evento di grazia e di misericordia ».
La varietà e la vastità dei temi che questi avvenimenti ci propongono sono tali che meriterebbero trattazioni assai ampie, specialmente da chi ha accolto e vive il messaggio di spiritualità proposto dai Servi di Dio Fra Leopoldo Maria Musso e Fratel Teodoreto.
Spiritualità incentrata in Gesù Crocifisso e Risorto.
La ricchezza di suggestioni, di riflessioni, di spunti di meditazione che i due Servi di Dio ci propongono è tale che non dobbiamo ignorarla in questo Anno Santo.
Anzi, per un proficuo cammino spirituale, impegniamoci a riprendere quei pensieri, quegli spunti di meditazione e facciamone pane quotidiano: sarà nutrimento sostanzioso per l'itinerario del nostro Anno Santo.
E sarà opportuno che anche il nostro Bollettino ne proponga, anche con una collaborazione dei nostri affezionati lettori che vorranno scrivercene. Fin da ora li ringraziarne.
Li deduciamo dalle parole di Papa Giovanni Paolo li, in cenni schematici e sintetici, che ci pare di poter rilevare:
- una considerazione più approfondita dell'evento della Redenzione;
- la sua applicazione nel sacramento della Penitenza;
- la riscoperta del mistero d'amore racchiuso nella Redenzione e un approfondimento delle ricchezze nascoste nei secoli in Cristo;
- una rinnovata riscoperta per l'uomo delle radici profonde della sua persona ferita dal peccato e dalle sue laceranti contraddizioni, ma salvata da Dio, in Cristo;
- la traduzione della realtà aggettiva della Redenzione in realtà soggettiva con il riaccendersi della tensione dell'uomo verso la grazia e l'acuirsi dello sforzo delle coscienze per appropriarsi soggettivamente della Redenzione, di quell'amore sgorgato da Cristo Crocifisso e Risorto;
- un appello quindi al pentimento e alla conversione come disposizione necessaria per partecipare alla grazia della Redenzione;
- la riscoperta del senso del peccato la cui perdita è collegata con quella più radicale e segreta, del senso di Dio;
- il rinnovamento del sacramento della Penitenza, sacramento della riconciliazione, come attuazione pratica della fede nell'evento della Redenzione;
- un ulteriore arricchimento della sensibilità dell'uomo per la sofferenza in un mondo che soffre, in unione alla Croce di Cristo, che ha sofferto la sua Passione caricandosi del peccato del mondo;
- un impegno rinnovato per « aprire il magnifico libro della nostra solidarietà con Cristo sofferente e, in Lui, introdurci nel mistero della nostra solidarietà con i fratelli del mondo ».
« Il Giubileo è un grande servizio alla causa dell'« Ecumenismo » infatti « celebrando la Redenzione andiamo al di là delle incomprensioni storiche e delle controversie contingenti, per ritrovarci sul fondo comune al nostro essere Cristiani, cioè Redenti.
La Redenzione ci unisce tutti nell'unico amore di Cristo, Crocifisso e Risorto ».
« Il tema della Riconciliazione si collega strettamente con quello della pace, della vittoria sul peccato, che deve riflettersi nella vittoria dell'amore ».
Rivolge quindi, il Papa, l'invito alle altre Chiese di accompagnare l'Anno della Redenzione con la loro preghiera, la loro fede, il loro amore.
I mezzi per sensibilizzare all'Anno Santo sono indicati in « una generale catechesi e una capillare evangelizzazione, a livello di tutte le Chiese locali, circa la realtà della Redenzione: « Cristo che salva l'uomo col suo amore immolato sulla Croce.
L'uomo che si lascia salvare da Cristo ».
Itinerario veramente impegnativo ma « in questa azione che ci porta a Cristo, per farci ritrovare in Lui il Padre, sarà da porre in rilievo « l'azione silenziosa e suadente dello Spirito Santo » e « l'intercessione di Maria Santissima » che crediamo e sappiamo presente a disporre i nostri cuori al grande evento ».
E conclude con l'invito accorato e paterno a tutta la Chiesa, quasi un grido: « Aprite le porte al Redentore! »