Messa del Povero |
B229-A8
Nel ripercorrere i 50 anni dell'attività della Messa del Povero ( 1933-1983 ) già ricordati in un precedente incontro, alcune considerazioni ci portano a riflettere sul significato che essa ha avuto e continua ad avere in questo nostro tempo.
Sorta per l'assistenza spirituale e materiale di quello che è definito il Terzo Mondo di casa nostra: « il Terzo Mondo è anche in casa nostra.
Allora, alzati e marcia! » ha proseguito con costante fedeltà la finalità per cui era sorta.
Questo Terzo Mondo che qualcuno già definisce Quarto Mondo ci porta a guardarci attorno, nelle nostre città, per le nostre vie.
Ci sono missioni lontane, richieste di aiuto che giungono urgentemente da paesi in gravi condizioni di miseria, di dissoluzione: sono problemi gravi che devono ottenere tutta la nostra attenzione e la nostra solidarietà e collaborazione.
L'attenzione a questi problemi affina l'attenzione verso altri problemi forse meno gravi e meno urgenti dei nostri paesi.
Anche tra noi esistono emarginati, vecchi, soli, senza famiglia.
Non vi sono problemi così gravi di denutrizione, di inedia mortale, di genocidi.
E pure anche essi hanno una loro gravità.
Non si tratta di problemi di ordine economico, per lo più risolvibili in qualche maniera da noi: si tratta di problemi di ordine sociale e spirituale.
La parola del Papa ai giovani a Lourdes: « lo vi invio tutti in missione » devono andare direttamente al cuore cristiano; anche di quelli che la terra di missione vera e propria non la vedranno mai.
C'è una terra di missione anche lungo le vie delle nostre città.
E tra le varie mansioni nella casa del Padre e le varie scelte, l'importante è sceglierne una, non soltanto in termini di portafoglio.
Accanto al sublime eroismo di chi tutto rinuncia per le terre più martoriate può esistere la dedizione di chi sa rinunciare a tante cose e specialmente al proprio tempo per le necessità di casa nostra.
« L'uomo non vive di solo pane ».
C'è un pane ben più prezioso e necessario a tanti fratelli che vivono con noi ma emarginati e sempre più soli.
È il pane del conforto spirituale.
L'Anno Santo ci impone una revisione sul nostro impegno di Redenzione e di Riconciliazione.
Molti dei nostri fratelli lontani dalla Chiesa e dalla Società non udranno forse mai parlare di questi temi fondamentali della vita cristiana.
Eppure anche per essi il Padre che « ha tanfo amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna » vuoi far sentire ad essi il suo amore.
Anche per essi Gesù ha manifestato « l'amore più grande nel dare la vita per i propri amici ».
Carità sì, quindi, per coprire fante necessità materiali, ma anche impegno apostolico per far giungere a questi fratelli il messaggio della Redenzione, l'invito alla Riconciliazione.
L'esperienza di tanti anni ci insegna che anche di questo hanno bisogno e sentono viva nello spirito la necessità di un aiuto spirituale: sono anime aperte, sensibili.
Forse rese sorde da anni di abbandono.
Non hanno più cercato e forse nessuno si è preoccupato di dare loro un conforto spirituale.
Si realizzano così le due azioni che la Chiesa tanto raccomanda: promozione umana ed evangelizzazione.
La Messa del Povero si è mossa, in questi lunghi anni, su queste direttrici.
Ha cercato di sollevare miserie, ma ha anche cercato di presentare con l'azione di volontari, il volto di Dio perché l'incontro con il Padre si realizzasse.
Così « l'opera assistenziale conserva in pieno la propria validità e attualità » come ricordava Giovanni Paolo II.
La carità stimolerà la giustizia perché la società si interessi sempre più a questi fratelli e il progresso in tal senso è stato già notevole.
La carità susciterà nel cuore di questi fratelli il senso della loro dignità umana, della loro figliolanza divina, della loro fraternità in Cristo.
Spontaneo è tra noi l'espressione: « La famiglia della Messa del Povero » e non è frase retorica: i nostri fratelli sono sensibili ad essa.
Non staremo ad elencare le varie attività, per altro già note per altre precedenti Relazioni.
Daremo solo alcuni dati:
a ) l'incontro avviene ogni domenica e ogni giorno festivo dalle 8 alle 12.
Comprende un momento di preghiera, la Santa Messa, il pranzo.
C'è pure tempo per scambio di notizie, e per confidenze e sfoghi.
Particolare importanza sia spirituale, sia materiale è riservala alle Feste Principali;
b ) partecipano all'incontro i Salesiani, i Fratelli delle Scuole Cristiane, le Figlie della Carità, i Catechisti dell'Unione del SS. Crocifisso, volontari e volontarie: per ognuno un compito.
Per tutti l'impegno di un incontro fraterno;
c ) il numero dei partecipanti si aggira sulle 200 presenze ogni volta.
Ma si possono calcolare in 500 quelli che più o meno saltuariamente vi hanno partecipato;
d ) giornate di particolare comunità di vita furono il 16 gennaio con un pomeriggio di allegria per la Befana del Povero e il sabato 18 giugno con la gita-pellegrinaggio, per l'acquisto dell'Indulgenza Giubilare, al Santuario del Selvaggio presso Giaveno.
Fu giornata allegra anche se l'imperversare della pioggia per tutto il giorno non ci consentì di svolgere tutte le manifestazioni in programma: non fu possibile neppure fissare in fotografia il gruppo degli oltre 100 partecipanti.
Brevi dati di cronaca ma, per chi li ha vissuti, ricca esperienza: per chi ha servito e per chi è stato servito.
La Messa del Povero incide, lascia un segno nell'anima: ce ne danno larga documentata testimonianza tutti quelli che l'hanno vissuta dal di dentro.
A conclusione è da registrare, quest'anno ( se ne è già dato resoconto in altro numero del Bollettino ) la presenza del Cardinale Anastaslo Ballestrero alla Messa del Povero di Natale e fu presenza di animazione e di incoraggiamento, oltre che di desiderato incontro.
Agli amici, che pur non partecipando direttamente, ci seguono con il pensiero, la preghiera, l'offerta, l'assicurazione della nostra riconoscenza.
Il bilancio consuntivo spese per l'anno 1982-83 fu di Lire 28.745.000: la Provvidenza muove anime generose a venirci incontro per le spese che pur sono gravi, ma ci rende sereni perché se « cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, tutte queste cose vi verranno date in aggiunta » e « non preoccupatevi per quello che mangeremo o berremo o di che ci vestiremo: il Padre vostro celeste infatti sa che di queste cose avete bisogno » ( Mt 6,31-33 ).
Per la Messa del Povero
Il Responsabile