Messa del povero |
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L'attenzione e le provvidenze a favore dei Poveri acquistano un sempre maggiore interesse e sensibilità nei nostri tempi; molte e varie sono le povertà che ci circondano, in una società che pare dominata dal benessere.
Basta aprire un quotidiano e ci si accorge che accanto a descrizioni e illustrazioni di ricchezze, di manifestazioni, di feste c'è sempre, anche se in minor spazio e in minor tono, la presentazione di povertà, di miserie, di sofferenze più o meno latenti che sussistono nascoste fra noi e che siamo abituati a scorrere e a facilmente dimenticare.
La Messa del Povero, pur nella sua modesta azione, continua da 52 anni ormai il suo servizio a favore delle povertà più diverse.
Anche nella povertà c'è stata una evoluzione: possiamo affermare che i poveri di oggi non sono più i poveri di ieri.
Sono mutate le condizioni sociali, molte iniziative sono mutate anche nell'assistenza pubblica, sono sorte forme nuove di servizio proprio per rispondere alle nuove povertà.
Ci sono povertà economiche, fisiche, morali, spirituali che necessitano di attenzioni più aperte, più esperte, più adeguate.
Molti convegni, molti incontri di persone particolarmente sensibili studiano i nuovi problemi delle nuove povertà, ricercano rimedi e provvidenze che meglio rispondano alle nuove esigenze.
Ma la povertà è sempre in mezzo a noi e richiama sempre la nostra attenzione se siamo attenti alle voci che da essa ci giungono.
La Messa del Povero ha continuato anche quest'anno la sua azione di servizio.
Ridotta ad una sola Sede, quella di Via Colombini 10, in seguito alla chiusura della Sede di Via Saccarelli 2, per inadeguatezza delle misure di sicurezza, continua a raccogliere all'incirca lo stesso numero di poveri, dai 130 ai 160 ogni domenica ed ogni festa.
I frequentanti di Via Saccarelli si sono riversati in Via Colombini: ad essi se ne sono aggiunti dei nuovi di quel tipo di poveri a cui si accennava prima.
Lo spirito che anima la Messa del Povero rimane sempre quello che l'ha ispirata tanti anni fa.
Ritorna sovente al nostro spirito per animarci l'episodio evangelico della Moltiplicazione dei pani: « Allora Gesù si ritirò in un villaggio chiamato Betsaida.
Ma la gente se ne accorse e lo seguì e Gesù li "accoglieva volentieri ".
" Parlava loro del regno di Dio " e guariva quelli che avevano bisogno di cure.
Quando ormai era quasi sera, i Dodici si avvicinarono a Gesù e gli dissero: " Lascia andare tutta questa gente, così che possa trovare da mangiare e da dormire nei villaggi e nelle campagne qui intorno; perché questo è un luogo isolato ".
Gesù rispose: " Date voi qualcosa da mangiare a questa gente " …
Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, alzò lo sguardo al cielo, disse la preghiera di benedizione, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
" Tutti mangiarono a sazietà " » ( Mt 14,1.5-21 ).
TrE sono i momenti fondamentali di questo incontro di Gesù con la folla: Li accoglieva volentieri e parlava loro del regno di Dio »; « Date loro da mangiare »; « Tutti mangiarono a sazietà ».
E sono ancora i momenti che la Messa del Povero cerca di conservare nel loro spirito.
Il primo momento consiste nella partecipazione alla Santa Messa per poter parlare loro del regno di Dio: è anche questa una necessità di una povertà spirituale che viene sentita da molti poveri: hanno bisogno della parola di Dio che li aiuti a sostenere il loro spirito e a sentirsi parte della famiglia di Dio.
C'è anche il momento della conversazione in cui ti raccontano le loro pene e le loro avventure.
Segue il momento: « Date voi qualcosa da mangiare ».
Ed è il momento del pranzo preparato e servito dalle Suore, dai Fratelli delle Scuole Cristiane, dai Catechisti, da Volontari giovani e non più giovani.
Le feste più importanti sono sempre sottolineate da un senso più vivo di allegria sia nella celebrazione liturgica sia nel pranzo più solenne.
Il terzo momento dipende in gran parte dai poveri: « Tutti mangiarono a sazietà »; ma per quanto ce ne possiamo rendere conto noi anche questo si realizza.
E poi ognuno ritorna alla sua vita monotona di tutti i giorni, alla ricerca di trovare tutti i giorni qualche cosa per sfamarsi, ed esistono opere veramente ammirevoli, nella nostra città, che confermano che Torino è la Città della Carità.
Anche l'assistenza medica non è trascurata: un Medico cura il collegamento con il Dispensario di Lungo Dora Savona per quelle visite che si rendono necessarie e in questi ultimi tempi di prevenzione e cura per le affezioni tubercolari che « ha presentato in Italia, in questi ultimi due anni, un incremento.
La mortalità per TBC, che era ridotta a cifre molto basse ( circa 1500 casi annui ), si è raddoppiata » come leggiamo in una circolare inviata dal Dottor Alfredo Orlandi, Primario del Dispensario e attivissimo e prezioso collaboratore della Messa del Povero.
Sempre vigile e generosa la Provvidenza, che ci ha permesso di chiudere in quasi attivo il bilancio anche quest'anno in lire 28.335.000.
La nostra preghiera di ringraziamento a Dio Padre buono e benefico comprende anche il ricordo di tutte quelle persone che ci sono particolarmente vicine con l'incoraggiamento, il Sostegno, l'aiuto economico.
A tutti il « grazie » e l'invito a pregare più intensamente per alcune difficoltà sorte anche presso la Messa del Povero.
Anche quest'anno si è concluso con la solita Gita - pellegrinaggio il giorno 15 giugno, per un centinaio di frequentanti, al Santuario del Bambino di Praga di Arenzano: gita particolarmente apprezzata perché allietata da una splendida giornata, da molta allegria e dalla visita a luoghi che molto hanno interessato, con una accoglienza veramente fraterna dei Padri Carmelitani.
Al Bambino Gesù e alla Sua Mamma che della Messa del Povero è sempre solerte e materna Protettrice abbiamo affidato le nostre difficoltà, le intenzioni degli amici della Messa del Povero e soprattutto il più sentito ringraziamento per tutto quanto si è potuto dare di servizio durante questo anno sociale 1984-1985.
Frequentato, pur nella calura estiva, l'incontro del 15 agosto, in una città deserta, ma rallegrato dal nostro ritrovarci insieme per fare anche noi il nostro Ferragosto, più poveri di tanti altri ma più ricco di fraternità.
Il Responsabile
La Messa del Povero in gita-pellegrinaggio ad Arenzano - 15 giugno 1985