Anno mariano

B246-A2

7 giugno 1987: Pentecoste

15 agosto 1988: Assunzione della S.S. Vergine

Continuiamo la pubblicazione di quanto viene indicato dal calendario dell'Anno Mariano per il tempo di Quaresima e di Pasqua, per vivere « la particolare presenza della Madre di Dio nel mistero di Cristo e della sua Chiesa e di conseguenza lo speciale legame tra l'umanità e sua Madre ».

Maria Santissima nel tempo di Quaresima

Il cammino verso la Pasqua può ricordare il cammino di fede percorso dalla Vergine, prima discepola di Cristo, custode diligente della Parola e donna fedele presso la Croce.

La Vergine Maria e il tempo di Pasqua

La gioia ecclesiale per la risurrezione di Cristo e per il dono dello Spirito è come prolungamento della gioia di Maria di Nazareth, la Madre del Risorto: ella infatti, secondo il sentire della Chiesa, fu riempita di « ineffabile letizia » per le vittorie del Figlio sulla morte, e secondo gli Atti degli Apostoli, fu al centro della Chiesa nascente, in attesa del Paraclito.

Eventi salvifici in cui la Vergine è strettamente associata al Figlio

Dopo queste solennità si devono considerare, soprattutto, quelle celebrazioni che commemorano eventi salvifici, in cui la Vergine fu strettamente associata al Figlio,

quali le feste della Natività di Maria ( 8 sett. ), « speranza e aurora di salvezza al mondo intero »:

della Visitazione ( 31 maggio ), in cui la Liturgia ricorda « la beata Vergine Maria che porta in grembo il Figlio » e che si reca da Elisabetta per porgerle l'aiuto della sua carità e proclamare la misericordia di Dio Salvatore;

oppure la memoria della Vergine Addolorata ( 15 sett. ), occasione propizia per rivivere un momento decisivo della storia della salvezza e per venerare la Madre « associata alla passione del Figlio e vicina a lui innalzato sulla croce ».

Anche la festa del 2 febbraio, a cui è stata restituita la denominazione di « Presentazione del Signore », deve essere considerata, perché sia pienamente colta tutta l'ampiezza del suo contenuto, come memoria congiunta del Figlio e della Madre, cioè celebrazione di un mistero di salvezza operato da Cristo, a cui la Vergine fu intimamente unita quale Madre del Servo sofferente di Javhé, quale esecutrice di una missione spettante all'antico Israele e quale modello del nuovo Popolo di Dio, costantemente provato nella fede e nella speranza dalla sofferenza e dalla persecuzione.

Grandi solennità del 25 marzo e del 15 agosto

Alle due solennità già ricordate, la Concezione immacolata e la Maternità divina, sono da aggiungere le antiche e venerande memorie del 25 marzo e del 15 agosto.

Per la solennità dell'incarnazione del Verbo, nel Calendario Romano, con motivata risoluzione, è stata ripristinata l'antica denominazione di « Annunciazione del Signore », ma la celebrazione era ed è festa congiunta di Cristo e della Vergine: del Verbo che si fa « figlio di Maria » e della Vergine che diviene Madre di Dio.

Relativamente a Cristo l'Oriente e l'Occidente, nelle inesauribili ricchezze delle loro liturgie, celebrano tale solennità come memoria del fiat salvifico del Verbo incarnato, che entrando nel mondo disse: « Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà »; come commemorazione dell'inizio della redenzione e dell'indissolubile e sponsale unione della natura divina con la natura umana nell'unica Persona del Verbo.

Relativamente a Maria, come festa della nuova Eva, vergine obbediente e fedele, che con il suo fiat generoso divenne, per opera dello Spirito, Madre di Dio, ma anche vera Madre dei viventi e, accogliendo nel suo grembo l'unico Mediatore, vera Arca dell'Alleanza e vero Tempio di Dio, come memoria di un momento culminante del dialogo di salvezza tra Dio e l'uomo, commemorazione del libero consenso della Vergine e del suo concorso al piano della redenzione.

La solennità del 15 agosto celebra la gloriosa Assunzione di Maria al cielo: è, questa, la festa del suo destino di pienezza e di beatitudine, della glorificazione della sua anima immacolata e del suo corpo verginale, della sua perfetta configurazione a Cristo Risorto; una festa che propone alla Chiesa e all'umanità l'immagine e il consolante documento dell'avverarsi della speranza finale: che tale piena glorificazione è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli, avendo con loro « in comune il sangue e la carne ».

La solennità dell'Assunta ha un prolungamento festoso nella celebrazione della Beata Maria Vergine Regina, che ricorre otto giorni dopo, nella quale si contempla Colei che, assisa accanto al Re dei secoli, splende come Regina e intercede come Madre.

Quattro solennità, dunque, che puntualizzano con il massimo grado liturgico le principali verità dogmatiche concernenti l'umile Ancella del Signore.

Dalla venerazione locale a S. Maria, alla liturgia della Chiesa

Vi sono infine altri tipi di memorie o di feste legate a ragioni di culto locale e che hanno acquistato un più vasto ambito e un interesse più vivo ( 11 febbraio: B. Maria Vergine di Lourdes; 5 agosto: Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore ); altre, celebrate originariamente da particolari Famiglie religiose, ma che oggi, per la diffusione raggiunta, possono dirsi veramente ecclesiali ( 16 luglio: B. V. Maria del Monte Carmelo; 7 ottobre: B. Maria Vergine del Rosario ); altre ancora che, al di là del dato apocrifo, propongono contenuti di alto valore esemplare e continuano venerabili tradizioni, radicate soprattutto in Oriente ( 21 novembre: Presentazione della B. Vergine Maria ), o esprimono orientamenti emersi nella pietà contemporanea ( sabato dopo la Solennità del S. Cuore di Gesù: Cuore Immacolato della B. Vergine Maria ).

Memoria di Santa Maria in Sabato

Nella Liturgia di rito romano vi è la possibilità di fare memoria della Vergine Maria anche con una celebrazione nel giorno di sabato.

Memoria antica e discreta che la flessibilità dell'attuale calendario e la molteplicità di formulari del Messale rendono sommamente agevoli e varie.

( Continua )