1888 - 1988 la beatificazione di G. Battista de La Salle

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Adoro in tutte le cose la volontà di Dio

Giovanni Battista de La Salle muore il venerdì santo, 7 aprile 1719.

Aveva celebrato la sua ultima Messa il 19 marzo, giorno di S. Giuseppe, e aveva dato la comunione ai suoi Fratelli per l'ultima volta, in uno spiraglio di improvviso miglioramento.

Ma la sera stessa di quel giorno la morte bussò risolutamente.

Pochi giorni dopo, il lunedì santo, 3 aprile, lascia ai Fratelli le sue ultime volontà: « Raccomando innanzitutto la mia anima a Dio e poi a tutti i Fratelli della Società delle Scuole Cristiane ai quali mi ha unito.

A loro raccomando sopra ogni cosa, di avere una totale sottomissione alla Chiesa soprattutto in questi incresciosi tempi e, per dare testimonianza di non separarsi in nulla dalla Chiesa di Roma, si ricorderanno che ho inviato due Fratelli a Roma per domandare a Dio la grazia che la loro Società vi fosse sempre completamente sottomessa.

Raccomando loro anche di avere una grande comunione e l'esercizio della preghiera, di avere una devozione particolare per la Santa Vergine e per San Giuseppe, patrono e protettore della Società, di assolvere il loro impegno con zelo e disinteresse, di avere tra loro una unione intima e una cieca obbedienza verso i Superiori, che è il fondamento e il sostegno di ogni perfezione in una comunità ».

All'alba del 5 aprile, mercoledì santo, riceve il Viatico e vuole scendere dal letto vestito dei paramenti sacerdotali, per ricevere il suo Gesù in ginocchio.

Il giorno dopo riceve l'Estrema Unzione.

Le sue ultime parole, prima di entrare in agonia, che dura quattro ore, sono: « Sì adoro in tutte le cose la volontà di Dio nei miei riguardi ».

Verso le quattro del mattino del 7 aprile, precisa il Maillefer « fece uno sforzo come per salutare e per precedere qualcuno.

Congiunse le mani, le alzò al cielo e spirò ».

É sepolto il giorno dopo nella Chiesa di San Severo, nella Cappella di Santa Susanna, a Rouen in Normandia.

È il sabato santo e i funerali non dovevano rivestire nessuna solennità.

Ma già allora quelli che lo conoscevano non esitavano a venerarlo come un santo, specialmente i suoi 274 Fratelli sparsi nelle 27 case a servizio di 10.000 giovani.

Sulla pietra tombale la scritta in latino che dice: « Qui aspetta la risurrezione alla vita il venerabile Giovanni Battista de La Salle di Reims, Sacerdote, Dottore in Teologia, Canonico della Chiesa Metropolitana di Reims, Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

Morì il venerdì santo, a 68 anni, il 7 aprile 1719.

Il Signore gli conceda di trovare pace in quel giorno ».

Il primo trasferimento dei suoi resti, 15 anni dopo, nel 1734, nella nuova Cappella della casa dei Fratelli a Saint-Yon ( Rouen ) attirò una gran folla: il clero, i fedeli, i ragazzi di Rouen gli tributarono l'omaggio della loro venerazione e della loro gratitudine.

Le prime biografìe

Fin dall'anno della morte del Fondatore il Superiore Generale, Fratel Barthélemy, si preoccupa di raccogliere le testimonianze dei sacerdoti e dei fedeli che hanno conosciuto il defunto.

Due anni dopo, nel 1721, viene scritta una prima biografìa: è opera del Fratello Bernard ( Jean Dange ) che la presenta alla famiglia La Salle.

È un quaderno di 86 pagine divise in quattro parti e il titolo già è significativo: « Condotta ammirevole della Divina Provvidenza nella persona del venerabile servo di Dio Giovanni Battista de La Salle, dottore in teologia, già canonico della chiesa cattedrale di Reims e fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane ».

A noi sono giunte solo le due prime parti che coprono il periodo 1651-1688 e lasciano scoperti gli ultimi 31 anni.

Malgrado ciò è pur sempre di grande valore perché attinge a testi oculari, con parecchie annotazioni e aggiunte di cui alcune del canonico Luigi de La Salle, fratello del Santo.

In questa prima biografia, Fratel Bernard non esita a parlare della "santità" del suo Fondatore ma ha cura di far notare che facendo così non intende minimamente anticipare il giudizio della Chiesa cui spetta riconoscere e proclamare la santità in senso pieno.

Il manoscritto del Fratello sembrava dunque destinato a una prossima pubblicazione: essa poteva costituire il primo passo di una documentazione da riunire in vista della beatificazione.

Negli anni che seguono i Fratelli di Saint-Yon ( Rouen ) sono impegnati a pubblicare la gran parte delle opere del Fondatore rimaste manoscritte fino allora.

Sono pure impegnati a conservare gli oggetti che gli erano appartenuti.

Nel frattempo escono altre biografie.

Tre anni dopo, un nipote di Giovanni Battista de La Salle, il benedettino di Saint-Maur, Francois-Hélye Maillefer, scrive una biografia che consegna ai Fratelli e che rinnova 17 anni dopo, nel 1740, quando già può servirsi della biografia scritta dal Can. Jean Baptiste Blain nel 1733 in due volumi per un totale di 944 pagine.

I Fratelli che hanno affidato al Blain il compito di scrivere la vita del Signor de La Salle, gli chiedono di completare questa « storia » con una quarta parte rivolta in modo particolare a celebrare le virtù del Servo di Dio.

La presentazione di questa quarta parte fa pensare già a una « positio super virtutibus » del genere di quella che è richiesta dalla Curia romana nel corso dei processi canonici.

Sulle orme del Blain escono due riassunti, il primo intitolato: « Elogio storico del Signor Giovanni Battista de La Salle », in 180 pagine manoscritte e un secondo simile ma più ampio, in 606 pagine, di Jean Claude Garreau a Rouen nel 1760.

Il tenero amico dei fanciulli del popolo

Nello stesso secolo e nel seguente escono altre biografie sempre sulle orme del Blain: l'abate de Montis nel 1785, l'abate Carron di Lione che intitola il suo libro: « II tenero amico dei fanciulli del popolo », e Charles Durozier, professore all'Università di Parigi che presenta oltre al Fondatore anche la sua opera.

Per iniziativa del Superior Generale Fratel Filippo lo scrittore Armand Ravelet nel 1874, con ricerche negli Archivi nazionali, in quelli di Reims, Rouen, Chalóns e Mende scopre documenti fino allora inediti e non utilizzati: ne viene un solido volume di 476 pagine.

Il proposito dello scrittore è espresso in termini che già orientano alla beatificazione che avverrà 14 anni dopo e si allacciano alla recente promulgazione della eroicità delle virtù del Venerabile Giovanni Battista de La Salle avvenuta nel 1873: « Nella vita del Signor de La Salle è il santo che occorre soprattutto studiare. È nel suo amore della preghiera, nella sua carità, nelle virtù soprannaturali eroicamente praticate che si trova la ragione prima delle eminenti qualità che lo distinguono agli occhi del mondo, e la causa vera del successo della sua gigantesca impresa che sembrava superare ogni forza umana.

L'uomo esteriore è sempre una rivelazione incompleta dell'uomo interiore.

Nel signor de La Salle il Fondatore fu grande, ma il Santo lo fu ancor di più, ed è sul santo che dobbiamo riporre la nostra attenzione.

Onoriamo cosi la Fede, che deve essere la prima ispiratrice di tutte le nostre azioni e così facendo non manchiamo a nessuna delle leggi della Storia.

Anzi, applichiamo la più sublime delle leggi, quella che ci impone di ricercare nella vita delle anime, la spiegazione degli avvenimenti esterni e di misurare la vera grandezza delle anime stesse con la misura della loro obbedienza alla volontà di Dio ».

Ma ritorniamo al Blain. Fin dalla pubblicazione dei due grossi volumi, due casse dell'intera opera vengono avviate a Roma in cui i Fratelli sono incaricati di farli giungere a vari ufficiali del Papa e del Re di Francia, il cui intervento poteva essere richiesto presso la Congregazione dei Riti, allora incaricata delle cause di beatificazione.

Da parte sua Fratel Timoteo, succeduto a Fratel Barthélemy, fa preparare vari attestati di favori attribuiti all'intercessione di Giovanni Battista de La Salle, tra cui alcune guarigioni e una moltiplicazione di pani.

Tuttavia se i Fratelli del XVIII secolo profittano di tutte le occasioni per presentare ai pontefici romani i testi che ci sono giunti, non fanno alcuna menzione di una domanda di introduzione della causa di beatificazione del Fondatore.

Verranno presto gli anni tormentati della fine del secolo, poi i rivolgimenti della grande rivoluzione.

L'Istituto sopravvive soprattutto grazie alla benevolenza dei Papi, ma né loro né i Fratelli potevano pensare allora di impostare i  lunghi processi di una causa di beatificazione.

Il venerabile Giovanni Battista de La Salle

Questo avvenne finalmente mentre è Superior Generale Fratel Anacleto ( 1830-1838 ).

Un viaggio a Roma del Fratello Assistente Abdon è decisivo.

Si stabiliscono dei contatti con ufficiali della Curia e vengono inviate a Parigi delle direttive precise.

Il Fratello Superiore chiede l'apertura dei primi processi in quattro diocesi in cui il Servo di Dio è vissuto: Reims, Parigi, Rouen e Marsiglia.

Il quarto processo è presto abbandonato, mentre gli altri tre continuano fino al 1838 per ascoltare i testimoni che ridicono in base alle loro letture e a una tradizione orale ciò che sanno della vita virtuosa di Giovanni Battista de La Salle.

L'8 maggio 1840 il Papa Gregorio XVI firma il decreto di introduzione della causa di colui che veniva ormai chiamato il Venerabile Giovanni Battista de La Salle.

Poi, secondo le indicazioni di Roma, i vescovi interessati fanno riprendere lo studio dei documenti per rispondere a tutte le obiezioni che sono state sollevate.

È durante questi anni di esami e di studi che il Segretariato Generale dell'Istituto deve fornire un lavoro tanto minuzioso quanto difficile per l'epoca.

La grande rivoluzione ha distrutto o disperso troppi documenti e se i depositi di archivio si riorganizzano a poco a poco, si è lontani dal possedere le chiavi indispensabili alle investigazioni e alle ricerche.

Ci si meraviglia dunque meno di constatare che sono stati necessari trenta anni, fertili d'altra parte di guerre e di moti rivoluzionari, per permettere ai giudici ecclesiastici di acquisire le prove della santità di Giovanni Battista de La Salle.

Nel 1873 Roma poteva affermare che il Venerabile aveva praticato le virtù teologali della Fede, Speranza e Carità e le virtù morali di prudenza, giustizia, fortezza e temperanza in grado eroico.

La Chiesa si era pronunciata, ma essa attendeva da Dio la conferma del suo giudizio con l'avverarsi di vari miracoli da attribuire all'intercessione del Servo di Dio.

Nel caso di Giovanni Battista de La Salle, non potendo presentare nessun testimone oculare della sua santità di vita, le regole di procedura esigevano la presentazione di quattro fatti riconosciuti miracolosi.

Il Papa Leone XIII decise tuttavia che se ne dovevano presentare tre: furono presentate e approvate quindi tre guarigioni istantanee e perfette.

La beatificazione

Si poté così finalmente giungere alla beatificazione.

Il cerimoniale in uso all'epoca era molto diverso da quello che noi conosciamo.

La cerimonia era tenuta, non nella basilica, ma nella sala detta delle beatificazioni, al piano superiore del portico della basilica.

È là che il 19 febbraio 1888 vari Fratelli, tra cui il futuro San Miguel Febres Corderò, poterono assistere al breve della beatificazione, poi alla Messa che seguì, celebrata dall'Arcivescovo Félix-Marie de Necker del Belgio.

L'attesa fatta di preghiere, di ricerche e di studi per più di due secoli era finita e i Fratelli che non potendo venerare pubblicamente il loro Fondatore, ne celebravano con solennità la festa il 24 giugno, festa onomastica di Giovanni Battista de La Salle, poterono rendere al loro Fondatore il Beato Giovanni Battista de La Salle culto pubblico e esteriore.

Furono organizzati un po' ovunque dei tridui di ringraziamento e nella festa liturgica fissata allora il 4 maggio, nell'Istituto, nelle parrocchie, nelle diocesi si succedettero feste con oratori sacri che celebravano la figura e l'opera del Beato.

Con canti, tele e marmi gli artisti esaltarono il Sacerdote, l'Apostolo degli umili, l'Educatore dei piccoli e il Formatore dei Maestri.

In sette grossi volumi sono raccolti e conservati negli Archivi i più notevoli interventi.

Il 24 giugno aveva già rappresentato nella vita del Fondatore delle tappe significative.

In tre anni successivi realizzò tre importanti passi nella vita della fondazione:

24 giugno 1680: accoglie in casa per i pasti una dozzina di maestri alloggiati in una casa vicina;

24 giugno 1861: li riceve e li alloggia in casa sua;

24 giugno 1862: lascia la sua casa e va a vivere con loro in una casa solitaria sita in « Rue Neuve »: è la prima casa madre dell'Istituto.

Patrono dei maestri

Il 24 maggio 1900 lo stesso Papa Leone XIII proclamava Santo, Giovanni Battista de La Salle.

In preparazione della Canonizzazione J. Guibert, superiore del Seminario dell'Istituto cattolico di Parigi aveva scritto una nuova biografia del Beato uscita in prima edizione nel 1900 e in seconda edizione nel 1901 a Parigi, e là imposta su nuove basi critiche servendosi di un gran numero di nuove ricerche.

In essa afferma: « Non faremo ingiuria alle congregazioni francesi di Fratelli insegnanti affermando che la fiamma apostolica di cui bruciano è stata accesa al fuoco che accese S. Giovanni Battista de La Salle ».

E fu profeta. Il Papa Pio XII il 15 maggio 1950 proclamava San Giovanni Battista de La Salle « Patrono presso Dio di tutti i Maestri addetti all'educazione dei ragazzi e dei giovani ».

Ai Maestri, ai genitori a tutti resta una sua parola, una sua consegna: « Voi siete incaricati, per la vostra vocazione, della educazione dei fanciulli.

Ogni vostra cura deve essere posta nel procurare loro lo spirito del Cristianesimo » ( M. 198 ).


19 Febbraio 1988: celebrazione alla casa generalizia del 100 anniversario della beatificazione del fondatore

Il 19 febbraio la Casa Generalizia ha celebrato solennemente il centenario della beatificazione di Giovanni Battista de La Salle.

L'Archivista Fratel Edwin Bannon ha preparato nella sala del Fondatore una esposizione dei documenti di archivio che riguardano l'avvenimento.

La sera della vigilia il Postulatore Generale Fratel Luigi Morelli ha ricordato le varie celebrazioni di 100 anni fa, riferendosi ai documenti del tempo, e il Segretario per le Comunicazioni Fratel Umberto Marcato ha presentato in un programma audiovisivo le immagini più significative delle celebrazioni della Beatificazione e l'iconografia del Fondatore sviluppata in quegli anni.

Nella giornata del 19 la Comunità della Casa Generalizia ha tenuto un ritiro animato da un'apprezzata conferenza di Fratel Michel Sauvage.

Nella serata un gran numero di Fratelli della Provincia di Roma si sono uniti al Consiglio Generale, alla Comunità della Casa Generalizia e ai Fratelli del CIL ( Centro Internazionale Lasalliano ) per la solenne celebrazione liturgica nel Santuario del Fondatore.

Riportiamo qui di seguito un brano dell'omelia pronunciata dal Superiore Generale Fratel John Johnston durante la Messa.

Dall'Omelia di Fratel John Johnston per l'anniversario della beatificazione

Essere la presenza amorosa e salvatrice del Signore Risorto; fare sì che Cristo dica attraverso le nostre labbra: « Lasciate che i piccoli vengano a me; non li impedite »; rispondere ai bisogni e alle aspirazioni dei giovani di oggi, specialmente quelli poveri, procurando loro un'educazione umana e cristiana: questa è la nostra vocazione; questa è la nostra missione nel mondo d'oggi.

La nostra preghiera di domanda di vocazioni, perciò, deve accompagnare ed essere accompagnata da un deciso impegno di lavorare per diventare i Fratelli delle Scuole Cristiane che il Signore vuole e attende che siamo: come singoli, come comunità, come province, come regioni, come Istituto.

« Lasciate che i piccoli vengano a me; non li impedite ».

Ma come - sentiamo dirci questa sera da Cristo - possono i piccoli venire a me se quelli che ho destinati a rappresentarmi non ci sono?

Pregate dunque - Egli dice - che il Padrone della messe mandi operai al suo campo; pregate che mandi Postulanti nei vostri noviziati.


Chiedere con fede

Gesù dice nel Vangelo: « Chiedete e vi sarà dato » ( Lc 11,9 )

Con queste parole ti invita a chiedere le grazie di cui hai bisogno.

Dio è disposto a darti quanto ti necessita se lo chiedi con fede.

Quando ti trovi in difficoltà nella pratica del bene, rivolgiti a Dio nella preghiera, nel nome di Cristo Salvatore e con la forza della sua promessa.

Secondo la parola di Cristo la tua preghiera sarà ascoltata.

Credi a Cristo mentre ti esorta a pregare.

Insistere presso Dio è costringerlo a spalancarci le porte del Cielo.

( S. Giovanni Battista de La Salle )