Gruppo famiglia dell'Unione Catechisti

B250-A7

Grazia e conversione in Gesù Crocifisso

Riflessioni del ritiro del gruppo famiglia dell'11-2-1989

1. L'Adorazione a Gesù Crocifisso e la conversione quaresimale

Tra gli incontri del gruppo famiglia, riportiamo alcuni spunti di riflessione del ritiro svoltasi l'il febbraio u.s., presso l'Oasi S. Chiara, dato che essi hanno riguardato la conversione propria del periodo quaresimale, che è appunto il tempo liturgico in cui viene pubblicato il presente bollettino.

Nello schema che segue, che ha costituito la traccia delle riflessioni, sono riproposti i temi consueti, ma sempre nuovi per il cammino spirituale quaresimale, cioè la preghiera, la penitenza e la carità.

Prima di passare all'esame di quei temi, inquadriamoli attraverso l'Adorazione a Gesù Crocifisso per comprenderli in una sintesi ed in un'impostazione cristocentrica.

Invero tale Adorazione, che è il fulcro della spiritualità dell'Unione Catechisti, è un mezzo efficace per tenere presenti i suddetti temi, e soprattutto per viverli mediante un'ispirazione Fermamente e una meditazione operosa sull'amore del Crocifisso.

L'incontro del 23-10-1988 del Gruppo Famiglia al centro La Salle, presenti il visitatore, Fr. Vittorino, il visitatore Ausiliare e Assessore dell'Unione, Fr. Gustavo e il Cappellano della Casa di Carità, Don Benito.

2. L'Adorazione e la preghiera

L'Adorazione è, infatti, una preghiera, strettamente connessa al periodo quaresimale, poiché essa rinnova, secondo l'espressione testuale del suo autore, Fra Leopoldo, l' « Adorazione a Gesù Crocifisso come nel Venerdì Santo ».

Questa annotazione del Servo di Dio risale al 1906, cioè al tempo della prima stesura del pio esercizio, e ne incentra il carattere, secondo quanto è ribadito nei foglietti che lo riportano: « Esso è come una eco in ogni giorno dell'anno della liturgia del Venerdì Santo ».

Sono concetti noti, ma giova ripeterceli, pur limitandoci a qualche cenno, per meglio radicarli nel nostro cuore.

In effetti in questa pratica di pietà emergono tutti gli aspetti della preghiera, cioè l'adorazione, il ringraziamento, il pentimento, l'offerta, la riparazione, la domanda.

In particolare l'adorazione è rinnovata nella meditazione di ogni piaga di Gesù, ed avviene in unione a Maria Santissima, e con tutti gli Angeli e i Beati, cioè in una prospettiva di vita eterna, nella Gerusalemme Celeste, che però ha già il suo inizio in questa terra, nella misura in cui si è uniti al Crocifisso.

In merito alla domanda, essa è quanto mai articolata e universale, concernendo tutte le necessità della Chiesa e degli uomini, con riguardo ai vivi e ai defunti.

Recitando l'Adorazione, abbiamo modo di ricordare tutti coloro ai quali dobbiamo una solidarietà nelle azioni di grazia, o perché richiesti, o per motivi di riconoscenza e di generosità.

Circa questa nota universale dell'Adorazione, è interessante tenere presente che nella prima versione scritta da Fra Leopoldo, alla piaga del Piede destro, dopo la frase: « Si prega che Dio conceda a tutti gli Ordini e Congregazioni religiose molti Santi a nostra edificazione », si legge: « Che benedica le nostre famiglie, le nostre case » ( agosto dell'anno 1906 ).

Quest'ultimo inciso non compare esplicitamente nella versione attuale, dopo la revisione ecclesiastica.

Dico non compare esplicitamente, poiché l'espressione odierna: « persone a Te consacrate », penso possa estendersi anche agli sposati che intendano vivere il matrimonio come una consacrazione a Cristo con il coniuge.

Comunque l'espressa menzione che Fra Leopoldo fa alle famiglie e alle case è stupenda, e ci riempie di commozione e di gratitudine a Gesù Crocifisso, che è l'ispiratore del Servo di Dio.

Sempre con riguardo al primo testo di Fra Leopoldo, ed all'articolazione della domanda, giova tenere presente che ivi si menziona espressamente il Vescovo ( « benedica copiosamente l'Angelo dell'Archidiocesi » ), e che per le anime del Purgatorio è detto: « principalmente per quelle che aspettano da noi questa preghiera », in cui è indubbiamente espresso con efficacia l'attesa di suffragi da parte dei defunti, e pertanto l'aspetto unitivo della Comunione dei Santi.

Pensiamo qual importanza possa rappresentare per la famiglia la recita corale dell'Adorazione come preghiera quaresimale.

3. L'Adorazione e la penitenza

Circa la penitenza, il meditare sulla crocifissione di Gesù è senza dubbio il mezzo più efficace per disporci a prendere ogni giorno la sua croce e seguirlo, per essere partecipi del suo sacrificio di redenzione, per riconoscere con animo umile e generoso come siano stati « tanti e così atroci i dolori » che Lui ha sopportato per espiare i nostri peccati.

Un certo atteggiamento di ripulsa al dolore, per molti aspetti comprensibile, nonché una non mai sopita remora ad accettare la magnificenza e la generosità d'animo degli altri, fosse anche del Figlio di Dio, possono talora imbrigliarci nel nostro slancio ad « elevare lo sguardo a Colui che è stato trafitto » ( Gv 19,37 ), per cui occorre un qualche rinnegamento di sé, cioè fare penitenza, per accostarci incondizionatamente a Gesù crocifisso.

Questo atteggiamento di mortificazione interiore è l'autentico inginocchiarsi dinanzi al Crocifisso per adorarlo.

D'altra parte, nella stessa preghiera, vi sono anche degli atteggiamenti esterni che hanno pure un significato e un valore di penitenza, come l'attenzione a ciò che si recita ed il raccoglimento interno.

Lo stesso mettersi in ginocchio può essere un segno di penitenza, se inquadrato in spirito di adorazione e di mortificazione interiore.

Pensiamo, a questo riguardo, che Fra Leopoldo nella sua cella recitava l'Adorazione prostrato per terra dinnanzi al Crocifisso, e rimaneva in tale posizione sovente per delle ore.

4. L'Adorazione e la carità

Sommamente l'Adorazione ci educa e ci perfeziona alla carità.

In primo luogo essa ci presenta l'amore infinito di Gesù, che ha voluto tanto patire per noi.

Ma essa costituisce altresì una proposta di carità per noi, con quella sublime e appassionata invocazione a Gesù come "l'Amabilissimo", cioè degno del più grande amore.

Inoltre i dolori di Gesù vengono considerati ad uno ad uno nelle singole piaghe, con linguaggio proprio dell'amore, che non si accontenta di una visione d'insieme, ma vuole cogliere nel profondo le sofferenze della persona amata.

Forse che una mamma si accontenterebbe di una considerazione generale dei dolori del figlio, o piuttosto non intende esaminare e curare ad una ad una le sue ferite?

Non per nulla i sentimenti di amore a Gesù CrocifIsso si svolgono in unione a Maria Santissima.

La Madonna, ai piedi della croce, non è solo la Madre di Gesù: è anche la prima adoratrice del CrocifIsso, Lei che, essendo Immacolata, è la prima redenta della passione salvifica del Figlio.

È ai piedi della croce che Ella viene insignita della dignità e dell'incombenza di Madre nostra.

Ed il fatto che la Immacolata sia la contitolare dell'Unione Catechisti, ci induce a meditare su questo aspetto dell'amore di Gesù per noi.

( La data del ritiro cui ci riferiamo è stata l'anniversario della prima apparizione dell'Immacolata a Lourdes, ed anche questa circostanza ha favorito le nostre riflessioni ).

Altra manifestazione della carità che scaturisce dall'Adorazione è l'amore nei confronti del prossimo, attraverso le preghiere universali, di cui sopra si è parlato.

5. Temi di riflessione quaresimale

Ciò premesso, esponiamo i temi di riflessione, secondo lo schema approntato dal predicatore, don Benito Rugolino.

La Quaresima viene offerta ai credenti come un tempo di Grazia e conversione.

I Padri la definiscono « Sacramento di salvezza ».

S. Paolo ammonisce che questo è « Il tempo propizio, l'occasione favorevole ».

S. Agostino è preoccupato di non riuscire ad avvertire e valorizzare il « Dio che passa ».

La Chiesa ci indica nella preghiera, nella penitenza e nella carità i mezzi per vivere autenticamente e in pienezza questo tempo di conversione.

Esaminiamoci con sincerità nella nostra attuale situazione e nei nostri propositi.

6. Preghiera

1) Il credente è persona di preghiera. La tua fede diventa sorgente di preghiera e in quale misura il pregare alimenta la tua fede?

2) Pregare è fare esperienza di Dio.

Quando preghi sei convinto di essere avvolto dalla grazia di Dio o pensi di essere solo a scalare con fatica la santa montagna?

3) Gesù raccomanda di pregare sempre senza stancarsi mai.

Quanto tempo della tua giornata dedichi alla preghiera e come lo impieghi?

Quale posto occupa l'ascolto della Parola di Dio?

4) Dove più persone sono riunite nel nome di Gesù, Lui è con loro.

Quale valore attribuisci alla preghiera fatta con i fratelli?

Quale importanza acquista per la crescita della tua vita spirituale la frequenza ai Sacramenti e alla liturgia?

5) Gesù afferma che si rivelerà a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero.

Pensi che la chiamata alla vita contemplativa sia riservata a pochi eletti o sia offerta e richiesta anche a te che vivi nella città degli uomini?

7. Penitenza

1) Chi vuoi mettersi alla sequela di Gesù deve prendere ogni giorno la sua croce e seguirlo.

Quale posto occupa nella tua vita cristiana il sacrificio, la rinuncia, l'impegno?

Come accetti le sofferenze, che fanno parte di ogni esistenza?

2) Per indicare la radicalità dell'esigenze del Regno, Gesù comanda di togliersi l'occhio o tagliarsi la mano qualora diventino motivo di peccato.

Quali cose o quali comportamenti ti impediscono di vivere in comunione con Lui?

O pensi di poter camminare nella sua strada senza un reale cambiamento del tuo vivere e una purificazione dalle cose?

3) Nella liturgia delle Ceneri la Chiesa invoca dal suo Signore che « l'esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del Signore risorto ».

Giacché ognuno di noi ha un suo particolare peccato o difetto, con quali azioni penitenziali pensi di purificarti dal tuo peccato personale?

4) Il Signore ci invita a non stracciarci le vesti, ma il cuore, operando per la giustizia e la carità.

Credi che possa esistere una penitenza esclusivamente interiore senza che si incarni in azioni concrete che incidano sulle nostre scelte quotidiane e nei nostri rapporti con gli altri?

Quali potrebbero essere i tuoi impegni concreti?

8. Carità

1) Senza la carità nulla giova.

In quale modo potrebbe esprimersi concretamente il tuo amore per Dio e per il prossimo durante questa Quaresima?

2) Non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra.

In che misura sai privarti di qualcosa per aiutare chi è nel bisogno?

Il tuo aiuto è vissuto come un gesto di compiaciuta generosità o piuttosto, quale dovrebbe essere, un atto di giustizia?

3) Quando digiunate, profumatevi la testa.

Le tue rinunce in favore degli altri ti procurano gioia o ti infastidisce la conoscenza delle necessità altrui, che interpella il tuo modo di vivere?

4) Credi potrebbe essere utile per la tua pratica quaresimale quantificare il tempo, la disponibilità, il denaro, da offrire ai poveri, determinare specificatamente le rinunce che a tuo giudizio dovresti compiere?

V.M.