Fr. John Johnston, Sup. Gen. dei Fratelli, in visita … |
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Lunedì 18 febbraio u.s., nella prima mattinata, l'Unione Catechisti e la Casa di Carità Arti e Mestieri hanno avuto l'onore e soprattutto la gioia di una visita da parte del Superiore Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, fr. John Johnston, accompagnato da un Consigliere Generale, fr. Vincent Rabemahafali, dal Visitatore fr. Vittorino, nonché dall'assessore per la sede di Torino dell'Unione, fr. Egidio.
L'incontro, animato da profonda simpatia e talora anche commozione, è iniziato presto, causa i tempi limitati del Superiore Generale, in rapida visita alle varie case dei Fratelli e di quelle sorte nell'alveo della Congregazione.
Alle ore 7 è stata celebrata la S. Messa, nella cappella dell'Unione, officiata da don Gino Michieli, già insegnante della Casa di Carità, quindi è seguito l'incontro con le rappresentanze dell'Unione Catechisti e della Casa di Carità, con interventi del Presidente Generale dell'Unione dr. Domenico Conti, e del catechista associato dr. Vito Moccia, pubblicati qui di seguito, e del Presidente della Casa di Carità, geom. Francesco Fonti.
Questi ha tra l'altro rilevato che « la Casa di Carità rappresenta la continuazione dell'impegno educativo dei Fratelli che, chiamati a Torino da Re Carlo Alberto nel 1831, aprirono scuole festive per l'istruzione professionale e l'educazione dei giovani apprendisti e degli operai ».
Ed ha sottolineato che « particolare importanza va riconosciuta al fatto che la nostra esperienza di Casa di Carità è stata per tutti noi e non solo per i Catechisti uno stimolo ed un aiuto a risalire attraverso Fr. Teodoreto, a San Giovanni Battista de La Salle per attingervi ideali ed esperienze fondamentali al fine di operare nella Scuola e mediante la Scuola per la salvezza delle anime, per la formazione di nuove generazioni, per partecipare alla costruzione di una nuova umana convivenza e di una rinnovata società, fondata sulla centralità e la valorizzazione della persona umana, mediante l'educazione a vivere e operare in Cristo, in ogni luogo di fede e di lavoro ».
Fr. John Johnston in visita all'Unione Catechisti.
Rispondendo ai vari interventi fr. John, premesso che era la terza volta che visitava la sede generalizia dell'Unione e la Casa di Carità, ha espresso il vivo interesse suo e dei Fratelli per l'Unione Catechisti, il che ha avuto, tra l'altro, un'espressione concreta con la nomina del fr. Hernando Sebà ad Assessore Generale, con riflessi pertanto anche su scala internazionale, con riguardo alle sedi dell'Unione in Perù ( che egli ha conosciuto direttamente ) e in Eritrea.
Ha espresso altresì l'interesse della Congregazione per gli Istituti secolari - quale è appunto la natura dell'Unione - come fatto ecclesiale ed ha auspicato ulteriori contatti ed approfondimenti.
Ha pure auspicato che la Casa di Carità possa svilupparsi oltre le due sedi attuali di Torino e di Grugliasco, ed in tal senso considera con favore i contatti con i Fratelli per istituire una sede in Veneto, a Spin di Romano vicino a Bassano del Grappa.
Dopo una visita alla Casa di Carità, vi è stato il momento più entusiasmante e ad un tempo commovente, cioè l'incontro con i giovani allievi che hanno accolto fr. John col canto « Tu pellegrino sulle strade di Reims », celebrativo di S.G.B. De La Salle, nella cappella grande letteralmente gremita di oltre 500 persone.
Sia fr. John che fr. Vincent hanno rivolto il loro saluto ai giovani.
In particolare il Superiore ha ricordato che la vita va intesa come una vocazione, ed ha sottolineato il privilegio di cui essi fruiscono, potendo frequentare un centro di formazione professionale di proposta cattolica, mentre in altre parti del mondo molti giovani non hanno tali opportunità per mancanza di strutture scolastiche.
Per quanto la visita non abbia potuto protrarsi oltre le ore 9,30, fr. John, e fr. Vincent erano visibilmente commossi ed entusiasti.
Riportiamo qualche stralcio del discorso di fr. John ai giovani.
« Con il mio messaggio di stamattina intendo affermare che voi avete un grande privilegio di frequentare una scuola di questo tipo, una scuola dove c'è un programma, un corso di studi eccellente, la possibilità di una formazione professionale molto utile per la vostra vita; ma non c'è solo questo, c'è molto di più.
Infatti vi trovate in una scuola nella quale tutti i docenti sono motivati ad educarvi, ciascuno di essi vuole accompagnarvi, aiutarvi, incoraggiarvi e, soprattutto, vuole presentare Cristo, perché questa scuola è una scuola cattolica.
Ciò appare all'evidenza nelle frasi programmatiche qui esposte, come quella di fr. Teodoreto di « elevare nello spirito gli operai, avviandoli agli ideali della fede ».
È una scuola professionale, è una scuola cattolica, per cui vi è offerta l'occasione durante questi anni di conoscere Cristo, perché noi crediamo in Lui.
Siamo veramente convinti che troviamo in Cristo la risposta alle domande più profonde della vita, come queste: che significa essere una persona umana, essere lavoratore, come si innesta questa dignità in Cristo?
Siamo convinti che possiamo trovare una risposta, la risposta in Cristo, che è per noi la Via, la Verità e la Vita?
Voi giovani avete un grande privilegio ad essere qui, in questo tipo di scuola.
Sono contento di avere la possibilità di incoraggiarvi, di invitarvi a partecipare pienamente alle proposte formative, in tutte le dimensioni prospettatevi da questa scuola, e ce ne sono molte.
Se voi partecipate attivamente, ricevete la formazione per la quale questa scuola esiste ».
La cappella della Casa di Carità gremita di giovani per la visita del Superiore Generale dei Fratelli.
Ed ora riportiamo qualche passo del discorso di fr. Vincent, sempre ai giovani.
« La mia riflessione è che questo centro di formazione è veramente una scuola che corrisponde al progetto del De La Salle.
Una scuola che da la formazione integrale: non soltanto la preparazione intellettuale, ma anche quella per la vita, e pertanto anche di carattere spirituale e religioso, perché penso che essa segue l'orientamento dato da Fratel Teodoreto e dai suoi fondatori in applicazione del carisma speciale per cui essa è sorta.
Ma oltre a ciò intendo sottolineare, nella linea di quanto il Fratel Superiore ha detto, che voi siete molto privilegiati rispetto ai giovani di tanti altri Paesi.
Ho visitato molte scuole in Asia e in Africa, e in molte regioni devo constatare che parecchi ragazzi non possono essere accolti perché non c'è posto.
E quelli accolti sono sovente in situazione disagiata, perché rispetto ai 25 o 30, al massimo 35 alunni di cui sono costituite le classi in Europa, troviamo delle classi in Africa, di 60 o 70, o anche 100 alunni.
E questo perché se vi sono tanti alunni che vorrebbero frequentare la scuola, le scuole viceversa sono scarse e gli insegnanti sono pochi.
In virtù della fraternità che S. Giov. Battista de La Salle e fr. Teodoreto hanno insegnato a tutti i loro discepoli, anche voi dovete pensare a questi altri giovani che non possono frequentare la scuola, ispirandovi al senso missionario della Chiesa.
Non è necessario a tal fine andare fuori dal proprio Paese perché anche qui ci sono tante persone che hanno bisogno della evangelizzazione e di aiuto.
E personalmente provo molta gioia constatando che nelle nostre scuole vi è un impegno per questi giovani extracomunitari.
In particolare poi vi sono allievi ed ex allievi che si offrono di recarsi per un servizio attivo, per alcuni mesi o anche per anni, nei Paesi in via di sviluppo.
E in questi Paesi sono molto ricercati gli esperti in tecnologia, per le esigenze economiche, non meno che per quelle intellettuali, morali e spirituali.
Tra questi ho incontrato anche dei giovani italiani che si preparano per andare a lavorare in tali Paesi per due mesi, durante le vacanze, aiutando in tal modo i loro coetanei del luogo.
Io penso che questa è una azione ispirata al Vangelo.
Parlando di queste realtà, prospetto anche a voi la sensibilizzazione per una visione internazionale, nell'intendimento di aiutare i fratelli che sono nel bisogno, soprattutto i più giovani, che hanno necessità di sviluppo.
Questo è il messaggio di fraternità che vorrei lasciarvi.
Secondo lo spirito dei fondatori, per perseverare in una visuale di fede, ma che sia attiva, a servizio degli altri, valorizzate gli ideali che vi sono proposti e continuate lungo questo cammino ».
Il saluto di Fr. Vincent Rebemahafaly ai giovani della Casa di Carità.
Carissimo Superiore Generale Fr. John Johnston, Carissimo Fr. Vincent,
è con animo profondamente grato che porgo loro il benvenuto tra noi, nelle opere cioè chiamate a rendere particolare testimonianza al messaggio del Venerabile fr. Teodoreto.
Sono qui presenti i mèmbri del Consiglio Generalizio dell'Unione, rappresentanti dei Catechisti associati e del Gruppo Famiglia; il Presidente e Dirigenti della Casa di Carità Arti e Mestieri.
Nella cappella grande l'attendono i giovani allievi dei Corsi diurni del Centro di Torino con i loro insegnanti e il personale non docente.
Il messaggio di Fratello Teodoreto rappresentato al vivo da tutte le persone che Le ho testé presentato, è, come Ella ben conosce, un messaggio di santità e di grazia.
Un messaggio che secondo noi Catechisti manifesta la divina benevolenza verso tutta la realtà lasalliana.
Si tratta di un messaggio inteso a sostenere il rinnovamento di una presenza e di una testimonianza cristiana, di una missione educativa necessaria al mondo di oggi, necessaria alla Chiesa e alla Società.
Il saluto del dr. Conti al Superiore Generale e agli altri Fratelli, tra cui il Visitatore Fr. Vittorino.
Un messaggio, quello di Fratello Teodoreto, che in primo luogo ci ripropone la centralità redentrice e salvifica del Cristo Crocifisso.
Centralità essenziale per lo sviluppo della fede e dello zelo, per il consolidamento della fiducia che Dio è amore, che il Signore è con noi e per noi.
Il mezzo accettato e proposto, non certamente unico per il fratello Teodoreto, ma caratteristico, è stato la diffusione nel mondo dell'Adorazione a Gesù Crocifisso.
Ciò come segno facilmente comprensibile, come aiuto al rinnovamento della vita che vuole attingere all'umanità di Cristo, alle sue piaghe sanguinanti e gloriose il perdono e la risurrezione, la testimonianza irrefutabile che Dio ci ama fino alla fine.
Questo pio esercizio è stato per noi un aiuto per orientare la fede e rinfrancare lo zelo aiutandoci ad attingere con maggior immediatezza e abbondanza al mistero pasquale, all'ora per cui il Signore è venuto, attraverso l'Eucaristia, la Sacra Scrittura, il Magistero della Chiesa e l'insegnamento di San Giovanni Battista de La Salle.
Attualmente l'Adorazione è tradotta in varie lingue e diffusa in diverse parti del mondo, grazie anche all'aiuto di numerosi Fratelli.
Per esempio nello Zaire, in località dove prima i Fratelli erano presenti, rimangono gruppi di giovani che ancora oggi si riuniscono per praticare e diffondere l'Adorazione.
La seconda espressione del messaggio di Fratello Teodoreto è costituita dall'Unione Catechisti, dall'opera che rappresenta il punto di arrivo della dedizione eroica di Fratello Teodoreto nel corrispondere alla volontà del Signore che attraverso i suoi superiori indicava nella perseveranza nel mondo degli allievi e degli ex-allievi, il segno e l'obiettivo di riferimento per l'opera educativa lasalliana.
L'esiguo numero era e rimane il punto nero dell'Unione.
Tuttavia dopo il Concilio Vaticano II, dopo tanti autorevoli atti del Magistero ordinario e straordinario, dopo il lodevole lavoro degli ultimi Capitoli Generali dei Fratelli, infine, dopo la « Christi Fideles Laici », riteniamo che sia giunto finalmente il momento, a partire da noi Catechisti, di approfondire la portata effettiva del messaggio di Fratello Teodoreto.
Noi Catechisti riteniamo che l'approfondimento del messaggio di Fratello Teodoreto è quanto mai importante per la formazione di laici che intendono esercitare effettivamente, sempre e dovunque, la partecipazione al sacerdozio profetico e regale di Cristo.
Ciò soprattutto avvalendosi della presenza e dei compiti di laici e di secolari sempre pronti a discernere e a corrispondere ai segni dei tempi nelle concrete vicende della comunità ecclesiale e della società cui appartengono.
La qualificazione catechistica che Fratello Teodoreto volle dare ai membri dell'Unione si dimostra sempre di più come importante contributo per la causa della perseveranza per la formazione di cristiani autentici e responsabili che si adoprano davvero nel vivere e nell'operare per una evangelizzazione fatta di testimonianza, di esempio e di aiuto alla crescita della identità cristiana, mediante le diverse situazioni e funzioni mondane e secolari.
In questi tempi di rievangelizzazione, di rinnovata fermentazione cristiana nei vari campi della vita umana, proprio la qualificazione catechistica accettata con la consacrazione della vita sta, poco a poco, evidenziando la sua importanza e necessità.
Sempre in un'ottica di missione educativa il messaggio di Fratello Teodoreto ci presenta un altro importante punto di riferimento riproponendo la concezione della vita per tutti come risposta alle esigenze del Battesimo, come risposta ad una chiamata d'amore.
L'esempio di Fratello Teodoreto anche su questo punto è stato per noi determinante.
Infatti egli ha sempre cooperato per una visione vocazionale della vita, diventando strumento per il riconoscimento e la corrispondenza di tante vocazioni sacerdotali, religiose, sponsali, di tante vocazioni di Fratello e di Catechista.
Sulla scia degli orientamenti di Fratello Teodoreto i Catechisti hanno realizzato un Centro di vita spirituale denominato « La Sorgente ».
Esso vuole essere un luogo di incontro e di preghiera, un luogo in cui guardare intensamente a Gesù Crocifisso.
Scopi: guardare a Colui che abbiamo trafitto, contemplare in Lui l'amore che è Dio, attingere da Lui, nel suo Spirito, luce e grazia affinché si realizzi la conformità e la condivisione con Cristo.
Attualmente « La Sorgente » è luogo di incontri e di ritiri spirituali per i Catechisti, per i giovani della Casa di Carità, per altri giovani, per gruppi di Catechisti della Diocesi.
L'Unione oggi, continua a rimanere assai poco diffusa.
Torino, Arequipa, Asmara solo le città dove esistono i gruppi di Catechisti di cui oggi si compone l'Unione.
La quantità di lavoro è tuttavia assai rilevante e per certi aspetti incredibile se si pone mente al numero dei membri dell'Unione.
La terza espressione del messaggio di Fratello Teodoreto è costituita dall'opera della Casa di Carità Arti e Mestieri.
Quest'opera ispirata tramite fra Leopoldo Maria Musso, ha subito trovato in Fratello Teodoreto il sostenitore e l'apostolo, colui che ha consigliato e sorretto i suoi Catechisti e nel realizzarla ha partecipato con loro alla sua fondazione.
Formati secondo gli insegnamenti di San Giovanni Battista de La Salle, i Catechisti, anche attraverso la Casa di Carità Arti e Mestieri, sono stati guidati ad approfondire il messaggio educativo ecclesiale e sociale del Santo.
La Casa di Carità Arti e Mestieri, per lunghi anni espressione di fatto dell'Unione Catechisti, a partire dal 1969 è stata costituita in ente morale nella forma di Associazione.
Ne sono soci fondatori l'Unione Catechisti e la Provincia di Torino dei Fratelli.
È stata così avviata una forma di collaborazione tutta lasalliana che, poco a poco, si sta rivelando sempre più positiva. In ogni caso l'impegno di aiutare tanti giovani a inserirsi nella vita di lavoro, nella società, nella comunità ecclesiale, se pure ha pressoché assorbito tutte le risorse umane ed economiche dell'Unione, ha tuttavia favorito l'acquisizione di importanti conoscenze, di utili supporti, di esperienze assai positive per le dimensioni sociali e culturali della missione educativa dei Catechisti.
Più di ogni altra cosa la Casa di Carità ha offerto la possibilità di aiutare, sulla base del Vangelo, tanti giovani e tanti lavoratori verso un ideale di vita operosa, consapevole e dignitosa anche se economicamente e socialmente modesta.
Si tratta dei lavoratori che furono e che sono, ancora ne siamo convinti, l'oggetto costante della preghiera e della dedizione di fratello Teodoreto.
Al termine del mio breve intervento desidero esprimere la commossa gratitudine di tutti i membri dell'Unione dell'Italia, del Perù e dell'Etiopia, per l'attenzione fraterna e per i provvedimenti assunti da Lei, carissimo Superiore Generale, e dal Suo Consiglio, attraverso l'opera di Fr. Genaro Vicario Generale, affinché l'Unione possa intraprendere un cammino di sviluppo in comunione di spirito e di intento con i Fratelli e come componente della Famiglia Lasalliana.
Alla Sua presenza, carissimo Fratello Superiore Generale tutti noi esprimiamo:
- l'impegno, che vuole essere eroico, di fedeltà al disegno di Dio manifestatesi attraverso Fratello Teodoreto;
- l'impegno di camminare a fianco dei Fratelli in comunione con loro nella linea della Famiglia Lasalliana.
È stato più volte ripetuto che l'Unione è un Istituto autonomo.
Sì, certo, un Istituto che se vuole essere fedele a Fratello Teodoreto deve autonomamente cercare, proporre, assecondare, realizzare, il più stretto legame con l'Istituto, con l'opera e l'ideale educativo dei Fratelli.
Sì, il nostro Istituto è autonomo nel portare il proprio doveroso contributo alla comune missione educativa specialmente per ciò che attiene al problema della perseveranza e alla formazione di cristiani autentici che nel mondo si adoperino nella evangelizzazione, nella educazione cristiana in ogni ambiente di vita e di lavoro, avvalendosi di ogni compito, familiare, professionale, sociale ed ecclesiale, operando sempre per il bene della Chiesa e della Società.
La nostra speranza è che Fratelli e Catechisti, insieme possano approfondire e sempre meglio corrispondere alla speciale benedizione del Signore su tutta la Famiglia Lasalliana rappresentata da quello che per brevità indichiamo come il messaggio di Fratello Teodoreto.
Grazie per averci dato il nuovo Assessore Generale nella persona del fratello Hernando Sebà.
Grazie ancora per avere aiutato le relazioni tra l'Unione e la Provincia di Torino dei Fratelli.
Fr. John in preghiera dinanzi alla tomba del Ven. Fr. Teodoreto.
Grazie infine per la lettera dedicata alla Famiglia Lasalliana e per tanti altri preziosi insegnamenti mediante le sue Lettere pastorali di cui siamo venuti a conoscenza.
Abbiamo tuttavia ancora bisogno di un particolare appoggio che ci aiuti ad avviare la costituzione di un nucleo di Catechisti sufficientemente numeroso da poter sostenere lo sviluppo dell'Unione secondo la volontà di Dio.
Concludo esprimendo la fiducia nella continua intercessione del Santo de La Salle e quella del suo figlio fedele Venerabile Fr. Teodoreto, affinché quello che per suo tramite è stato trasmesso ai Catechisti, ai Fratelli, alla Famiglia Lasalliana possa conseguire gli sviluppi a cui Dio lo chiama.
Il catechista associato, secondo il pensiero del Ven. Fr. Teodoreto, fa parte integrante dell'Unione Catechisti, ancorché segua la via ordinaria dei fedeli, contraendo matrimonio.
All'intuizione del Venerabile Servo di Dio ha dato conferma, anni dopo, la normativa della Chiesa sugli Istituti Secolari, che prevede l'appartenenza a questi istituti anche dei coniugati, come membri in senso lato, ma pur sempre membri.
Quindi la figura del catechista associato, e l'attività dell'Unione per la famiglia, che ha tra le principali espressioni il Gruppo Famiglia, traggono la loro ispirazione dall'attenzione particolare che il Ven. Fr. Teodoreto ha sempre avuto per la difesa e per la santificazione della famiglia, come è attestato, tra l'altro, da vari scritti che sul bollettino dell'Unione « L'Amore a Gesù Crocifisso », egli dedicava a questa tematica.
Si tratta di una radicale valorizzazione del carattere sacramentale del Matrimonio che porta gli sposi a vivere in primo luogo tra loro, e altresì come modello verso la comunità ecclesiale, l'amore nuziale di Gesù Crocifisso per la Chiesa nella sua pienezza, con un'ispirazione ai consigli evangelici adeguata al proprio stato matrimoniale.
L'orientamento inteso a inserire la vita familiare nello stato di perfezione ha una impronta profondamente lasalliana, sul piano vocazionale e su quello educativo che il Ven. Fr. Teodoreto ha colto con acuta e ispirata intuizione.
Sotto l'aspetto vocazionale, gli sposati dell'Unione si riferiscono al principio del De La Salle di adempiere i doveri del proprio stato con lo stesso atteggiamento interiore con cui si attende alla vita di preghiera, e in questa linea procurano di vivere lo stato di coniugati, e di adempiere ai doveri di amore nuziale e parentale, in spirito di fede, di zelo reciproco, verso i parenti e il prossimo, nell'annuncio di Gesù Crocifisso, mistico sposo delle anime.
Sotto l'aspetto educativo i catechisti associati si ispirano all'attenzione e alle cure che San Giovanni Battista de La Salle ha sempre riservato per la famiglia in ordine al suo ruolo educativo sui giovani, in collaborazione con la Scuola.
E i catechisti si impegnano secondo questo orientamento, affinché i figli, e i giovani in genere, ricevano un'educazione religiosa non solo in famiglia, ma anche nella Scuola.
In questo orientamento, tra gli obiettivi apostolici primari vi è la catechesi per i fidanzati e per le famiglie, nonché l'impegno per la scuola cattolica.
Viene inoltre prestata attenzione per i poveri e per i disadattati, in particolare per i giovani bisognosi d'aiuto.
Diamo qualche dato molto schematico dell'attività svolta.
7.7 Catechesi sacramentale
Vari catechisti sposati esercitano, d'intesa con i parroci, la catechesi prematrimoniale per i fidanzati.
Alcuni svolgono la catechesi di preparazione al battesimo e alla cresima all'interno delle famiglie interessate.
Quale esempio singolare, ricordiamo che un catechista ha visitato a tale scopo ben 400 famiglie.
7.2 Catechesi per i più poveri
Ricordiamo che sin dal 1933 i catechisti coniugati hanno operato nella Messa del Povero, ed alcuni continuano tuttora in collaborazione con Fr. Gustavo.
7.3 Gruppo famiglia
Il gruppo famiglia dell'Unione svolge la sua attività con regolari riunioni, ritiri e opere di zelo, da oltre 25 anni.
È ora iniziato un secondo gruppo.
7.4 Pastorale familiare.
Affidamento di giovani. Impegno per scuola cattolica.
Da segnalare che alcune di queste famiglie hanno ospitato in casa giovani disadattati o immigrati.
Altre famiglie operano nella pastorale familiare diocesana o in parrocchia, in studi medici e psico-medici, questi ultimi per il recupero di giovani famiglie in crisi; altre sono impegnate, anche a livello nazionale ed europeo, per la scuola cattolica.
« Abbiamo apprezzato la visita particolare programmata per l'Unione del SS. Crocifisso; essa ci ha permesso di scambiare per qualche momento opinioni con i mèmbri dell'Unione e di ammirare l'opera di evangelizzazione che essi portano avanti tramite le loro istituzioni educative ».
( Dalla lettera di Fr. John Johnston e Fr. Vincent Rabemahafali, del 7.4.1991, ai Fratelli del Distretto di Torino, dopo la loro visita ).