È nato … il cireneo |
B257-A1
È Natale.
Vengo alla culla anch 'io
Titubante incerto quasi restio
Con una vaga speranza
Solo con una vaga speranza
Vengo quasi per caso poveramente, senza i doni dei pastori, senza i pannolini delle madri, senza l'oro, senza l'incenso …
Vengo povero di tutto a mani vuote.
Non ho più nulla da offrire.
I talenti li ho sciupati, li ho male impegnati a mio scapito
Ho scambiato i bianchi vestiti con questi cenciosi, ho smarrito l'anello sono scalzo
Sono grave a me stesso
Ho le spalle curvate sotto il peso di mille croci impietose opprimenti, non condivise, non accettate
E non posso neppure maledirle perché me le sono costruite, me le sono addossate da solo, pun tigliosamente, ingenuamente, giorno dopo giorno
Sono smarrito nel gregge
Cerco la mia strada a tastoni
Passo i giorni « come vengono », occasionalmente, secondo il prurito del momento
Vivo stranezze moleste agli altri e a me stesso.
Più che tendere la mano sono gravezza per tutti
Quelli che mi erano vicini sono scomparsi
Sono solo smagato con addosso questo carico duro
Sono affaticato
Finiti i giorni della levità.
Il passo è pesante, le spalle sono curve il pensiero sfocato
Inappagato
Cerco la bellezza, cerco bontà, cerco senso alle cose al mio vivere
Cerco compagni di viaggio, cerco un cireneo per la mia croce pesante
Con passo di ricerca sono giunto qui guidato dagli angeli in questa realtà sorprendente.
L'angelo mi disse che tu sei maestro di croci che sei spalla forte sempre disposta per ogni cammino
Parlò il Bambino con braccia accoglienti distese in forma di croce.
Mi disse: Io sono venuto a portare l'amore, a portar fratellanza, intesa a portare salvezza
Non a portare la croce.
Non a portare le croci
La croce non è di mia invenzione
Essa è impura secrezione dell'uomo, è frutto del peccato d'inizio, è frutto d'ogni peccato.
È frutto crudele.
Da quando il disordine entrò nel mondo la croce è legno che cresce ostile a foreste …
Si abbarbica a tutti, non risparmia nessuno neppure l'Uomo-Dio.
Non ci lascia sfuggire, frutto della stupidità della superbia, e nostra condanna: eluderla non ci è consentito
Io non amo la croce - dice il Bambino - io amo gli uomini la loro salvezza.
Io non cerco la croce
Io voglio giungere al Padre, voglio indicare la Strada per giungere al Padre la strada giusta non importa a qual prezzo.
Perciò non mi ferma l'asprezza perciò non mi ferma la croce
Perciò la croce la amo se per essa posso giungere al Padre.
Io amo la croce …
Tu seguimi anche in questo cammino
Seguimi con la tua croce.
La mia è grande come la somma di tutte le croci la tua è piccola
Seguimi
Ti tendo le mani le braccia ti sorreggo con la mia forza
Faremo insieme il cammino
Io sono la strada di oggi
Se vuoi la percorreremo insieme
Non importa la croce.
Quando l'abbracci è cruenta ma poi diventa splendente
Da Betlemme a Gerusalemme insieme.
È breve la via
È breve la vita
Tu ne cerchi il senso
Io sono la via
Io sono la vita
Andiamo insieme.
Portandola insieme la croce diventa più lieve
Portiamola insieme giorno per giorno - fino sul colle.
Passeremo attraverso la croce, oltre la croce al colle nuovo della storia, al colle della Resurrezione
Fr. Igino
Natività e Crocifissione. Particolare da « I 15 misteri del S. Rosario »
del prof. Mario Caffaro-Rore, chiesa di Sassi.
Ora la stella illumina dal cielo chi sta in attesa del raggio d'amore, poiché il Verbo appare sotto il velo del Bimbo nato a innalzare all'onore di divinità la natura umana.
Ancora risuona il canto ai pastori, e gloria e pace la grotta promana a stemperare le ansie e i dolori.
Nel presepio con Giuseppe e Maria sostiamo ad incontrare nel mistero il Dio viandante per la nostra via.
L'essere nostro è rapito al gran vero: e come più sondiamo questo abisso nel Bimbo già adoriamo il Crocifisso.
V. M.