La Sindone in rilievo |
B281-A8
Ostensione della Sindone da agosto ad ottobre 2000 - Un'idea della Casa di Carità
Anche in quest'Anno giubilare vi è stata l'ostensione della Sindone, dopo quella del 1998 ( occasionata dal centenario della ripresa fotografica dell'immagine sindonica ).
A parte l'aspetto fondamentale di ogni ostensione, cioè l'afflusso di pellegrini e la ripercussione spirituale nell'intimo di ogni visitatore, questa è stata caratterizzata da varie innovazioni nell'assistenza ai fedeli e nell'illustrazione del messaggio scaturente da quello che è stato definito il "testimone muto".
Si pensi solo all'allestimento, nella piazzetta Reale, di una cappella per l'esposizione permanente del SS. Sacramento e per le confessioni, ai grandi medaglioni in bronzo con le figure di alcuni santi piemontesi della carità, e agli strumenti per la prelettura del telo sindonico.
Tra questi ultimi ve ne è stato uno che ha coinvolto direttamente la Casa di Carità Arti e Mestieri e precisamente il plastico metallico della Sindone.
Ciò è avvenuto ad attuazione di una idea originaria della Casa di Carità di alcuni anni fa, e precisamente risalente al 1978.
In occasione dell'ostensione di quell'anno, il catechista prof. Pier Bernardo Roggero e l'ing. Efrem Scapin pensarono di realizzare un modello sindonico ricavato numericamente e per questo presero contatto con il prof. Tamburelli del Politecnico di Torino.
Ma l'iniziativa non giunse a compimento.
L'idea è stata ripresa in occasione dell'ostensione testé conclusa, e per la circostanza la Casa di Carità è stata incaricata di sviluppare e realizzare un modello, raffigurante in modo tridimensionale l'immagine visibile sul telo sindonico.
Tale modello è stato collocato in una sala adiacente a quella della proiezione di prelettura, per essere poi successivamente sistemato nel Museo della Sindone.
Il plastico metallico riproduce in misura reale l'immagine anteriore dell'Uomo della Sindone, e la sua realizzazione è avvenuta in collaborazione con la ditta Due L, altamente qualificata in tecniche di controllo numerico, su software del prof. Balossino del Politecnico di Torino.
Il modello è principalmente finalizzato a consentire ai non vedenti la percezione del telo sindonico - per cui vi è stata anche la collaborazione della loro associazione, l'APRI - ma ha altresì la funzione di riprodurre fedelissimamente in rilievo il telo sindonico con il sistema del controllo numerico tridimensionale.
Quest'opera va al di là della significativa realizzazione tecnica: essa rappresenta come un coronamento sul piano tecnologico, della proposta formativa della Casa di Carità, che scaturisce dall'amore a Gesù Crocifisso e a Maria Immacolata, attraverso una riproduzione del Crocifisso della Sindone, e proprio mediante gli strumenti professionali e i sistemi scientifici con i quali viene impartita la formazione ai giovani lavoratori.
Per l'Unione Catechisti, fondatrice della Casa di Carità, si è trattato di un'opera di testimonianza al suo messaggio spirituale, e di profondo amore a Gesù Crocifisso, l'"amabilissimo Signore".
Il modello sindonico consegnato alla Commissione Ostensione Sindone e posto presso la sala di prelettura.
Il Catechista dell'Unione, Ing. Piero Roggero, uno degli ideatori del progetto, dinanzi al modello sindonico in officina.
Il modello sindonico in officina,da sinistra: Daniele Zia ( Zeta 3 ), Giuseppe Corradini, Laura Balinetti ( Due L ) e Vito Moccia ( Casa di Carità )