Fr. Teodoreto, modello di santità |
B288-A6
A conclusione della commemorazione, Mons. Livio Maritano, Vescovo emerito di Acqui, ha puntualizzato un aspetto del messaggio di Fratel Teodoreto.
Il suo messaggio si può riassumere in una sola parola: "eccezionale", come lo ha definito il suo direttore spirituale.
Che cosa ha determinato questa caratteristica "eccezionale" della sua vita interiore?
Passando in rassegna varie testimonianze dei suoi biografi, sono venuto a questa conclusione: la continuità della sua esperienza e del suo cammino che ha caratterizzato tutto l'insieme della vita, della missione e attività, in un crescendo nel livello qualitativo delle sue prestazioni, è riassumibile nel detto di san Paolo: "Viventi per Dio in Cristo Gesù ( Rm 6,11 ).
Questa nota nella vita di Fratel Teodoreto è stata costante.
Nessuna azione da lui compita, nessun progetto da lui realizzato, nessuna relazione intrecciata, sfugge a questa polarizzazione di tutto il volere a Dio, e questo a richiesto un'attenzione costante.
Nella solenne concelebrazione presieduta da mons. Lanzetti, l'omelia ha messo in luce significativi aspetti della figura di fr. Teodoreto, traendo spunto dalle letture liturgiche.
Il testamento di Gesù, che i testi evangelici di questo periodo dopo Pasqua ci illustrano, contiene oggi un richiamo all'essenza della vita cristiana.
Anche questo mi pare un tratto della fede di fratel Teodoreto: la ricerca - tra tanti impegni ed attività suggeriti dal suo inesausto zelo - dell'essenziale del cristianesimo.
Gesù lo indica con chiarezza: "Rimanete nel mio amore" ( Gv 15,9 ).
Il cristiano sa che suo compito primo è riconoscere l'amore di Dio per lui, accettarlo, lasciarsi amare. ( … )
Quanto facilmente ci lasciamo abbattere dalle difficoltà che incontriamo ( come se toccasse a noi salvare il mondo! ).
Quanto siamo sovente poveri della gioia cristiana di cui diede luminosa testimonianza fratel Teodoreto!
Egli infatti diceva ( e testimoniava con una coerenza ammirevole ): "Conobbi per esperienza che l'unica felicità terrena consiste nel celarsi e mantenersi nella perfetta ignoranza d'ogni cosa di questo mondo".
Dunque umiltà - una virtù di cui letteralmente profumava l'esistenza di fratel Teodoreto - e distacco dalle cose del mondo.
Il Venerabile ci ricorda con ciò quanto le beatitudini evangeliche siano in contrasto con le proposte della società, quanto il cristiano debba restare vigile per non uniformarsi al mondo. ( … )
Significativa al riguardo la definizione del Catechista secondo l'Unione del Ss. Crocifìsso e di Maria Ss. Immacolata:
"Il catechista
- è laico per rimanere nel mondo e operare per mezzo di esso,
- è consacrato per non essere del mondo, ma per far tornare il mondo a Dio,
- è nel mondo umile eco del Vangelo".
Quale programma di vita cristiana, che mette bene in evidenza il non facile equilibrio che la Grazia di Dio può produrre nelle anime e che ci è dato ammirare in quella di fratel Teodoreto! ( … )
Per questo egli ripeteva con la convinzione che gli derivava da una pratica coerente: "Servi il Signore con pace e con gioia.
Ricorda che il nostro Dio è il Dio della pace".
E ancora: "Dobbiamo farci santi. Iddio lo vuole! … Facciamoci santi: preghiamo il Signore che ci renda tali, perché da noi possiamo fare solo il male.
Oh sì. Con la santità si trovano tutte le qualità, tutte le doti di cui si ha bisogno.
Pensiamo a farci santi e il Signore penserà ai rimanente".
Nel porgere il saluto finale ai convenuti, l'ing. Attilio Bondone ha concluso: – "Per noi, oggi non è solo il giorno della memoria, ma della riproposizione del duplice messaggio educativo e spirituale di Fratel Teodoreto: l'abbiamo riscoperto, rifatto in qualche modo più nostro e sentito più vicino a noi.
Così è stato, grazie anche ai relatori che l'hanno riproposto alla nostra attenzione, come progetto di vita.
L'odierna commemorazione, più che cristallizzare il vissuto di Fratel Teodoreto e il percorso della Casa di Carità, segna un punto di arrivo che è anche un punto di partenza, per una pagina nel futuro dell'Unione Catechisti.
Il tempo non potrà smentirla perché porta il carisma di san Giovanni Battista de La Salle, che ha pregnanza di "fermento evangelico" capace di operare nella storia dei giovani e svolgere un ruolo educativo nelle Chiesa e nella società di oggi e di domani, con la collaborazione di laici impegnati e di religiosi operanti in profonda integrazione".