In pellegrinaggio ai luoghi di fratel Teodoreto |
B298-A6
- Marco Bilewski -
In occasione del 54° anniversario della morte del ven. fr. Teodoreto, il pomeriggio di domenica 18 maggio scorso, vi è stata in Vinchio d'Asti, suo paese natale, una solenne commemorazione, con la celebrazione della S. Messa, officiata dal parroco, don AIdo Rosso, a cui hanno partecipato fr. Ottavio Aluffi, fr. Gabriele Pomatto e fr. Gabriele Dalle Nogare dei Fratelli delle Scuole Cristiane, il presidente dell'Unione Catechisti, sig. Leandro Pierbattisti, con vari Catechisti, il presidente della Casa di Carità, ing. Attilio Bondone con una rappresentanza dei membri del Gruppo Associazione del personale, oltre s'intende, ad una folta presenza della cittadinanza vinchiese.
Don AIdo Rosso ha ribadito la soddisfazione di questa di annoverare tra i loro concittadini una figura esemplare come fr. Teodoreto, da cui Vinchio trae non solo lustro, ma soprattutto perché ne ricava un modello di vita, imitandone le virtù cosi proficue anche sul piano sociale.
L'omelia è stata tenuta da don Mauro Agreste, che ha inquadrato la figura del Venerabile nella liturgia del giorno, solennità della SS. Trinità, dato che fr. Teodoreto ha costantemente testimoniato con la vita e con l'annuncio catechistico l'amore di Dio, Uno e Trino, la cui altissima espressione è il Crocifisso, da Lui sempre appassionatamente adorato, dai primordi della sua vita cristiana in Vinchio, alla sua piena maturità come fondatore dell'Unione Catechisti.
Ha efficacemente contribuito a dare una particolare spiritualità alla celebrazione il coro dell'Unione Catechisti, diretto dallo stesso don Mauro Agreste.
Successivamente, nel corso del generoso rinfresco, offerto dagli abitanti, è stato presentato il progetto di riqualificazione della casa natale, in via Belveglio, 16.
Il sindaco, dr. Andrea Lajolo, da parte sua ne ha illustrato i particolari e lo ha innestato nel più ampio quadro delle attività culturali di Vinchio.
Questo prevede la ristrutturazione parziale dell'edificio, per realizzare un museo che illustri la vita e le opere del Venerabile, inquadrando l'esposizione nelle caratteristiche della cultura contadina della fine '800.
Si tratta di una cascina che conserva strutture tipologiche e distributive tipiche dell'edilizia rurale artigiana.
L'intervento prevede la realizzazione di alcune sale espositive, oltre ad alcuni locali di servizio, che consentano al visitatore di ripercorrere la vita di fr. Teodoreto, non disgiunta da aspetti significativi dell'ambiente contadino del tempo.
La nuova struttura si va ad integrare con il museo contadino all'aperto che è in corso di allestimento da parte del Comune, intitolato "Vinchio e le colline della barbera", che prevede quattro aree attrezzate con pannelli illustrativi e oggetti che descrivono il lavoro nei vigneti e la produzione del vino, e nel contempo richiamano alcuni brani letterari dello scrittore Davide Lajolo, pure di Vinchio.
Nell'occasione è stato presentato un profilo di fr. Teodoreto. ( Vinchio 1871, Torino 1954 )
1. Un autentico figlio della sua terra, rispecchiante anche nel fisico il carattere delle colline astigiane, ad un tempo dolci e forti.
Il suo sguardo era costantemente rapito in una luminosità di cielo, ispirante già di per se la presenza di Dio.
Infatti non solo nelle sue esortazioni di educatore e di direttore spirituale, e nelle sue lezioni di catechista faceva costante riferimento a Gesù, ma ne ispirava la percezione a chi lo avvicinava: questo è il primo impatto che si aveva, e si continua ad avere ( dato che i santi ci sono tuttora vicini ), nell'incontro con il ven. fr. Teodoreto.
Anche oggi, a distanza di oltre mezzo secolo dalla sua morte, possiamo ancora essere toccati da quel suo sguardo rivelatore di Dio, mirando il suo volto come appare nelle pochissime fotografie che abbiamo di Lui: uno sguardo di intensa umiltà e serenità contemplativa, ma anche denso di intrepida creatività e di ispirata intuizione dei segni dei tempi.
2. E si, perché fr. Teodoreto è stato un precursore, un innovatore, pur nel nascondimento e nella regolare osservanza della sua vita di religioso e di insegnante.
L'animazione dei suo pensiero, del suo cuore e della sua azione, in definitiva di tutto il suo essere, è stato il forte amore a Gesù, il Crocifisso Risorto, ed Egli ne ha irradiato la fiamma in ogni persona e in ogni ambiente, nel ragazzo e nell'adulto, nella fanciulla e nella donna, nella famiglia e nella scuola, nello studio e nel lavoro.
In quest'opera apostolica si è avvalso dei suoi Catechisti, il cui primo gruppo ha tratto dai suoi allievi, fondando l'Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata, poi da Lui strutturata in Istituto Secolare, uno dei primi dieci in tutta la Chiesa.
3. La novità di questo Istituto consiste nella consacrazione a Dio dei suoi membri e nella catechesi da loro effettuata con la parola e con l'esempio, ma restando nel mondo, per santificarlo vivendo all'interno di esso.
All'Unione possono aderire le donne egli uomini che professano i consigli evangelici, gli sposi che desiderano vivere il matrimonio come incontro con Gesù mistico sposo, i fedeli che intendono essere coerenti con la loro consacrazione a Dio avvenuta nel battesimo e nella cresima.
La finalità apostolica è la catechesi, incentrata sul Crocifisso, e riferita ai vari ambienti e alle diverse situazioni, non mai disgiunta dalla carità, specialmente verso i più bisognosi, di cui è testimonianza una delle opere dell'Unione, la Messa dei Povero.
L'Unione si è radicata anche in America Latina ( Perù ) e in Africa ( Eritrea ).
4. L'amore per il lavoro che fr. Teodoreto ha tratto dalla sua terra, e poi ha consolidato e spiritualizzato operando tra i suoi Confratelli nelle aule di scuola, l'ha spinto a considerare con predilezione particolare le scuole per i lavoratori, cui erogare una formazione professionale scaturente dal Vangelo e dalla dottrina sociale della Chiesa, per la loro elevazione sociale, umana e cristiana.
Tramite i suoi Catechisti ha istituito la Casa di Carità Arti e Mestieri, articolata in vari centri formativi, di cui due nei suddetti continenti, e attualmente operante anche per la riabilitazione dei carcerati, perseverando in un filone formativo e di redenzione che risale allo stesso san G.B. de La Salle, il fondatore della sua Congregazione.
5. Non Gli sono mancate le difficoltà e le prove, pur tra i suoi stessi Confratelli, che pero Lo hanno sempre considerato una testimonianza vivente dello spirito di fede caratterizzante il loro Istituto, da parte di alcuni suoi discepoli, e anche per gli impedimenti esterni che si frapponevano allo sviluppo delle sue opere.
Ma Egli ne ha sempre tratto occasione di crescita spirituale, nel pieno abbandono al Crocifisso, nel cui amore ha posto l'elemento fondante di ogni aspirazione, progetto ed attività, e la cui "Adorazione", una preghiera composta dal Servo di Dio fra Leopoldo Maria Musso, ha diffuse nelle varie lingue del mondo.
Una predilezione ha nutrito per l''Immacolata, contitolare dell'Unione Catechisti, e costantemente si è avvalso del consiglio spirituale del suddetto francescano, da cui carismi ha tratto orientamento e conferma per le sue opere.
6. Nel marzo dei 1990, la Chiesa ne ha attestato l'eroicità delle virtù, dichiarandolo venerabile, ultima fase dei processo canonico per la beatificazione, non appena sia riconosciuto un miracolo conseguente alla sua intercessione.
Per completare i riferimenti alle radici dell'Unione Catechisti e delle sue opere, nonché per una piena conoscenza della stessa figura di Fratel Teodoreto, non può mancare un pur breve profilo di Fra Leopoldo, suo confidente e ispiratore, da lui venerato, tanto che in alcuni scritti lo indicava, ancora in vita, come un santo.
Fra Leopoldo Maria O.F.M., francescano laico, al secolo Luigi Musso, nacque a Terruggia Monferrato, in provincia d'Alessandria, il 30 gennaio 1850.
Di professione cuoco, entrò in convento dopo la morte della mamma, già da lui assistita, il 17 dicembre 1901, nel santuario di S. Antonio in Torino.
Il 21 gennaio 1902 fu destinato al convento allora annesso alla chiesa di S. Tommaso, sempre in Torino, via Pietro Micca, dove risiedette sino alla morte, avvenuta il 27 gennaio 1922.
Uomo di alta spiritualità, arricchita di singolari carismi soprannaturali, di profonda umanità e di viva sensibilità, per quanto praticamente illetterato ha lasciato un voluminoso Diario, mirabile documento di ascesi interiore e di intimità con Gesù e Maria, varie lettere, e ha compilato l'Adorazione a Gesù Crocifisso.
Numerose le persone che si rivolgevano a lui per consigli e aiuti interiori, e tra questi fr. Teodoreto con riguardo alla sua missione apostolica e catechistica.
Il messaggio spirituale lasciatoci da fr. Teodoreto con le sue opere - Unione Catechisti, Casa di Carità Arti e Mestieri, Adorazione al Crocifisso - converge, anzi si identifica con quello di fra Leopoldo.
Per approfondirne la conoscenza rinviamo al testo di fr. Teodoreto: " Nell'intimità del Crocifisso ", in italiano e in francese, agii altri scritti su di lui, e per chi intenda prendere diretta visione della sua anima eletta e delle sue rivelazioni, al testo completo del suo Diario, in cinque volumetti, il tutto in deposito presse l'Unione Catechisti.
Gruppo di persone presenti al pellegrinaggio