Fra Leopoldo Maria Musso cofondatore dell'Unione |
B307-A6
Il fondatore dell'Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata è il ven. fr. Teodoreto F.S.C., poiché lui ne è stato il primo ideatore, l'ha realizzata e diretta agli inizi, animandola spiritualmente per tutta la vita.
E ciò è dichiarato negli atti ufficiali dell'Istituto, segnatamente nelle Costituzioni, nei decreti di approvazione dell'Autorità ecclesiastica, ed è elemento indiscusso nella ormai quasi centenaria esistenza di quest'Opera, nell'unanime convinzione e testimonianza dei suoi membri.
Fr. Teodoreto non è però stato solitario nell'ideazione e nell'attuazione del suo progetto, ma oltre ad essersi mosso, come Fratello delle Scuole Cristiane, su sollecitazione dei suoi Superiori, ha avuto costantemente a fianco, anzi come guida, il Servo di Dio fra Leopoldo.
La più eloquente attestazione di tale sua remissività alle comunicazioni di fra Leopoldo poggia sul fatto che la descrizione dell'origine dell'Unione Catechisti, e delle Opere ed attività da questa scaturite o connesse - segnatamente la sistemazione e la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, la Casa di Carità Arti e Mestieri, la Messa del Povero e le catechesi - è contenuta nella biografia di fra Leopoldo scritta da fr. Teodoreto, intitolata "Nella intimità del Crocifisso",1 libro fondamentale per la conoscenza e la comprensione del messaggio spirituale ed apostolico di questi due Servi di Dio, associati non solo in una trascendente amicizia, ma proprio nell'avere formulato e realizzato tale messaggio, articolato nel complesso di ammaestramenti e di opere testè sinteticamente richiamate, e rispondenti alle urgenze di evangelizzazione e promozione umana del nostro tempo.
Ma per essere più precisi e dettagliati, riportiamo alcune espresse dichiarazioni di fr. Teodoreto tratte da questo libro, a conferma di quanto affermato.
Proprio all'inizio del paragrafo "Come nacque l'Unione del SS. Crocifisso", così scrive: « I caratteri di onestà del Servo di Dio e un insieme di circostanze provvidenziali mi fecero ritenere essere volontà di Dio che dovessi tener conto di quanto mi sarebbe notificato da Fra Leopoldo ».2
E da fra Leopoldo gli viene la spinta decisiva ad istituire l'Unione, superando le sue perplessità di dar corso ad un'opera per poi doverla sciogliere, come appunto minuziosamente riporta: « Il giorno 23 aprile 1913, alle ore 17, gli esposi l'idea sopra accennata e aggiunsi: "Abbia la bontà di pregare il Signore perché si degni di far conoscere se un'opera di tal genere ( cioè il progetto dell'Unione, n.d.r. ) può sussistere, ché mi dispiacerebbe iniziarla e poi, dopo breve tempo, doverla sciogliere".
Fra Leopoldo pregò con molto fervore e la sera stessa alle ore 21, mentre pregava Gesù Sacramentato, udì queste parole: "Dirai al Fratello Teodoreto che faccia ciò che ha nella mente" ».3
Questo "detto" di Gesù al Francescano è fondamentale per la nascita dell'Unione, ma anche per lo specifico aspetto che stiamo esaminando, cioè il ruolo espletato dal nostro frate nella circostanza.
Risulta chiaramente che la progettazione - "ciò che ha nella mente" - e l'esecuzione - "faccia" - sono di fr. Teodoreto, che pertanto a tutti gli effetti è il fondatore dell'Opera.
Ma il riconoscimento della validità del progetto, e l'invito a realizzarlo avvengono tramite fra Leopoldo, che si fa portavoce della volontà del Signore, e poiché tale intermediazione è determinante per la stessa sussistenza dell'Opera e, conseguentemente, per la qualifica di Fondatore a fr. Teodoreto, ne consegue che a tutti gli effetti spetta a fra Leopoldo quella di Cofondatore, termine che appunto significa "fondatore insieme ad altri di un'istituzione, un ordine e simili".4
Fr. Teodoreto non lesinò mai l'attribuzione di tale qualifica a Fra Leopoldo, anzi in una circostanza, come vedremo, la attribuì … per eccesso.
È tuttora disponibile la documentazione degli atti del processo di beatificazione del Francescano, per varie ragioni interrotto, ma che ci auguriamo sia sollecitamente ripreso, e nella deposizione di fr. Teodoreto è espressamente dichiarato che il Frate è cofondatore dell'Unione Catechisti,5 il che, anche per la sede e l'occasione in cui è stata resa, è della somma importanza.
Ma vi è un altro episodio, ancora più significativo, che rivela l'intendimento di fr. Teodoreto al riguardo, sul quale purtroppo però non abbiamo riferimenti documentali, almeno al momento, ma solo quanto riferito dal compianto dr. Carlo Tessitore, per un trentennio presidente generale dell'Unione.
Questi, in un colloquio avuto con lui, per sottolineare l'umiltà di fr. Teodoreto mi riferì che in occasione della presentazione alla Curia di Torino della documentazione per l'approvazione di nuove Costituzioni dell'Unione ( probabilmente nel 1933 ), fr. Teodoreto indicò come fondatore fra Leopoldo.
Al che i Catechisti, appena se ne accorsero, commentando la circostanza con la discreta quanto delicata frase: "Fr. Teodoreto ne ha combinato una delle sue" ( evidenziando in tal modo la sua modestia ed abnegazione ), provvidero alla correzione indicandolo e ribadendolo come fondatore.6
L'episodio è però altamente significativo.
Ad analoghe conclusioni si perviene dall'esame del decreto di erezione dell'Unione Catechisti ad Istituto Secolare del 24 giugno 1948, del Card. Maurilio Fossati.
Nella traduzione italiana, riportata nel testo delle attuali Costituzioni dell'Unione, è detto su tale punto: " … Fr. Teodoreto … dopo aver piamente e lungamente meditato, associandosi all'uomo di Dio Frate Leopoldo … fondò un'Unione … ".
Il testo latino, che è l'originale del decreto, è ancora più categorico sulla qualifica attribuita a fra Leopoldo, poiché usa questa espressione: "Adstipulante sibi Dei viro Fr. Leopoldo", il che significa "acconsenziente, d'accordo con fra Leopoldo",7 e ciò comporta una rilevanza del Francescano più profonda di quella di semplice consigliere e guida.
Ma quale era su tale aspetto il pensiero di fra Leopoldo?
La migliore risposta ci proviene da quanto lui stesso ha scritto di sé nel suo Diario, in data 10 marzo 1921: "Oh mio SS.mo Signore, mi dicono che io sono il fondatore della Pia Unione del SS.mo Crocifisso e della Casa di Carità Arti e Mestieri!
Niente Gesù io sono!
Di tutto questo, mio Dio, Gesù Crocifisso, sei Tu ( ovviamente, sottinteso, l'autore ), mio Redentore, dolcissimo che sempre ci ami e ci amasti, unico nostro bene e nostro amato tesoro!
( … ) Tu solo, mio adorato Gesù, sei il nostro Fondatore e il nostro Benefattore!
Per la tua infinita bontà hai preso me come strumento nelle tue divine mani, e mi hai preso come tuo Segretario e come portavoce, come Tu, mio Dio, mi chiami e tuo commissioniere".
Questa invocazione a Gesù, oltre ad essere traboccante di amore divino, come è consueto negli scritti del Francescano, è un modello di umiltà, per la bassa considerazione di sé in cui il Frate si pone, attribuendo tutto a Gesù.
Ma a ben considerare tale scritto, esso è, malgrado il contrario avviso del suo estensore, una testimonianza sul basilare ruolo attribuitogli dal Signore sin dal principio per l'istituzione dell'Unione ( e della Casa di Carità ), tant'è che già agli inizi correva la voce, da parte di alcuni, di considerarlo il fondatore, benché da Lui smentita.
Inoltre Egli stesso, nel dichiararsi umilmente "commissioniere", viene pur a riconoscere l'incombenza ricevuta di esecutore di un incarico, di intermediario della volontà di Dio.
Ed essendo Gesù il committente, la qualifica di cofondatore al "commissioniere" penso ci stia tutta.8
Facendosi interprete del comune sentire dei Catechisti e degli Aggregati all'Unione, in base alle motivazioni in parte sopra esposte e ricapitolate, la recente Assemblea Generale dell'Unione ha espresso il convincimento che a fra Leopoldo compete l'attributo di "Cofondatore" del l'Istituto secolare.
A successiva circostanza è stato rinviato l'inserimento di tale qualifica nelle Costituzioni, in concomitanza con altri eventuali aggiornamenti.
Questo orientamento è stato recepito da uno degli ultimi Consigli Generali,9 che ha altresì ribadito la presa d'atto di quanto dichiarato da fr. Teodoreto nella deposizione del processo diocesano di cui al suddetto paragrafo 4, e relativa nota.
Siamo grati in primo luogo a Gesù, il Crocifisso Risorto, per tale riconoscimento al Servo di Dio tanto privilegiato dall'intimità accordatagli da Lui e dalla sua Madre, ed anche ai Catechisti assembleari e consiglieri, che hanno definito questo aspetto così importante per la conoscenza e la piena assimilazione del carisma del nostro Istituto.
E tale attestazione di gratitudine al Francescano sarà veramente piena ed apportatrice di frutti se in ogni suo devoto, in definitiva in tutti noi, venga suscitata una più intensa attenzione, in spirito di conversione, ad attuare il messaggio suo e di fr. Teodoreto, nell'amore a Gesù Crocifisso e nell'apostolato catechistico e sociale.
Lapide con bassorilievo in marmo del volto di fra Leopoldo, nel loculo ove è riposta la venerata salma nella cappella di Nostra Signora del Sacro Cuore in S. Tommaso in Torino
1 Edizione 3° a cura dell'Unione Catechisti, 1984
4 Cfr. De Mauro, Il dizionario della lingua italiana, Paravia Ed. 2007.
5 Cfr. Atti del processo diocesano, sessione XXII, 22 aprile 1941: « In relazione a quanto è esposto nell'interrogatorio sulla fede riguardo alla grande parte avuta dal Servo di Dio Fra Leopoldo nella fondazione e nello sviluppo dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, e riconoscendo che senza di lui i Fratelli delle Scuole Cristiane non l'avrebbero fondata e sviluppata nel modo in cui essa esiste attualmente, ritengo dovere di giustizia riconoscere a Fra Leopoldo Maria Musso il titolo di Cofondatore della Unione Catechisti. »
6 A tale commovente quanto gustoso episodio ci riserviamo di apportare ulteriori dettagli qualora ce ne vengano in possesso.
7 ) Adstipulans, da adstipulor, stipulare insieme, consentire, approvare, associarsi.
Cfr. vocabolario di latino Campanini Carboni.
8 Ritengo interessante notare che il termine "commissioniere" usato da fra Leopoldo sia la formulazione in italiano della parola dialettale "comissionè", che secondo la traduzione del vocabolario Piemontese - Italiano, del sacerdote Michele Ponza, del 1877, significa commissionario, cioè colui che agisce per conto del committente in acquisti o vendite.
Dal contesto però mi pare chiaro che, nell'umiltà del Francescano, il significato sia quello di esecutore di compiti e incarichi.
9 Cfr. Atti assembleari del 5 gennaio 2010, e riunione consigliare del 10 settembre u.sc.