Catechismo degli Adulti |
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla …
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto. ( Gv 15,5.8 )
L'ultima cena, XIV sec., Pomposa ( Ferrara ), Abbazia
In un ambiente chiuso, nell'oscurità, attorno a un grande tavolo rotondo, seduti su sgabelli bassi, disposti con regolarità, stanno Gesù e i dodici apostoli.
Anche Giuda è presente.
Il tavolo è coperto da un'ampia tovaglia bianca e sul tavolo si notano alcuni pani, una brocca e una caraffa per il vino, bicchieri e piccoli vasi.
Nel mezzo del tavolo, centro geometrico dell'intera scena, sta un vassoio di grandi dimensioni che contiene l'agnello pasquale.
La cena è ormai iniziata.
Con la mano destra, Gesù sta prendendo un frammento di agnello; la sua espressione è commossa, lo sguardo assorto.
Pietro, alla destra del Maestro, si rivolge all'apostolo prediletto, piegato verso Gesù, perché gli riveli il nome del traditore.
Gli apostoli si guardano l'un l'altro stupiti.
Solo Giuda, seduto di fronte a Gesù, con la destra porta alla bocca il boccone che Gesù gli ha appena dato, mentre con la sinistra tiene stretta la borsa con i trenta denari.
"Nella notte in cui fu tradito" Gesù dona alla comunità dei discepoli il memoriale della sua Pasqua di morte e risurrezione.
Mediante le celebrazioni liturgiche della Chiesa, il Signore Gesù, crocifisso e risorto, ci viene incontro personalmente in modo conforme alla nostra condizione storica.
Ci comunica il dono pasquale del suo Spirito e della vita nuova, che santifica la nostra esistenza nelle molteplici situazioni, a lode di Dio Padre.
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