Il rinnovamento della catechesi

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La fisionomia apostolica e spirituale del catechista

186 Il catechista è un testimone

Il catechista si caratterizza anzitutto per la sua vocazione e il suo impegno di testimone qualificato di Cristo e di tutto il mistero di salvezza. ( Lc 24,48ss; At 1,8; 1 Tm 2,6-7 )

Le doti di psicologo, di sociologo, di persuasore, di pedagogista, che egli si impegna ad acquistare e coltivare, hanno efficacia, se sono assunte in questa dimensione.

Oltre a conoscere adeguatamente il messaggio che espone, egli ne è segno visibile, mediante la sua vita.

Quanti lo ascoltano, devono poter avvertire che, in certo modo, i suoi occhi hanno visto e le sue mani hanno toccato; ( 1 Gv 1,1 ) dalla sua stessa esperienza religiosa devono ricevere luce e certezza.

Una concreta coerenza di vita è necessaria al catechista per "vedere" la fede, prima di proclamarla: poiché solo chi opera la verità, viene alla luce. ( Gv 3,21; 1 Gv 3,19ss; Gv 7,17ss )

Le verità di fede interessano intimamente l'esistenza umana, la toccano nella sua più profonda realtà: per comprenderle, occorre anche impegnarsi a tradurle in atti di vita.

La testimonianza della vita è essenziale, nel momento in cui si vuol proclamare e diffondere la fede.

E questa la via, per la quale la verità cristiana si fa riconoscere nella Chiesa: attraverso i cristiani, in una testimonianza umana, nella quale risplende la testimonianza di Dio.

La vita del catechista è una manifestazione delle invisibili realtà, alle quali egli richiama i suoi fratelli di fede.

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