Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
368 I mercati finanziari non sono certo una novità della nostra epoca: già da molto tempo, in varie forme, essi si sono fatti carico di rispondere all'esigenza di finanziare attività produttive.
L'esperienza storica attesta che, in assenza di sistemi finanziari adeguati, non si sarebbe avuta crescita economica.
Gli investimenti su larga scala, tipici delle moderne economie di mercato, non sarebbero stati possibili senza il fondamentale ruolo di intermediazione svolto dai mercati finanziari, che ha permesso, tra l'altro, di apprezzare le funzioni positive del risparmio per lo sviluppo complessivo del sistema economico e sociale.
Se la creazione di quello che è stato definito il « mercato globale dei capitali » ha prodotto effetti benefici, grazie al fatto che la maggiore mobilità dei capitali ha permesso alle attività produttive di avere più facilmente disponibilità di risorse, l'accresciuta mobilità, d'altra parte, ha fatto aumentare anche il rischio di crisi finanziarie.
Lo sviluppo della finanza, le cui transazioni hanno superato di gran lunga, in volume, quelle reali, rischia di seguire una logica sempre più autoreferenziale, senza collegamento con la base reale dell'economia.
369 Un'economia finanziaria fine a se stessa è destinata a contraddire le sue finalità, poiché si priva delle proprie radici e della propria ragione costitutiva, ossia del suo ruolo originario ed essenziale di servizio all'economia reale e, in definitiva, di sviluppo delle persone e delle comunità umane.
Il quadro complessivo risulta ancora più preoccupante alla luce della configurazione fortemente asimmetrica che contraddistingue il sistema finanziario internazionale: i processi di innovazione e di deregolamentazione dei mercati finanziari tendono infatti a consolidarsi solo in alcune parti del globo.
Ciò è fonte di gravi preoccupazioni di natura etica, perché i Paesi esclusi dai processi descritti, pur non godendo dei benefici da questi prodotti, non sono tuttavia al riparo da eventuali conseguenze negative dell'instabilità finanziaria sui loro sistemi economici reali, soprattutto se fragili e in ritardo di sviluppo.760
L'improvvisa accelerazione di processi quali l'enorme incremento nel valore dei portafogli amministrati dalle istituzioni finanziarie e il rapido proliferare di nuovi e sofisticati strumenti finanziari rende quanto mai urgente l'individuazione di soluzioni istituzionali capaci di favorire efficacemente la stabilità del sistema, senza ridurne le potenzialità e l'efficienza.
È indispensabile introdurre un quadro normativo che consenta di tutelare tale stabilità in tutte le sue complesse articolazioni, di promuovere la concorrenza tra gli intermediari e di assicurare la massima trasparenza a vantaggio degli investitori.
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760 | Giovanni Paolo II, Disc. Pontificia Accademia delle Scienze Sociali ( 25 aprile 1997, 6 ) |