Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
373 Uno dei compiti fondamentali degli attori dell'economia internazionale è il raggiungimento di uno sviluppo integrale e solidale per l'umanità, vale a dire, « la promozione di ogni uomo e di tutto l'uomo ».764
Tale compito richiede una concezione dell'economia che garantisca, a livello internazionale, l'equa distribuzione delle risorse e risponda alla coscienza dell'interdipendenza - economica, politica e culturale - che unisce ormai definitivamente i popoli tra loro e li fa sentire legati ad un unico destino.765
I problemi sociali assumono sempre più una dimensione planetaria.
Nessuno Stato può più affrontarli e risolverli da solo.
Le attuali generazioni toccano con mano la necessità della solidarietà e avvertono concretamente il bisogno di superare la cultura individualistica.766
Si registra sempre più diffusamente l'esigenza di modelli di sviluppo che non prevedano solo « di elevare tutti i popoli al livello di cui godono oggi i Paesi più ricchi, ma di costruire nel lavoro solidale una vita più degna, di far crescere effettivamente la dignità e la creatività di ogni singola persona, la sua capacità di rispondere alla propria vocazione e, dunque, all'appello di Dio, in essa contenuto ».767
374 Uno sviluppo più umano e solidale gioverà anche agli stessi Paesi ricchi.
Essi « avvertono spesso una sorta di smarrimento esistenziale, un'incapacità di vivere e di godere rettamente il senso della vita, pur in mezzo all'abbondanza dei beni materiali, un'alienazione e una perdita della propria umanità in molte persone, che si sentono ridotte al ruolo di ingranaggi nel meccanismo della produzione e del consumo e non trovano il modo di affermare la propria dignità di uomini, fatti a immagine e somiglianza di Dio ».768
I Paesi ricchi hanno dimostrato di avere la capacità di creare benessere materiale, ma sovente a spese dell'uomo e delle fasce sociali più deboli: « non si può ignorare che le frontiere della ricchezza e della povertà attraversano al loro interno le stesse società sia sviluppate che in via di sviluppo.
Difatti, come esistono diseguaglianze sociali fino a livello di miseria nei Paesi ricchi, cosi, parallelamente, nei Paesi meno sviluppati si vedono non di rado manifestazioni di egoismo e ostentazioni di ricchezza, tanto sconcertanti quanto scandalose ».769
Indice |
764 | Paolo VI, Populorum progressio 14 |
765 | Cat. Chiesa Cat. 2437-2438 |
766 | Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2000, 13-14 |
767 | Giovanni Paolo II,
Centesimus Annus 29; Paolo VI, Populorum progressio 40-42 |
768 | Giovanni Paolo II, Discorso del
1° Maggio 1991; Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 9 |
769 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 14 |