Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
446 La soluzione del problema dello sviluppo richiede la cooperazione tra le singole comunità politiche: « Le comunità politiche si condizionano a vicenda, e si può asserire che ognuna riesce a sviluppare se stessa contribuendo allo sviluppo delle altre.
Per cui tra esse si impone l'intesa e la collaborazione ».925
Il sottosviluppo sembra una situazione impossibile da eliminare, quasi una fatale condanna, se si considera il fatto che esso non è solo il frutto di scelte umane sbagliate, ma anche il risultato di « meccanismi economici, finanziari e sociali »926 e di « strutture di peccato »927 che impediscono il pieno sviluppo degli uomini e dei popoli.
Queste difficoltà, tuttavia, devono essere affrontate con determinazione ferma e perseverante, perché lo sviluppo non è solo un'aspirazione, ma un diritto928 che, come ogni diritto, implica un obbligo: « La collaborazione allo sviluppo di tutto l'uomo e di ogni uomo, infatti, è un dovere di tutti verso tutti e deve, al tempo stesso, essere comune alle quattro parti del mondo: Est e Ovest, Nord e Sud ».929
Nella visione del Magistero, il diritto allo sviluppo si fonda sui seguenti principi: unità d'origine e comunanza di destino della famiglia umana; eguaglianza tra ogni persona e tra ogni comunità basata sulla dignità umana; destinazione universale dei beni della terra; integralità della nozione di sviluppo; centralità della persona umana; solidarietà.
447 La dottrina sociale incoraggia forme di cooperazione capaci di incentivare l'accesso al mercato internazionale dei Paesi segnati da povertà e sottosviluppo: « In anni non lontani è stato sostenuto che lo sviluppo dipendesse dall'isolamento dei Paesi più poveri dal mercato mondiale e dalla loro fiducia nelle sole proprie forze.
L'esperienza recente ha dimostrato che i Paesi che si sono esclusi hanno conosciuto stagnazione e regresso, mentre hanno conosciuto lo sviluppo i Paesi che sono riusciti ad entrare nella generale interconnessione delle attività economiche a livello internazionale.
Sembra, dunque, che il maggior problema sia quello di ottenere un equo accesso al mercato internazionale, fondato non sul principio unilaterale dello sfruttamento delle risorse naturali, ma sulla valorizzazione delle risorse umane ».930
Tra le cause che maggiormente concorrono a determinare il sottosviluppo e la povertà, oltre all'impossibilità di accedere al mercato internazionale,931 vanno annoverati l'analfabetismo, l'insicurezza alimentare, l'assenza di strutture e servizi, la carenza di misure per garantire l'assistenza sanitaria di base, la mancanza di acqua potabile, la corruzione, la precarietà delle istituzioni e della stessa vita politica.
Esiste una connessione tra la povertà e la mancanza, in molti Paesi, di libertà, di possibilità di iniziativa economica, di amministrazione statale capace di predisporre un adeguato sistema di educazione e di informazione.
448 Lo spirito della cooperazione internazionale richiede che al di sopra della stretta logica del mercato vi sia consapevolezza di un dovere di solidarietà, di giustizia sociale e di carità universale932 infatti, esiste « qualcosa che è dovuto all'uomo perché è uomo, in forza della sua eminente dignità ».933
La cooperazione è la via che la Comunità internazionale nel suo insieme deve impegnarsi a percorrere « secondo un'adeguata concezione del bene comune in riferimento all'intera famiglia umana ».934
Ne deriveranno effetti molto positivi, come per esempio un aumento di fiducia nelle potenzialità delle persone povere e quindi dei Paesi poveri e un'equa distribuzione dei beni.
Indice |
925 | Giovanni XXIII,
Mater et Magistra; Pio XII, Radiomessaggio natalizio ( 24 dicembre 1945 ) |
926 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 16 |
927 | Giovanni Paolo II,
Sollicitudo Rei Socialis 36-37; Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 39 |
928 | Paolo VI,
Populorum progressio 22; Paolo VI, Octogesima adveniens 43; Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 32-33; Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 35; Paolo VI, Discorso all'Organizzazione Internazionale del Lavoro ( 10 giugno 1969 ), 22; Giovanni Paolo II, Discorso al Convegno di dottrina sociale della Chiesa ( 20 giugno 1997 ), 5; Giovanni Paolo II, Discorso ai Dirigenti di Sindacati di Lavoratori e di grandi Società ( 2 maggio 2000 ), 3 |
929 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 32 |
930 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 33 |
931 | Paolo VI, Populorum progressio 56-61 |
932 | Paolo VI, Populorum progressio 44 |
933 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 34 |
934 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 58 |