Venerdì, 22 gennaio 2016
« Preghiera e testimonianza » sono i « due compiti dei vescovi » che sono « colonne della Chiesa ».
Ma se si indeboliscono a soffrirne è tutto il popolo di Dio.
Perciò, ha chiesto Papa Francesco durante la messa celebrata venerdì mattina 22 gennaio nella cappella della Casa Santa Marta, bisogna pregare insistentemente per i successori dei dodici apostoli.
La riflessione del Pontefice sulla figura e la missione del vescovo ha preso le mosse dal passo dell'evangelista Marco ( Mc 3,13-19 ) proclamato durante la liturgia odierna.
« C'è una parola, in questo passo del Vangelo, che attira l'attenzione: Gesù "costituì" ».
E questa parola « appare due volte ».
Scrive infatti Marco: « "Ne costituì dodici, che chiamò apostoli". E poi riprende: "Costituì dunque i dodici", e li nomina, uno dietro l'altro ».
Dunque, ha spiegato il Pontefice, - Gesù, tra tanta gente che lo seguiva - ci dice il Vangelo - "chiamò a sé quelli che voleva"».
Insomma « c'è una scelta: Gesù ha scelto quelli che Lui voleva ».
E, appunto, « ne costituì dodici. Che chiamò apostoli ».
Infatti, ha proseguito Francesco, « c'erano altri: c'erano i discepoli » e « il Vangelo parla di settantadue, in una occasione ».
Ma « questi erano un'altra cosa ».
I « dodici sono costituiti perché stiano con Lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni » ha spiegato il Papa.
« È il gruppo più importante che Gesù ha scelto, "perché stessero con Lui", più vicini, "e per mandarli a predicare" il Vangelo ».
E « con il potere di scacciare i demoni », aggiunge ancora Marco.
Proprio quei « dodici sono i primi vescovi, il primo gruppo di vescovi ».
Questi dodici « eletti - ha fatto notare Francesco - avevano coscienza dell'importanza di questa elezione, tanto che dopo che Gesù era stato assunto in cielo, Pietro parlò agli altri e spiegò loro che, visto il tradimento di Giuda, era necessario fare qualcosa ».
E così proprio tra coloro che erano stati con Gesù, dal battesimo di Giovanni fino all'ascensione, scelsero « un testimone "con noi" - dice Pietro - della risurrezione ».
Ecco, ha proseguito il Papa, che « il posto di Giuda viene occupato, viene preso da Mattia: è stato eletto Mattia ».
Poi la liturgia della Chiesa, riferendosi ad « alcune espressioni di Paolo », chiama i dodici « le colonne della Chiesa »
Sì, ha affermato il Pontefice, « gli apostoli sono le colonne della Chiesa.
E i vescovi sono colonne della Chiesa.
Quella elezione di Mattia è stata la prima ordinazione episcopale della Chiesa ».
« Mi piacerebbe oggi dire qualche parola sui vescovi » ha confidato Francesco.
« Noi vescovi abbiamo questa responsabilità di essere testimoni: testimoni che il Signore Gesù è vivo, che il Signore Gesù è risorto, che il Signore Gesù cammina con noi, che il Signore Gesù ci salva, che il Signore Gesù ha dato la sua vita per noi, che il Signore Gesù è la nostra speranza, che il Signore Gesù ci accoglie sempre e ci perdona ».
Ecco « la testimonianza ».
Di conseguenza, ha proseguito, « la nostra vita dev'essere questo: una testimonianza, una vera testimonianza della risurrezione di Cristo ».
E quando Gesù, come racconta Marco, fa « questa scelta » dei dodici, ha due ragioni.
Anzitutto « perché stessero con Lui ».
Perciò « il vescovo ha l'obbligo di stare con Gesù ».
Sì, « è il primo obbligo del vescovo: stare con Gesù ».
Ed è vero « a tal punto che quando è sorto, ai primi tempi, il problema che gli orfani e le vedove non erano ben curati, i vescovi - questi dodici - si sono radunati, e hanno pensato a cosa fare ».
E « hanno introdotto la figura dei diaconi, dicendo: "Che i diaconi si occupino degli orfani, delle vedove" ».
Mentre ai dodici, « dice Pietro », spettano « due compiti: la preghiera e l'annuncio del Vangelo ».
Dunque, ha rilanciato Francesco, « il primo compito del vescovo è stare con Gesù nella preghiera ».
Infatti « il primo compito del vescovo non è fare piani pastorali … no, no! ».
È « pregare: questo è il primo compito ».
Mentre « il secondo compito è essere testimone, cioè predicare: predicare la salvezza che il Signore Gesù ci ha portato ».
Sono « due compiti non facili - ha riconosciuto il Pontefice - ma sono propriamente questi due compiti che fanno forte le colonne della Chiesa ».
Infatti « se queste colonne si indeboliscono, perché il vescovo non prega o prega poco, si dimentica di pregare; o perché il vescovo non annuncia il Vangelo, si occupa di altre cose, la Chiesa anche si indebolisce; soffre.
l popolo di Dio soffre ».
Proprio « perché le colonne sono deboli ».
Per questa ragione, ha affermato Francesco, « io vorrei oggi invitare voi a pregare per noi vescovi: perché anche noi siamo peccatori, anche noi abbiamo debolezze, anche noi abbiamo il pericolo di Giuda: anche lui era stato eletto come colonna ».
Sì, ha proseguito, « anche noi corriamo il pericolo di non pregare, di fare qualcosa che non sia annunciare il Vangelo e scacciare i demoni ».
Di qui, ha ribadito il Papa, l'invito a « pregare perché i vescovi siano quello che Gesù voleva e che tutti noi diamo testimonianza della risurrezione di Gesù ».
Del resto, ha aggiunto, « il popolo di Dio prega per i vescovi, in ogni messa si prega per i vescovi: si prega per Pietro, il capo del collegio episcopale, e si prega per il vescovo del luogo ».
Ma « questo può non essere abbastanza: si dice il nome per abitudine e si va avanti ».
È importante « pregare per il vescovo con il cuore, chiedere al Signore: "Signore, abbi cura del mio vescovo; abbi cura di tutti i vescovi, e mandaci vescovi che siano veri testimoni, vescovi che preghino e vescovi che ci aiutino, con la loro predica, a capire il Vangelo, a essere sicuri che Tu, Signore, sei vivo, sei fra noi" ».
Prima di riprendere la celebrazione, il Papa ha suggerito, nuovamente, di pregare « dunque per i nostri vescovi: è un compito dei fedeli ».
Infatti « la Chiesa senza vescovo non può andare avanti ».
Ecco, allora, che « la preghiera di tutti noi per i nostri vescovi è un obbligo, ma un obbligo d'amore, un obbligo dei figli nei confronti del Padre, un obbligo di fratelli, perché la famiglia rimanga unita nella confessione di Gesù Cristo, vivo e risorto ».