Lunedì, 20 giugno 2016
Ci sono regole chiare suggerite da Gesù per non cadere nell'ipocrisia: non giudicare gli altri per non essere a nostra volta giudicati con la stessa misura; e quando ci viene la tentazione di farlo, è meglio guardarsi prima allo specchio, non per nasconderci con il trucco ma per vedere bene come siamo realmente.
Ricordando che l'unico vero giudizio è quello di Dio con la sua misericordia, Papa Francesco - nella messa celebrata lunedì mattina 20 giugno nella cappella della Casa Santa Marta - ha raccomandato di non cedere alla tentazione di mettersi al posto del Signore, dubitando della sua parola.
« Gesù parla alla gente e insegna tante cose sulla preghiera, sulle ricchezze, sulle preoccupazioni vane, tante, su come deve comportarsi un suo discepolo » ha affermato Francesco.
E così « arriva a questo passo del Vangelo sul giudizio », proposto dalla liturgia ( Mt 7,1-15 ).
È un brano in cui « il Signore è molto concreto ».
Se infatti « alcune volte il Signore per farci capire ci racconta una parabola, qui è: "ta, ta, ta": diretto, perché il giudizio è una cosa che può fare solo lui ».
« Il fatto incomincia » con una parola chiara di Gesù: « Non giudicate, per non essere giudicati ».
Dunque, « se tu non vuoi essere giudicato non giudicare gli altri: "tac, tac", chiaro ».
E il Signore « va un passo avanti », indicando appunto il criterio della misura: « Perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi ».
« Tutti noi vogliamo, il giorno del giudizio, che il Signore ci guardi con benevolenza, che il Signore si dimentichi di tante cose brutte che abbiamo fatto nella vita » ha detto Francesco.
E « questo è giusto, perché siamo figli, e un figlio dal padre si aspetta questo, sempre ».
Ma « se tu giudichi continuamente gli altri, con la stessa misura tu sarai giudicato: questo è chiaro ».
« Primo, il comandamento, il fatto: "Non giudicate per non essere giudicati" » ha ribadito il Papa, aggiungendo: « Secondo, la misura sarà la stessa che voi usate per i fratelli ».
E poi « il terzo passo: guardati allo specchio ma non per truccarti perché non si vedano le rughe; no, no, no, quello non è il consiglio! ».
Piuttosto, ha suggerito Francesco, « guardati allo specchio per guardare te, come tu sei ».
Le parole di Gesù sono chiare: « Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?
O come dirai a tuo fratello: "lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio" mentre nel tuo occhio c'è la trave?" ».
« Come ci qualifica il Signore - si è chiesto il Pontefice - quando facciamo questo?
Una sola parola: "Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello" ».
In realtà, non dovrebbe sorprendere la reazione del Signore che « si arrabbia; è molto forte, e sembra anche che ci insulti: dice "ipocrita" a chi giudica gli altri ».
La ragione è che « chi giudica - ha spiegato il Papa - si mette al posto di Dio, si fa Dio e dubita della parola di Dio ».
È proprio « quello che il serpente ha convinto a fare ai nostri padri: "No, no, Dio è un bugiardo, se voi mangiate di questo, sarete come lui".
E loro volevano mettersi al posto di Dio ».
Per questo, ha insistito il Pontefice, « è tanto brutto giudicare: il giudizio solo a Dio, solo a lui! ».
A noi compete piuttosto « l'amore, la comprensione, il pregare per gli altri quando vediamo cose che non sono buone », se serve « anche parlare loro » per metterli in guardia se qualcosa non sembra andare per il verso giusto.
In ogni caso « mai giudicare, mai », perché « se noi giudichiamo è ipocrisia ».
Del resto, ha affermato Francesco, « quando giudichiamo ci mettiamo al posto di Dio, questo è vero, ma il nostro giudizio è un povero giudizio: mai, mai può essere un vero giudizio ».
Perché, appunto, « il vero giudizio è quello che dà Dio ».
E « perché il nostro non può essere come quello di Dio?
Perché Dio è onnipotente e noi no?
No, perché al nostro giudizio manca la misericordia ».
E « quando Dio giudica, giudica con misericordia ».
In conclusione il Papa ha suggerito di pensare « oggi a questo che il Signore ci dice: non giudicare, per non essere giudicato; la misura con la quale giudichiamo sarà la stessa che useranno con noi; e, terzo, guardiamoci allo specchio prima di giudicare ».
E così quando ci viene da dire: « questa fa quello, questo fa quello », è meglio guardarsi allo specchio prima di parlare.
Altrimenti « sarò un ipocrita - ha ripetuto Francesco - perché mi metto al posto di Dio ».
E comunque « il mio giudizio è un povero giudizio: manca qualcosa di tanto importante che ha il giudizio di Dio, manca la misericordia ».
Il Signore, ha auspicato il Papa, « ci faccia capire bene queste cose ».